Miki63
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Flop "Impresa sicura". Click Day finiti i fondi in 1 secondo! Escluse 200k imprese
2.925 imprese sono riuscite a prenotarsi nel primo secondo, altre 225 una frazione dopo. Poi, fine. Le altre 205.676 aziende sono arrivate «tardi», rimanendo a bocca asciutta. Alcuni imprenditori sostengono che era impossibile inserire online in un secondo il codice fiscale, la partita Iva e l’importo richiesto. Come è possibile, si chiedono, che i primi in assoluto siano riusciti a compilare tutto in meno di due millesimi di secondo e a cliccare pure un captcha (il sistema che si accerta che a eseguire l’operazione sia una persona e non un robot) e a premere invio? Matteo Segala, 32 anni, che lavora nell’albergo di famiglia, La Fiorita, a Limone sul Garda, che è rimasto fuori pur avendo chiuso la pratica in due secondi, racconta: «Avevamo chiesto solo 500 euro, quando ci sono aziende che hanno prenotato 150 mila euro. Ma per noi quei 500 euro sarebbero stati importanti: abbiamo acquistato mascherine e detergenti in vista della riapertura, il 29 maggio. La mia domanda è arrivata alle 9.00.02.500482, insomma ci ho messo poco più di due secondi ma non è bastato. Mi fa rabbia che contributi pubblici siano gestiti con questo sistema, dove vince chi è più veloce, magari grazie al server o a dove risiede, e non chi ha più bisogno e più merito».
Sono davvero tanti gli imprenditori delusi e arrabbiati per il flop dell’operazione «Impresa sicura», il rimborso al 100% delle spese sostenute per mettere in sicurezza le aziende e i lavoratori: mascherine, guanti, detergenti, rilevatori di temperatura, camici, dispositivi per la protezione degli occhi, eccetera. Il decreto legge Cura Italia aveva stanziato 50 milioni, affidandone la gestione a Invitalia, agenzia del ministero dell’Economia. Con i pochi soldi messi nel fondo c’era poco da fare, tutto è avvenuto col maledetto sistema del click day: il giorno fissato per cominciare a prenotare i contributi al 100% è stato l’11 maggio alle ore 9. In teoria ci sarebbe stato tempo fino al 18 maggio, diceva il bando di Invitalia. Ma l’11 maggio, un secondo dopo le 9, per la precisione 1,046749 secondi dopo, i soldi erano già finiti. Ad accaparrarseli le 3.150 aziende fortunate che sono riuscite a far passare per prime nell’imbuto della rete le prenotazioni dei contributi.
Impresa sicura di Invitalia, il flop del click day: rimborsi per le mascherine finiti in un secondo - Corriere.it
Ecco l'imbuto a cui si riferiva l'Azzolina!
Invitalia mi ricorda qualcuno.....un certo Arcuri.....sarà mica lo stesso delle mascherine a 50 cents.
2.925 imprese sono riuscite a prenotarsi nel primo secondo, altre 225 una frazione dopo. Poi, fine. Le altre 205.676 aziende sono arrivate «tardi», rimanendo a bocca asciutta. Alcuni imprenditori sostengono che era impossibile inserire online in un secondo il codice fiscale, la partita Iva e l’importo richiesto. Come è possibile, si chiedono, che i primi in assoluto siano riusciti a compilare tutto in meno di due millesimi di secondo e a cliccare pure un captcha (il sistema che si accerta che a eseguire l’operazione sia una persona e non un robot) e a premere invio? Matteo Segala, 32 anni, che lavora nell’albergo di famiglia, La Fiorita, a Limone sul Garda, che è rimasto fuori pur avendo chiuso la pratica in due secondi, racconta: «Avevamo chiesto solo 500 euro, quando ci sono aziende che hanno prenotato 150 mila euro. Ma per noi quei 500 euro sarebbero stati importanti: abbiamo acquistato mascherine e detergenti in vista della riapertura, il 29 maggio. La mia domanda è arrivata alle 9.00.02.500482, insomma ci ho messo poco più di due secondi ma non è bastato. Mi fa rabbia che contributi pubblici siano gestiti con questo sistema, dove vince chi è più veloce, magari grazie al server o a dove risiede, e non chi ha più bisogno e più merito».
Sono davvero tanti gli imprenditori delusi e arrabbiati per il flop dell’operazione «Impresa sicura», il rimborso al 100% delle spese sostenute per mettere in sicurezza le aziende e i lavoratori: mascherine, guanti, detergenti, rilevatori di temperatura, camici, dispositivi per la protezione degli occhi, eccetera. Il decreto legge Cura Italia aveva stanziato 50 milioni, affidandone la gestione a Invitalia, agenzia del ministero dell’Economia. Con i pochi soldi messi nel fondo c’era poco da fare, tutto è avvenuto col maledetto sistema del click day: il giorno fissato per cominciare a prenotare i contributi al 100% è stato l’11 maggio alle ore 9. In teoria ci sarebbe stato tempo fino al 18 maggio, diceva il bando di Invitalia. Ma l’11 maggio, un secondo dopo le 9, per la precisione 1,046749 secondi dopo, i soldi erano già finiti. Ad accaparrarseli le 3.150 aziende fortunate che sono riuscite a far passare per prime nell’imbuto della rete le prenotazioni dei contributi.
Impresa sicura di Invitalia, il flop del click day: rimborsi per le mascherine finiti in un secondo - Corriere.it
Ecco l'imbuto a cui si riferiva l'Azzolina!
Invitalia mi ricorda qualcuno.....un certo Arcuri.....sarà mica lo stesso delle mascherine a 50 cents.