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di Enrico Galletti
Boom di richieste di lavoro per l'azienda agricola: «Gli anni scorsi nessuno rispondeva all'annuncio»
«Quando era il momento di cominciare la stagione in campagna, a volte mi ritrovavo senza personale. Gli anni scorsi si faceva fatica persino a trovare un autista: mettevo gli annunci e non rispondeva nessuno». Questa volta invece non è andata così per Dennis Visioli, proprietario di un’azienda agricola a conduzione familiare a Casalmaggiore, in provincia di Cremona. Tutto è partito da un post su Facebook: “Si cercano ragazzi giovani e volenterosi per la campagna delle angurie, fatevi avanti”. Dopo poche ore dall’annuncio, il cellulare di Visioli ha cominciato a ricevere telefonate, una dopo l’altra: «Mi chiamavano persone di ogni età, a qualsiasi ora del giorno: ragazzi ma non solo, anche adulti. La cosa sorprendente è che le telefonate arrivavano da ogni angolo del nord Italia (e non solo). Ho ricevuto chiamate anche da Bologna e da Ferrara, da posti che dalla mia azienda distano anche ore di auto».
Oltre cento chiamate
I posti liberi per la stagione estiva nell’azienda di Visioli erano tre. Cinque o sei ore al giorno di lavoro, due o più turni per coprire la giornata: dalle sei del mattino alle otto di sera. La paga: 9,50€ lordi all’ora. Il telefono non smette di squillare anche ora. Le chiamate? «Più di cento sicuramente, non le conto più – continua Visioli –. Ricevo richieste di informazioni anche da alcuni genitori: “Mio figlio è libero tutta estate, ha diciott’anni ed è volenteroso”, mi dicono. Molti invece mi raccontano le loro storie: più di una persona mi ha detto di essere stata licenziata da bar, ristoranti e locali durante l’emergenza coronavirus e di essere alla disperata ricerca di un lavoro. Ho toccato con mano quanto bisogno di lavoro ci sia dopo questa crisi così devastante. Ripeto: gli anni scorsi si faceva fatica a formare la squadra, c’è stata una stagione in cui ero disperato perché nessuno rispondeva all’annuncio. Mi sono sempre dato come spiegazione quella che il nostro lavoro non è semplice: è faticoso, soprattutto quando fa caldo».
Boom di richieste di lavoro per l’azienda agricola: «Gli anni scorsi nessuno rispondeva all’annuncio» - Corriere.it
Boom di richieste di lavoro per l'azienda agricola: «Gli anni scorsi nessuno rispondeva all'annuncio»
«Quando era il momento di cominciare la stagione in campagna, a volte mi ritrovavo senza personale. Gli anni scorsi si faceva fatica persino a trovare un autista: mettevo gli annunci e non rispondeva nessuno». Questa volta invece non è andata così per Dennis Visioli, proprietario di un’azienda agricola a conduzione familiare a Casalmaggiore, in provincia di Cremona. Tutto è partito da un post su Facebook: “Si cercano ragazzi giovani e volenterosi per la campagna delle angurie, fatevi avanti”. Dopo poche ore dall’annuncio, il cellulare di Visioli ha cominciato a ricevere telefonate, una dopo l’altra: «Mi chiamavano persone di ogni età, a qualsiasi ora del giorno: ragazzi ma non solo, anche adulti. La cosa sorprendente è che le telefonate arrivavano da ogni angolo del nord Italia (e non solo). Ho ricevuto chiamate anche da Bologna e da Ferrara, da posti che dalla mia azienda distano anche ore di auto».
Oltre cento chiamate
I posti liberi per la stagione estiva nell’azienda di Visioli erano tre. Cinque o sei ore al giorno di lavoro, due o più turni per coprire la giornata: dalle sei del mattino alle otto di sera. La paga: 9,50€ lordi all’ora. Il telefono non smette di squillare anche ora. Le chiamate? «Più di cento sicuramente, non le conto più – continua Visioli –. Ricevo richieste di informazioni anche da alcuni genitori: “Mio figlio è libero tutta estate, ha diciott’anni ed è volenteroso”, mi dicono. Molti invece mi raccontano le loro storie: più di una persona mi ha detto di essere stata licenziata da bar, ristoranti e locali durante l’emergenza coronavirus e di essere alla disperata ricerca di un lavoro. Ho toccato con mano quanto bisogno di lavoro ci sia dopo questa crisi così devastante. Ripeto: gli anni scorsi si faceva fatica a formare la squadra, c’è stata una stagione in cui ero disperato perché nessuno rispondeva all’annuncio. Mi sono sempre dato come spiegazione quella che il nostro lavoro non è semplice: è faticoso, soprattutto quando fa caldo».
Boom di richieste di lavoro per l’azienda agricola: «Gli anni scorsi nessuno rispondeva all’annuncio» - Corriere.it