Erminio Ottone
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Trump continua a nel dire che va tutto bene, che bisogna riaprire tutto, che bisogna comportarsi come se il virus non ci fosse, che i contagi sono tanti solo a causa dei molti test: circolare, niente da vedere, parliamo d’altro. Al contrario del 2016, quando poteva limitarsi a criticare il governo dei Democratici e fare promesse, stavolta Trump è il presidente degli Stati Uniti. Che gli piaccia o no, al netto di ogni altra valutazione, è il responsabile finale di quello che succede e non succede nel paese.
Se questa constatazione avrebbe dovuto portarlo a prendere estremamente sul serio il virus e accentrare sul governo federale il contenimento dell’epidemia – perché delegare a cinquanta governatori diversi la gestione del singolo colossale problema che da solo può impedirgli la rielezione? – la sua nota ignoranza e sfiducia nella scienza e un certo disinteresse nella gestione dei fenomeni complessi lo hanno convinto che la cosa migliore da fare fosse semplicemente aspettare. «This thing will go away, like a miracle», lo ha ripetuto decine di volte
Perfino nell’intervista con Jonathan Swan, che è circolata molto questa settimana, quando si è trovato di fronte un giornalista in grado di smentire le sue molte bugie, Trump ha ancora minimizzato l’aumento dei contagi negli Stati Uniti. Ha sostenuto (smentito dai fatti) che il tasso di mortalità nel paese sia tra i migliori al mondo, ha detto che è tutto sotto controllo e ha criticato gli stessi medici del governo – la dottoressa Deborah Birx, il dottor Anthony Fauci – per le loro valutazioni realistiche.
Inoltre, ha continuato a diffondere teorie balzane e pericolose: dopo aver promosso farmaci privi di efficacia, dopo aver proposto di iniettare il disinfettante nei malati, dopo aver elogiato la bizzarra pseudoscienziata di cui vi parlavo sabato scorso, questa settimana ha sostenuto che non c’è niente da temere perché d’altra parte è in corso una seconda ondata anche in Italia – ve n’eravate accorti? – e ha sostenuto che i bambini siano «praticamente immuni» dal coronavirus. Un’altra cosa pericolosa e falsa, tanto che sia Twitter che Facebook (per la prima volta) hanno rimosso i post che contenevano questa affermazione.
Trump vuole convincere gli americani che "non stanno peggio di quattro anni fa", per dirla con le parole di Reagan, se non fosse per chi insiste, senza una buona ragione, a imporre restrizioni e limitazioni alle loro vite. Ma questa epidemia e le sue conseguenze economiche sono troppo grandi per essere ignorate per ragioni politiche o per finire nascoste da qualsiasi altra crisi, e questa è la causa principale del suo attuale svantaggio nei sondaggi.
Fonte: da Costa a Costa
Se questa constatazione avrebbe dovuto portarlo a prendere estremamente sul serio il virus e accentrare sul governo federale il contenimento dell’epidemia – perché delegare a cinquanta governatori diversi la gestione del singolo colossale problema che da solo può impedirgli la rielezione? – la sua nota ignoranza e sfiducia nella scienza e un certo disinteresse nella gestione dei fenomeni complessi lo hanno convinto che la cosa migliore da fare fosse semplicemente aspettare. «This thing will go away, like a miracle», lo ha ripetuto decine di volte
Perfino nell’intervista con Jonathan Swan, che è circolata molto questa settimana, quando si è trovato di fronte un giornalista in grado di smentire le sue molte bugie, Trump ha ancora minimizzato l’aumento dei contagi negli Stati Uniti. Ha sostenuto (smentito dai fatti) che il tasso di mortalità nel paese sia tra i migliori al mondo, ha detto che è tutto sotto controllo e ha criticato gli stessi medici del governo – la dottoressa Deborah Birx, il dottor Anthony Fauci – per le loro valutazioni realistiche.
Inoltre, ha continuato a diffondere teorie balzane e pericolose: dopo aver promosso farmaci privi di efficacia, dopo aver proposto di iniettare il disinfettante nei malati, dopo aver elogiato la bizzarra pseudoscienziata di cui vi parlavo sabato scorso, questa settimana ha sostenuto che non c’è niente da temere perché d’altra parte è in corso una seconda ondata anche in Italia – ve n’eravate accorti? – e ha sostenuto che i bambini siano «praticamente immuni» dal coronavirus. Un’altra cosa pericolosa e falsa, tanto che sia Twitter che Facebook (per la prima volta) hanno rimosso i post che contenevano questa affermazione.
Trump vuole convincere gli americani che "non stanno peggio di quattro anni fa", per dirla con le parole di Reagan, se non fosse per chi insiste, senza una buona ragione, a imporre restrizioni e limitazioni alle loro vite. Ma questa epidemia e le sue conseguenze economiche sono troppo grandi per essere ignorate per ragioni politiche o per finire nascoste da qualsiasi altra crisi, e questa è la causa principale del suo attuale svantaggio nei sondaggi.
Fonte: da Costa a Costa