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Apota
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Alberto Gentili e Umberto Mancini per “il Messaggero”
«Per Alitalia nascerà una newco, una nuova società che non sarà un carrozzone di Stato». Giuseppe Conte, a margine degli Stati generali dell'economia, annuncia la svolta per la compagnia di bandiera dopo mesi di rinvii. Ma da ciò che filtra, la partita è tutt'altro che chiusa: 5Stelle e Pd già bisticciano sulla governance, con i grillini che cercano di stoppare la nomina ad amministratore delegato di Fabio Lazzerini, suggerito dai dem perché considerato il manager più adatto a guidare il rilancio della a compagnia aerea.
Il punto sul dossier Alitalia, per la cui resurrezione e nazionalizzazione il governo ha stanziato 3 miliardi, è stato fatto a metà pomeriggio nel Casino del Bel Respiro da Conte e i ministri competenti: Paola De Micheli (Trasporti), Roberto Gualtieri (Economia) Stefano Patuanelli (Sviluppo). Nella breve riunione De Micheli ha presentato il suo piano di rilancio dove non è previsto un settore low cost.
Altri dettagli, a parte la lite sulla governance da cui Italia Viva è tenuta fuori («si azzuffano, sono affamati di nomine, quali che siano», dice un esponente renziano), per ora non ce ne sono. Ma Conte si vende già la svolta: «Abbiamo un progetto, nascerà una newco, una nuova società che non sarà un carrozzone di Stato, ma un nuovo soggetto che dovrà riuscire a interpretare quello che è lo spazio di mercato attualmente disponibile, sia in Italia che per quanto riguarda le tratte internazionali».
«Io l'ho sempre detto», rivendica il premier in un'intervista a Fanpage, «dobbiamo cercare di presidiare questo spazio di mercato perché è importante avere un vettore, non tanto per una questione di bandiera, ma perché nella logica dell'interconnessione dei trasporti è fondamentale».
Solite qazzate sentite già da Berlusconi e Renzi. Alla lista si aggiunge Conte.
«Per Alitalia nascerà una newco, una nuova società che non sarà un carrozzone di Stato». Giuseppe Conte, a margine degli Stati generali dell'economia, annuncia la svolta per la compagnia di bandiera dopo mesi di rinvii. Ma da ciò che filtra, la partita è tutt'altro che chiusa: 5Stelle e Pd già bisticciano sulla governance, con i grillini che cercano di stoppare la nomina ad amministratore delegato di Fabio Lazzerini, suggerito dai dem perché considerato il manager più adatto a guidare il rilancio della a compagnia aerea.
Il punto sul dossier Alitalia, per la cui resurrezione e nazionalizzazione il governo ha stanziato 3 miliardi, è stato fatto a metà pomeriggio nel Casino del Bel Respiro da Conte e i ministri competenti: Paola De Micheli (Trasporti), Roberto Gualtieri (Economia) Stefano Patuanelli (Sviluppo). Nella breve riunione De Micheli ha presentato il suo piano di rilancio dove non è previsto un settore low cost.
Altri dettagli, a parte la lite sulla governance da cui Italia Viva è tenuta fuori («si azzuffano, sono affamati di nomine, quali che siano», dice un esponente renziano), per ora non ce ne sono. Ma Conte si vende già la svolta: «Abbiamo un progetto, nascerà una newco, una nuova società che non sarà un carrozzone di Stato, ma un nuovo soggetto che dovrà riuscire a interpretare quello che è lo spazio di mercato attualmente disponibile, sia in Italia che per quanto riguarda le tratte internazionali».
«Io l'ho sempre detto», rivendica il premier in un'intervista a Fanpage, «dobbiamo cercare di presidiare questo spazio di mercato perché è importante avere un vettore, non tanto per una questione di bandiera, ma perché nella logica dell'interconnessione dei trasporti è fondamentale».
Solite qazzate sentite già da Berlusconi e Renzi. Alla lista si aggiunge Conte.
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