Caffè da 1 euro a 1,20, brioche da 1,00 a 1,50 se pensano di recuperare così...

Charlie

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Aumenti medi nella mia zona, area metropolitana di Roma
le perdite dei mesi scorsi e i mancati incassi causa riduzione dei consumi, hanno fatto l'ennesima scelta sbagliata
si ripeterà in piccolo l'errore del changeover del prezzo: illudersi che aumentando i prezzi, i consumi restino invariati

Qual è l'errore?
prima
fatturato 1000
costi 500
utile 500

aumento dei prezzi del 20% medio. se prima 1000 clienti spendevano 1000 adesso spenderebbero 1200. ma i clienti saranno solo 800, calo del 20% della clientela. quindi fatturato o meglio ricavi = 800 *1,2 = 960

dopo
fatturato 960
costi 500
utile 460

non hai recuperato un qazzo, anzi ci hai perso.

ovviamente la percentuale di perdita della clientela dipende da tante cose, può essere solo il 10%, e quindi ci sarebbe un guadagno, ma anche il 25%, il 30%, il 50%
più alzi i prezzi, più aumenta questa percentuale, più perdi o vai in pari

La soluzione quindi qual è? ridurre i costi. facile per chi ha molti dipendenti, li licenzi, tanto c'è meno lavoro
difficile per esercizi a conduzione familiare

ma avviene il contrario, non sempre, ma spesso, i "grandi" aumentano i prezzi meno dei piccoli, avendo economie di scala

Scelte commerciali sbagliate portano a chiusure, di cui il coronavirus è solo una variabile.
 
Uno studente di economia del primo semestre che ha superato l'esame di economia politica può facilmente spiegare il concetto purtroppo però non lo capiscono commercianti con 20 anni di esperienza.

E questo parlando meramente di prezzi e senza tenere conto di chi non vuole uscire, di chi non ha più soldi per farlo ecc ecc.

Se ricordo bene c'era anche un capitolo dove grandi crisi o sussidi statali pesanti spostavano direttamente la linea.
 
Aumenti medi nella mia zona, area metropolitana di Roma
le perdite dei mesi scorsi e i mancati incassi causa riduzione dei consumi, hanno fatto l'ennesima scelta sbagliata
si ripeterà in piccolo l'errore del changeover del prezzo: illudersi che aumentando i prezzi, i consumi restino invariati

Qual è l'errore?
prima
fatturato 1000
costi 500
utile 500

aumento dei prezzi del 20% medio. se prima 1000 clienti spendevano 1000 adesso spenderebbero 1200. ma i clienti saranno solo 800, calo del 20% della clientela. quindi fatturato o meglio ricavi = 800 *1,2 = 960

dopo
fatturato 960
costi 500
utile 460

non hai recuperato un qazzo, anzi ci hai perso.

ovviamente la percentuale di perdita della clientela dipende da tante cose, può essere solo il 10%, e quindi ci sarebbe un guadagno, ma anche il 25%, il 30%, il 50%
più alzi i prezzi, più aumenta questa percentuale, più perdi o vai in pari

La soluzione quindi qual è? ridurre i costi. facile per chi ha molti dipendenti, li licenzi, tanto c'è meno lavoro
difficile per esercizi a conduzione familiare

ma avviene il contrario, non sempre, ma spesso, i "grandi" aumentano i prezzi meno dei piccoli, avendo economie di scala

Scelte commerciali sbagliate portano a chiusure, di cui il coronavirus è solo una variabile.

Tutto giusto, ma l'aspetto psicologico non è da sottovalutare
Se il bar vicino casa o lavoro, comodo, cui faccio tappa le mattine per un caffè, mi alza del 20% il prezzo, la differenza è risibile, sempre di spiccioli si parla per il consumatore
 
Tutto giusto, ma l'aspetto psicologico non è da sottovalutare
Se il bar vicino casa o lavoro, comodo, cui faccio tappa le mattine per un caffè, mi alza del 20% il prezzo, la differenza è risibile, sempre di spiccioli si parla per il consumatore

Va a finire che il caffè te lo fai a casa o in ufficio
 
Il bar dove vado a comprare le sigarette ha il caffè a 1.10 euro
Però è comodo, ha sempre posto, è sulla statale principale, ha sempre parcheggio. Un aumento del 20% diciamo, per tanti può non essere sufficiente per il cambio di abitudine o di comodità
 
Tutto giusto, ma l'aspetto psicologico non è da sottovalutare
Se il bar vicino casa o lavoro, comodo, cui faccio tappa le mattine per un caffè, mi alza del 20% il prezzo, la differenza è risibile, sempre di spiccioli si parla per il consumatore

Magari ci vado 4 giorni invece di 5 alla settimana...c'è tanta gente che i conti deve farli al centesimo, anzi, gente che prima andava a fare colazione al bar, spendendo 2 euro, cioè 40 al mese, adesso dovrebbe spenderne 2,70 * 20 = 54 al mese, che non ha, visto che molte aziende non danno più i buoni pasto a chi lavora da remoto. ma comunque ci sono meno soldi, uno fa i conti e dice: 50 euro al mese sono 600 all'anno, hai voglia a comprare latte e caffè
considera che al bar si va anche per un momento di socialità, ma di questi tempi c'è molta meno voglia di socializzare con conoscenti, già con gli amici è difficile
 
Quando i bar riaprirono dopo il lockdown, un quotidiano locale della mia zona, fece varie interviste ai titolari dei bar, chiedeva loro se c'era un po di movimento e sopratutto se i costi li avrebbero aumentati, la risposta di molti baristi fu che: loro non aumentavano nulla, anzi, aumentavano il servizio allo stesso prezzo, magari ti portavano il caffè o la bibita al tavolo, senza nessun sovrapprezzo.
Qualsiasi imprenditore, sa che se in questo momento aumenti i prezzi, i clienti già pochi che sono, dopo non tornano più, e perdi anche quei pochi che hai.
A roma il turista straniero da spennare ora non c'è, quindi se vogliono chiudere hanno trovato il modo per farlo
 
