2020 Ripartono gli sbarchi e respingimenti

ccc

Nuovo Utente
Registrato
14/6/09
Messaggi
53.744
Punti reazioni
4.353
Altro soccorso della Sea Watch: 165 migranti a bordo. E continuano gli sbarchi a Lampedusa - Il Secolo XIX

Altro soccorso della Sea Watch: 165 migranti a bordo. E continuano gli sbarchi a Lampedusa

Partite da Libia e Tunisia sono numerose le imbarcazioni che risultano in mare
18 Giugno 2020

CORRISPONDENTE DA CATANIA. Come se fosse partito un ordine contemporaneo da più parti della costa africana, sono tanti i migranti che nelle ultime ore sono partiti da Libia e Tunisia, numerose le imbarcazioni che da ieri risultano in mare o che hanno portato a destinazione i migranti. Mentre a Lampedusa proseguono i mini-sbarchi autonomi che hanno portato sull’isola oltre un centinaio di persone, la maggior parte tunisine, nel tratto di Mediterraneo centrale tra Libia, Italia e Malta si segnala la presenza di diverse barche e gommoni.

La Sea Watch 3, la nave della omonima Ong tedesca tornata in mare a inizio giugno dopo mesi di fermo, nella notte ha soccorso un secondo gommone dopo quello di ieri. Ora a bordo ha 165 migranti, tra loro 14 donne e 6 bambini. La Ong segnala la presenza di altre imbarcazioni in zona e denuncia un episodio di cui è stata testimone attraverso il proprio aereo da ricognizione Moonbird: «Sotto gli occhi del nostro equipaggio in volo - scrive in un tweet - Frontex ha facilitato il respingimento in Libia di circa 70 persone».
Ieri, un’analoga denuncia l’aveva fatta Mediterranea saving humnans, la Ong italiana che da un paio di giorni ha in mare, nella stessa zona, la nave Mare Jonio: «Miliziani libici, su motovedette donate dal nostro Paese, e forse telecomandati dall'aereo di Frontex call-sign Osprey3 decollato dall'aeroporto di Malta, violavano ogni convenzione internazionale operando un respingimento di decine di profughi verso le bombe e la tortura da cui tentavano di fuggire».

L’Oim, l’organizzazione per le migrazioni delle Nazioni Unite, fa sapere che in appena 24 ore sono stati riportati in Libia 458 migranti, dei quali 328 nella notte appena trascorsa: «Molti di loro rischieranno di diventare ancora una volta vittime violenze e abusi - dice il portavoce Oim in Italia, Flavio Di Giacomo -. La gente viene rispedita in un Paese pericoloso e dobbiamo ancora ricordare che questo non può succedere». Secondo l’Unhcr, che con l’Oim ha assistito i migranti al loro arrivo nei porti libici, sono per la maggior parte provenienti da Bangladesh, Somalia, Sudan.

Tra ieri e oggi a Lampedusa sono arrivati 121 migranti su otto barche:

gli ultimi 49 sono sbarcati stamattina autonomamente a Cala Croce e poi portati nell’hotspot di contrada Imbriacola dove c’erano già i 59 migranti arrivati ieri e gli altri 13 arrivati nella notte. La maggior parte di loro sono partiti dalla Tunisia anche se non tutti sono cittadini di quel Paese; due imbarcazioni, però, risultano partite dalla Libia. Tutti, in tarda mattinata sono stati imbarcati sotto scorta sul traghetto di linea per Porto Empedocle da dove saranno poi trasferiti nei centri di accoglienza.
 
Migranti: rapporto ong, 'collaborazione aerea tra Ue e Libia facilita respingimenti di massa' (2) – Il Tempo


18 giugno 2020

(Adnkronos) - Secondo Lucia Gennari di Mediterranea Saving Humans “l'Unione Europea ritiene che monitorando dai mezzi aerei i casi di emergenza in mare e le intercettazioni da parte della cosiddetta Guardia Costiera libica si possa evitare la responsabilità per le violazioni dei diritti che queste pratiche comportano. Questo rapporto afferma il contrario”. “La politica dei respingimenti di massa in zona di guerra libica è una vera e propria politica europea, di cui l'UE e i suoi Stati membri sono direttamente responsabili”, aggiunge Kiri Santer di Alarm Phone.

