RedGrizzly
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Tasse: quanto ci rubano gli evasori (dalla sanità a scuola e strade) | Milena Gabanelli - Corriere.it
Quanti investimenti si possono fare con 100 miliardi in più in cassa ogni anno? Per avere un’idea: tutta la spesa per i servizi vale 335 miliardi (sanità, istruzione, difesa, ordine pubblico, affari economici, servizi generali, protezione sociale). Si possono costruire infrastrutture: dalla banda ultralarga (quasi 11 milioni di italiani non sono connessi) ai porti attrezzati senza doversi vincolare al denaro cinese, assumere più medici, pagare meglio gli insegnanti, avere più asili nido, servizi decenti per gli anziani, spendere in formazione. Ma questi soldi mancano perché l’Italia è fra i Paesi europei che evade di più e punisce meno. E oggi affrontiamo la sciagura del Covid-19 come un contagiato affetto da altre gravi patologie. Non parliamo del sottobosco che si arrangia per tirare a campare, ma dell’evasione sistematica e pianificata dell’imprenditore, commerciante, professionista, che non paga in base alla sua reale capacità contributiva perché convinto che ad essere un ladro è lo Stato. Bene, vediamo quanti servizi utilizza senza aver contribuito a pagarne i costi.
Sanità: quanto costano gli interventi
Se sta male chiama l’ambulanza: il servizio base costa 120 euro, in caso di incidente o di infarto arriva quella attrezzata e costa 300 euro, ma nessuno gli chiede la carta di credito prima di portarlo al pronto soccorso. Il servizio è gratuito per tutti. Quando fa un esame diagnostico paga solo il ticket e se va in ospedale per fare un intervento, qualunque esso sia, paga zero. Se vuole saltare le liste d’attesa, scegliere lo specialista, ricoverarsi in una stanza singola, deve pagare di tasca sua sia rivolgendosi al pubblico che al privato accreditato, ma il costo dell’intervento non lo paga per intero, né lui né l’assicurazione, a quello ci pensa il Servizio Sanitario Nazionale grazie alla tessera sanitaria che ha in tasca dalla nascita. Una craniotomia costa 15.000 euro, una artrodesi vertebrale 15.000 euro, un intervento su valvole cardiache 20.000, bypass coronarico e angioplastica 25.000. Se disgraziatamente si ammala di tumore, un ciclo di cure di un anno costano 90.000 euro; la terapia intensiva 2000 euro al giorno. L’assicurazione copre il comfort, ma a tutto quello che rientra nei livelli essenziali di assistenza ci pensa lo Stato, cioè il contribuente, e lui non lo è. Sono 121 miliardi nell’ultimo anno.
Quanti investimenti si possono fare con 100 miliardi in più in cassa ogni anno? Per avere un’idea: tutta la spesa per i servizi vale 335 miliardi (sanità, istruzione, difesa, ordine pubblico, affari economici, servizi generali, protezione sociale). Si possono costruire infrastrutture: dalla banda ultralarga (quasi 11 milioni di italiani non sono connessi) ai porti attrezzati senza doversi vincolare al denaro cinese, assumere più medici, pagare meglio gli insegnanti, avere più asili nido, servizi decenti per gli anziani, spendere in formazione. Ma questi soldi mancano perché l’Italia è fra i Paesi europei che evade di più e punisce meno. E oggi affrontiamo la sciagura del Covid-19 come un contagiato affetto da altre gravi patologie. Non parliamo del sottobosco che si arrangia per tirare a campare, ma dell’evasione sistematica e pianificata dell’imprenditore, commerciante, professionista, che non paga in base alla sua reale capacità contributiva perché convinto che ad essere un ladro è lo Stato. Bene, vediamo quanti servizi utilizza senza aver contribuito a pagarne i costi.
Sanità: quanto costano gli interventi
Se sta male chiama l’ambulanza: il servizio base costa 120 euro, in caso di incidente o di infarto arriva quella attrezzata e costa 300 euro, ma nessuno gli chiede la carta di credito prima di portarlo al pronto soccorso. Il servizio è gratuito per tutti. Quando fa un esame diagnostico paga solo il ticket e se va in ospedale per fare un intervento, qualunque esso sia, paga zero. Se vuole saltare le liste d’attesa, scegliere lo specialista, ricoverarsi in una stanza singola, deve pagare di tasca sua sia rivolgendosi al pubblico che al privato accreditato, ma il costo dell’intervento non lo paga per intero, né lui né l’assicurazione, a quello ci pensa il Servizio Sanitario Nazionale grazie alla tessera sanitaria che ha in tasca dalla nascita. Una craniotomia costa 15.000 euro, una artrodesi vertebrale 15.000 euro, un intervento su valvole cardiache 20.000, bypass coronarico e angioplastica 25.000. Se disgraziatamente si ammala di tumore, un ciclo di cure di un anno costano 90.000 euro; la terapia intensiva 2000 euro al giorno. L’assicurazione copre il comfort, ma a tutto quello che rientra nei livelli essenziali di assistenza ci pensa lo Stato, cioè il contribuente, e lui non lo è. Sono 121 miliardi nell’ultimo anno.