Cosa dice Luca Ricolfi.
Nella sua lunga riflessione sulla gestione dell'emergenza, Ricolfi ricorda quelli che a suo giudizio furono gli errori iniziali, tra cui minimizzare il rischio da parte del governo e gestire l'emergenza assecondando le ideologie, ovvero evitando qualunque problema diplomatico con la Cina. Ma il punto è che per Ricolfi, quell'errore, il governo lo si sta ripetendo, "facendosi guidare dalle preoccupazioni ideologiche anziché dell' imperativo di tutelare la salute dei cittadini. Lo abbiamo commesso con la Cina a febbraio, lo ripetiamo oggi con i migranti in generale, e con gli sbarchi dall'Africa in particolare".
Parla chiaro e tondo, il politologo: "Non voglio qui ricordare, uno per uno, i focolai che negli ultimi 30 giorni sono scoppiati in varie comunità straniere, né riportare una per una le cifre, impressionati, della percentuale di positivi fra i migranti sbarcati dall'Africa". Poi le bordate contro il Viminale: "Ora che la frittata è fatta, il ministro dell' Interno Luciana Lamorgese dichiara inaccettabili tutti questi sbarchi, come se non vedesse il nesso fra la politica di apertura e di accoglienza fin da subito proclamata dal suo governo, e l'aumento degli sbarchi, quasi quadruplicati rispetto ai tempi di Salvini, e ora infinitamente più preoccupanti per i rischi sanitari che comportano", sottolinea.
Amare le conclusioni: "Ma facciamocene una ragione. La priorità degli attuali governanti non è risolvere il problema dei flussi migratori, ma è marcare la discontinuità con il governo precedente, ripristinando la politica dell'accoglienza, cancellando i decreti sicurezza, mandando a processo chi li aveva concepiti. Che tutto ciò possa avere un prezzo, in termini di salute pubblica, di coesione sociale, se non di democrazia (come temeva Marco Minniti), a loro non sembra importare molto". Infine, la chiusa: "Speriamo solo che, a pagare il conto finale, non siano chiamati i cittadini italiani, quando l'epidemia dovesse rialzare la testa". Parole pesantissime e a cui il governo dovrebbe dare credito.