"Le autorità dell'UE hanno ulteriormente strumentalizzato la crisi COVID-19 per normalizzare le pratiche già esistenti a violare il principio di non respingimento in mare. In nessun caso la pandemia COVID-19 può giustificare il respingimento dei migranti in fuga verso la Libia", dicono le Ong.
 
Il video denuncia di Mediterranea: migranti respinti in Libia – Il Tempo


17 giugno 2020

Milano, 17 giu. (askanews) - Video denuncia dell'equipaggio della Mare Jonio di Mediterranea Saving Humans, testimone diretta di un gommone in difficoltà a poche miglia dalla nave intercettato dai libici.

"Mentre gioiamo per i bambini, le donne e gli uomini soccorsi da Sea Watch3 in queste ore, esprimiamo tutta la nostra indignazione per le altre persone che quasi in contemporanea venivano catturate dalla cosiddetta guardia costiera libica e riportate all inferno davanti ai nostri occhi", ha spiegato Mediterranea, raccontando la dinamica.

"Durante le attività di monitoraggio di Mediterranea Saving Humans nella zona SAR, di ricerca e soccorso, attribuita alle autorità libiche, vicino a noi si è oggi consumato l'ennesimo crimine finanziato dall' Italia con la complicità dell'Unione Europea. Alle 13.27 il radar della Mare Jonio ha battuto un segnale proveniente da un imbarcazione che muoveva da Ovest, presumibilmente da Tripoli, ad alta velocità, oltre 20 nodi, procedendo verso Est e incrociando a nord-Ovest la nostra rotta di pattugliamento. Sempre attraverso il nostro radar abbiamo compreso presto che puntava a un altra imbarcazione quasi ferma, e quindi in evidente difficoltà, in posizione 33 38N 13 35E.

Siamo rimasti in ascolto del canale radio vhf 16, sempre aperto su questo tipo di comunicazioni, attraverso il quale, però, I libici non hanno comunicato nulla. Alle 14.04 l imbarcazione veloce aveva purtroppo raggiunto il suo obiettivo, a sole 10 miglia nautiche da noi. Quando 20 minuti dopo sono ripartiti, eravamo ormai a sole 6 miglia di distanza, tanto vicini da potere distinguere coi nostri binocoli, con chiarezza, di chi si trattasse", hanno sottolineato.

"Abbiamo così dovuto assistere inermi all intervento dei miliziani libici che, su motovedette donate dal nostro paese, e forse telecomandati dall aereo di Frontex call-sign Osprey3 decollato alle 5:22 di stamane dall aeroporto Luqa di Malta, violavano ogni convenzione internazionale operando un respingimento di decine di profughi verso le bombe e la tortura da cui tentavano di fuggire. Raggiunto il punto in cui il loro povero mezzo era stato intercettato, abbiamo rinvenuto solo il relitto, un canotto grigio, coi tubolari danneggiati e sgonfiati, e, come sempre, il motore già portato via: cose e persone da rivendere allo stesso modo.

Noi continuiamo ora la nostra missione, monitorando e denunciando violazioni come questa, in un mare che i governi europei hanno reso teatro di morte e vergogna", hanno concluso.
 
Ma se tentano di fuggire da bombe, stupri e torture perchè non ciapen su e tornano da dove sono venuti?

Più comodo fare i finti profughi per vivere a scrocco grazie alle sinistre , al papa e camarille simili.

Raggiunto il punto in cui il loro povero mezzo era stato intercettato, abbiamo rinvenuto solo il relitto, un canotto grigio, coi tubolari danneggiati e sgonfiati, e, come sempre, il motore già portato via: cose e persone da rivendere allo stesso modo.