Aumenti medi nella mia zona, area metropolitana di Roma
le perdite dei mesi scorsi e i mancati incassi causa riduzione dei consumi, hanno fatto l'ennesima scelta sbagliata
si ripeterà in piccolo l'errore del changeover del prezzo: illudersi che aumentando i prezzi, i consumi restino invariati

Qual è l'errore?
prima
fatturato 1000
costi 500
utile 500

aumento dei prezzi del 20% medio. se prima 1000 clienti spendevano 1000 adesso spenderebbero 1200. ma i clienti saranno solo 800, calo del 20% della clientela. quindi fatturato o meglio ricavi = 800 *1,2 = 960

dopo
fatturato 960
costi 500
utile 460

non hai recuperato un qazzo, anzi ci hai perso.

ovviamente la percentuale di perdita della clientela dipende da tante cose, può essere solo il 10%, e quindi ci sarebbe un guadagno, ma anche il 25%, il 30%, il 50%
più alzi i prezzi, più aumenta questa percentuale, più perdi o vai in pari

La soluzione quindi qual è? ridurre i costi. facile per chi ha molti dipendenti, li licenzi, tanto c'è meno lavoro
difficile per esercizi a conduzione familiare

ma avviene il contrario, non sempre, ma spesso, i "grandi" aumentano i prezzi meno dei piccoli, avendo economie di scala

Scelte commerciali sbagliate portano a chiusure, di cui il coronavirus è solo una variabile.

facile ridurre i costi licenziando i dipendenti? :clap::clap:

Tu si che ne sai tanto di impresa :clap::clap::clap:

Si vede chiaramente la tua formazione. Si vede chiaramente quanto lavori nel libero mercato.
 
Ed è lo stesso discorso che ho notato per le pompe di benzina
C'è l'ENI sulla strada principale, con ampio svincolo, la domenica mattina fai la fila con 3 o 4 macchine davanti, ed il servito costa parecchio
300 metri più avanti c'è Aquila, che costa il 30% in meno tranquillamente, ma non c'è il servito, lo svincolo è piccolo, per uscire devi passare sulle due carreggiate
 
Magari ci vado 4 giorni invece di 5 alla settimana...c'è tanta gente che i conti deve farli al centesimo, anzi, gente che prima andava a fare colazione al bar, spendendo 2 euro, cioè 40 al mese, adesso dovrebbe spenderne 2,70 * 20 = 54 al mese, che non ha, visto che molte aziende non danno più i buoni pasto a chi lavora da remoto. ma comunque ci sono meno soldi, uno fa i conti e dice: 50 euro al mese sono 600 all'anno, hai voglia a comprare latte e caffè
considera che al bar si va anche per un momento di socialità, ma di questi tempi c'è molta meno voglia di socializzare con conoscenti, già con gli amici è difficile

scusa la scarsa sensibilità, ma la gente che deve fare i conti al centesimo è bene che stia a casa e compri il caffè serbo all'eurospin
Il caffè e la colazione mica sono diritti universali, se stai a spulciare i 20 centesimi non c'entra niente il covid, c'erano già ben altri problemi pregressi
 
scusa la scarsa sensibilità, ma la gente che deve fare i conti al centesimo è bene che stia a casa e compri il caffè serbo all'eurospin
Il caffè e la colazione mica sono diritti universali, se stai a spulciare i 20 centesimi non c'entra niente il covid, c'erano già ben altri problemi pregressi

si e no
giornale caffe brioche sigarette gratta e perdi ...

mettili in fila uno ad uno, e a fine mese, ovvero a fine anno, si fanno sentire
 
si e no
giornale caffe brioche sigarette gratta e perdi ...

mettili in fila uno ad uno, e a fine mese, ovvero a fine anno, si fanno sentire

sono il 10% del reddito di un operaio.
 
si era detto già all'inizio che i prezzi sarebbero aumentati....naturalmente gli stipendi no....quindi 20% di qui 20% di là a fine mese sono soldi...:'(
 
Aumenti medi nella mia zona, area metropolitana di Roma
le perdite dei mesi scorsi e i mancati incassi causa riduzione dei consumi, hanno fatto l'ennesima scelta sbagliata
si ripeterà in piccolo l'errore del changeover del prezzo: illudersi che aumentando i prezzi, i consumi restino invariati

ma non abitavi in svizzera?
 
Adesso arriva la detrazione al 110%.
Sigarette,caffè,brioche e paga GIUSEPPI.:o
 
se un operaio guadagnasse 2000 e rotti euro sì
5 euro sigarette, 2 euro caffè e dolce, 5 euro i gratta e vinci....

facevo conto di 7,5 euro, caffe brioche e sigarette x 5 gg lavorativi, del gratta e vinci se ne può fare a meno, giusto un malato ne fa un appuntamento giornaliero quando guadagna 1500 euro mese....
 
Ed è lo stesso discorso che ho notato per le pompe di benzina
C'è l'ENI sulla strada principale, con ampio svincolo, la domenica mattina fai la fila con 3 o 4 macchine davanti, ed il servito costa parecchio
300 metri più avanti c'è Aquila, che costa il 30% in meno tranquillamente, ma non c'è il servito, lo svincolo è piccolo, per uscire devi passare sulle due carreggiate

Per alcune attività la location è tutto
 
Clienti del bar taccagni che poi spendono 3 euro al giorno in sigarette con cui rischiano di prendere il cancro ai polmoni, oltre mille euro l'anno in sigarette
 
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