Massimo Caprara, per anni segretario personale di Palmiro Togliatti, sostenne che parte del tesoro preso a Mussolini fu fatta pervenire a Renato Cigarini, una delle eminenze grigie della finanza del PCI degli anni cinquanta, responsabile dell'approvvigionamento, del trasferimento e del deposito delle risorse economiche del partito. L'ammontare complessivo dei valori acquisiti da Cigarini sarebbe stato calcolato in 189,657 milioni di lire del 1949.
Cigarini avrebbe personalmente depositato i valori ricevuti in alcune banche svizzere, in conti protetti e riservati del PCI. Successivamente, il tesoro sarebbe stato utilizzato per acquistare, dalla famiglia di costruttori romani Marchini, il palazzo di Via delle Botteghe Oscure, in Roma – che poi sarebbe divenuta la sede nazionale del partito – e per l'acquisto di macchine tipografiche per l'Unità di Milano.
Cigarini avrebbe personalmente depositato i valori ricevuti in alcune banche svizzere, in conti protetti e riservati del PCI. Successivamente, il tesoro sarebbe stato utilizzato per acquistare, dalla famiglia di costruttori romani Marchini, il palazzo di Via delle Botteghe Oscure, in Roma – che poi sarebbe divenuta la sede nazionale del partito – e per l'acquisto di macchine tipografiche per l'Unità di Milano.