Ho lacrime agli occhi leggendo come è stato ridotto il loro povero mezzo
 
Ma checcefrega ci sono gli accordi per la ridistribuzione, uno a noi e tutti agli altri. :D:D
 
Bene bene, ripartono gli schiavi.
 
N.M.N.F.U.C. DELL' iTALIA....FIGURANTI QUANTO M.N.P.F.U.C.....DEGLI AFRICANI.
 
c'è lavoro per tutti

i consumi (di maria) devono ripartire
 
Migranti: terzo soccorso per la Sea Watch, ora 211 a bordo - Politica - ANSA



19 giugno 2020

Terzo soccorso in 48 ore per la Sea Watch che, durante la notte, a seguito di un SOS lanciato da Alarm_phone, ha recuperato 46 persone da un barchino di legno che imbarcava acqua. A bordo della nave umanitaria ci sono ora 211 naufraghi "che hanno bisogno subito di un porto sicuro", fa sapere la ong tedesca.
 
"Ecco i nostri successi senza tweet", parla il ministro Lamorgese - EcodaiPalazzi.it

Luciana Lamorgese
Da ministro, per quanto mi riguarda, intendo rassicurare i cittadini spiegando la reale situazione. L’immigrazione è un fenomeno strutturale che esiste da sempre, a partire da quando i nostri concittadini emigravano in America. Occorre gestirlo e possiamo farlo soltanto con un forte impegno dell’Europa”. E rivendica che “Il maggiore coinvolgimento dell’Europa nella gestione del fenomeno dell’immigrazione è stato Il risultato più importante. Mi sono impegnata molto per raggiungere l’accordo di Malta del 23 settembre, i cui effetti sono stati visibili a partire dal mese di ottobre”, “ora è la Commissione europea, e non più l’Italia, a richiedere la ridistribuzione dei richiedenti asilo sbarcati in Italia e lo fa prima dell’arrivo della nave in porto”. “Dal primo gennaio del 2019 fino alla mia entrata in carica, lo scorso 5 settembre, ci sono stati 85 trasferimenti – precisa -. Dal 5 settembre a oggi la cifra è salita a 470 e questo indica Il successo della nostra strategia”. Inoltre “nel 2019 i rimpatri forzati sono aumentati: passando da 6.820 nel 2018 (con una media giornaliera pari 18,6) a 7.054 nel 2019
(con una media giornaliera di 19,3).
Nei primi otto mesi del 2019 (fino al 4 settembre) i rimpatri forzati sono stati 4.647 (con una media di 18,8 al giorno); negli ultimi quattro mesi dell’anno sono stati 2.407
(con una media di 20,3).
Nel 2020 i rimpatri, al 9 febbraio, sono stati 660”.
 
Ultima modifica:
Migranti, Lamorgese: <<Oltre 62mila ospiti nei centri di accoglienza strarordinaria, in calo rispetto al 2019>>

Migranti, Lamorgese: «Oltre 62mila ospiti nei centri di accoglienza strarordinaria, in calo rispetto al 2019»
Italia
Martedì 30 Giugno 2020

Sono 62.613 in totale i migranti ospitati nei 4.963 Centri di accoglienza straordinaria (Cas). Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno si registra un calo del 33% delle strutture e del 26% di migranti ospitati. Lo ha detto la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese, al Comitato Schengen, aggiungendo che nel sistema Siproimi gestito dai Comuni sono presenti 22.299 migranti. Per quanto riguarda le altre strutture, i 5 Centri di permanenza per i rimpatri (Cpr) di Torino, Gradisca d'Isonzo, Roma, Brindisi, Bari e Macomer hanno 350 posti; di 650 posti è poi la capienza dei 4 hotspot (Lampedusa, Pozzallo, Taranto e Messina). Da gennaio a giusto sono state 21.144 le domande d'asilo, al 79% respinte. Dall'1 gennaio al 12 giugno 2020 sono state adottate 21.144 decisioni dalle Commissioni per l'asilo: 2.268 hanno riconosciuto lo status di rifugiato (11%), 1.907 la protezione sussidiaria (9%) e 135 la protezione speciale (1%): i dinieghi sono stati 16.384 (79%).

Già da febbraio, aggiunge la ministra, era prevista la quarantena per tutti i migranti in arrivo. «Per tutti i migranti accolti nel nostro territorio è stata disposta la misura preventiva obbligatoria dell'isolamento per almeno 14 giorni. Misura assicurata non solo per gli arrivi via mare, ma anche per quelli terrestri». E attualmente nelle strutture di accoglienza ci sono spazi per rispetto delle misure Covid.
«L'Italia ha costanti rapporti con la Commissione europea sul tema dell'immigrazione. Abbiamo fornito idee e proposte con l'obiettivo di superare il principio di responsabilità del Paese di primo approdo e promuovere regole per gli Stati bandiera cui dovrebbero attenersi le navi private» che svolgono attività di salvataggio nel Mediterraneo. Lo ha detto la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese, al Comitato Schengen. «Abbiamo preparato - ha informato la ministra - un protocollo operativo e mandato alla Commissione europea; verrà inviato a tutti i Paesi per stabilire regole precise sui soccorsi in mare. Abbiamo ricevuto segnali positivi».

Malta. «Il trend dei trasferimenti è stato decisamente in crescita solo dopo l'accordo di Malta del 23 settembre 2019, con un incremento superiore all'86%. Prima di tale accordo infatti erano state ricollocate solo 85 persone». Le procedure operative standard (SOP), definite e concordate a livello europeo, ha sottolineato Lamorgese, «prevedono anche la possibilità di interviste ai ricollocabili da parte dei team dell'agenzia dell'Unione europea per l'asilo. Dal 1 gennaio 2019 al 25 giugno scorso le persone intervistate sono state 2081. Gli stati europei hanno dato disponibilità complessivamente per circa 1700 persone, tra le quali Francia 705, Germania 698, Portogallo 150, Irlanda 43 e Spagna 40. I richiedenti protezione internazionale trasferiti sono stati 684».


Ultimo aggiornamento: 16:46
 
La Lamorgese con che coraggio parla ancora?
 
La Lamorgese con che coraggio parla ancora?

Noi abbiamo un numero di circa 7.000 rimpatri forzati all'anno.....piu' i ricollocamenti in Europa presso gli stati che accettano di prenderne qualche migliaio di quelli che sbarcano in Italia.....
Il problema e' di tenere sempre basso il numero degli arrivi......se ne entrano 12mila all'anno e' diverso di quanto ne entravano 180mila all'anno......
Il problema diventa gestibile se ne arrivano pochi......per questo tutta l'Europa finanzia la guardia costiera libica....il Niger, etc etc.....
 
La stupidità si vede dai termini utilizzati:
-se interviene una ONG si tratta di salvataggio di naufraghi.
-se unterviene una motovodetta libica si tratta di respingimento.
Evidentemente per i sinistri una motovedetta libica se incontra dei neri in mare deve lasciarli annegare oppure telefonare ad una ONG.
 
Manca tempo al voto ........
 
Ai tempi di Salvini c'era qua uno che teneva i conti degli sbarchi.

Ora è sparito perchè non riesce più a tenere dietro agli sbarchi degli invasori e portatori di covid :D
 
Falliti anche i ricollocamenti: i migranti restano tutti in Italia - IlGiornale.it


Falliti anche i ricollocamenti: i migranti restano tutti in Italia

Un report del Viminale ha segnalato che nessun migrante è stato trasferito all'estero. Ecco il nuovo flop del governo
- Lun, 22/06/2020 - 20:44


Sotto il piano politico, il governo giallorosso sul fronte dell’immigrazione sta investendo molto sui ricollocamenti. Da quando il Conte II si è insediato, da Palazzo Chigi e dal Viminale la parola d’ordine ha riguardato il ricollocamento dei migranti sbarcati nel nostro Paese nel resto d’Europa.

Un approccio politico supportato anche dalla Germania, che non ha perso tempo ad organizzare la passerella di La Valletta, lì dove il 23 settembre scorso si è parlato di un meccanismo automatico di ricollocamenti di migranti nel territorio comunitario.

Un investimento, quello della maggioranza targa Pd – M5s, decisamente fallimentare. Così come fatto notare da Patrizia Floder Retter su La Verità, il numero di migranti trasferiti da altre parti d’Europa in questo 2020 contiene solo uno 0. Ma non nel senso dell’ordine di decine, oltre allo 0 non ci sono altri numeri.

Nessun migrante è stato al momento trasferito dall’Italia. A fotografare questa situazione è il report dello stesso Viminale, in cui mese dopo mese scorrono le date degli sbarchi, i nomi delle navi delle Ong che hanno portato migranti nel nostro Paese e, per l’appunto, il numero delle persone ricollocate in altri Paesi europei. Un numero facile da leggere, visto che contiene soltanto lo 0.

Si scopre ad esempio che dei 122 migranti sbarcati dalla Open Arms a Messina il 15 gennaio di quest'anno, 91 erano ricollocabili ma la disponibilità da parte degli altri Paesi dell’Ue si è fermata a quota 61. Di questi, 28 dovevano andare in Francia, 28 in Germania, 3 in Portogallo, 2 in Irlanda. Nessuno però al momento ha raggiunto queste destinazioni. Stesso discorso per quanto riguarda lo sbarco del 16 gennaio a Taranto della nave Sea Watch 3, da cui sono scesi 119 migranti. Di questi, 77 sarebbero ricollocabili ma alla fine la disponibilità per gli altri Paesi è per un’accoglienza di 51 persone. Anche in questo caso però il numero nella tabella che indica quanti realmente sono andati via è 0.

Scorrendo poi il report, anche per tutti gli altri sbarchi è andata così. Prima del lockdown, l’ultimo sbarco è stato quello della Sea Watch 3, che a Messina a fine febbraio ha portato 194 migranti ospitati poi in una vecchia caserma ritenuta poco sicura per fare la quarantena. Anche loro sono rimasti comunque in territorio italiano. Durante la Fase 1 della lotta al Covid-19, sono stati due gli sbarchi in Italia ed entrambi hanno riguardato a metà aprile il trasbordo di complessivi 181 migranti dalle navi Alan Kurdi ed Aita Mari alla Rubettino ancorata in rada a Palermo. Dopo che il governo aveva rimarcato il ricollocamento di 148 persone, dall’Ue hanno sottolineato che in realtà dall’Italia non era giunta alcuna richiesta specifica in tal senso. Quindi anche questi migranti si ritrovano all’interno del circuito di accoglienza italiano.

E adesso che gli sbarchi dalle Ong sono tornati ad aumentare, visto che soltanto ieri in 211 sono approdati a Porto Empedocle dalla Sea Watch, cosa accadrà? Il governo nei giorni scorsi è tornato a spingere in sede europea circa la possibilità di intaccare un meccanismo automatico di ricollocamento dei migranti. Accusando poi i Paesi del patto di Visegrad di ostacolare una simile riforma. In realtà, in sede comunitaria la revisione dell’accordo di Dublino e la possibilità di gestire in modo solidare il fenomeno migratorio non sono mai state ritenute tra le priorità.

Il Conte II, piuttosto che provare con mirate azioni politiche ad evitare l’incremento dei flussi migratori, continua sulla fallimentare linea di inseguire l’illusione dei ricollocamenti. Con risultati quindi tragicamente ben visibili.
 
Ultima modifica:
Ricollocamento degli immigrati nel 2020

Interrogazioni parlamentari
PDF 39k WORD 9k
29 giugno 2020
P-003815/2020
Interrogazione prioritaria con richiesta di risposta scritta
alla Commissione
Articolo 138 del regolamento
Silvia Sardone (ID)

Oggetto: Ricollocamento degli immigrati nel 2020

Un rapporto del ministero italiano degli Interni, come riportato da alcuni quotidiani italiani, sottolinea che nel 2020 i migranti trasferiti dall'Italia verso altri paesi europei sono stati zero. In pratica, non esistono immigrati ricollocati in questi mesi del 2020.

I dati, forniti dal ministero, riportano che, al 26 giugno 2020, in Italia sono sbarcate 6576 persone, senza contare gli "sbarchi fantasma" e quelli terrestri al confine del Friuli Venezia Giulia. In tale contesto risulta assurdo che non ci sia alcuna "solidarietà" da altri paesi europei, anche in considerazione dell'emergenza Coronavirus. Non sono arrivate inoltre dichiarazioni, con chiare spiegazioni, da parte della Commissione su quanto sta accadendo.

Si sottolinea che secondo quanto espresso dalla Commissione e dai paesi europei firmatari, l'accordo di Malta doveva superare questo problema, portando verso una gestione europea complessiva dell'accoglienza.

Si chiede alla Commissione:

1. Se possa confermare che nel 2020 non ci siano stati ricollocamenti di immigrati dall'Italia verso altri paesi;

2. Come sia giustificabile questa situazione e come sia motivato questo mancato supporto dell'Unione europea all'Italia;

3. Come intenda sviluppare nei prossimi mesi l'accoglienza, visto che gli sbarchi in Italia stanno aumentando a dismisura, con problemi gravi di gestione in questo periodo di emergenza sanitaria.
Ultimo aggiornamento: 1 luglio 2020
 
Sbarchi migranti Italia, gli arrivi non si fermano nel nostro Paese

Gli sbarchi di migranti in Italia non si fermano. Lamorgese: “175 avvenuti da inizio anno”.
ROMA –Nelle prossime ore la Mare Jonio dovrebbe completare le operazioni per portare a terra i 43 profughi soccorsi nel porto di Augusta. Ancora al largo dell’Italia la Ocean Viking che ha a bordo 164 persone. Da Roma nessun via libera con l’imbarcazione che continua ad essere nel Mediterraneo pronta a soccorrere altre imbarcazioni in difficoltà. I numeri del Viminale In Italia gli sbarchi non si fermano e la conferma arriva anche dalla ministra Lamorgese in audizione al Comitato Schenghen. Da inizio 2020 nel nostro Paese sono stati registrati 175 arrivi e di questi ben 148 sono stati autonomi mentre 27 legati a navi umanitarie.
Le partenze, dunque, non si fermano con il Viminale che ha preparato un protocollo operativo che sarà inviato “a tutti i 27 Paesi per il superamento del principio di responsabilità dello Stato di primo approdo e regole per le navi private”. Luciana Lamorgese Luciana Lamorgese Ricollocamenti in Europa L’altro passaggio fondamentale di questa audizione è quello dei ricollocamenti in Europa. Dopo l’accordo di Malta è stato registrato un aumento di circa l’86% anche se il lockdown non ha permesso di rispettare l’intesa. I trasferimenti sono ripresi solamente negli ultimi giorni con il Viminale che è pronta a chiedere a tutti gli Stati di rispettare quanto deciso a La Valletta.
Numeri sicuramente importante per quanto riguarda il ricollocamento dei migranti anche se in questo momento la situazione sembra doversi sbloccare nei prossimi giorni.
Una pandemia che non ha bloccato gli sbarchi nel nostro Paese. Il Viminale è al lavoro per cercare di liberare gli hotspot italiani e consentire a tutti gli altri migranti di poter vivere in condizioni migliori. Un’emergenza senza fine nel nostro Paese con il bel tempo che potrebbe facilitare le partenze.
 
Indietro