E' vietato dire che il modello sanitario lombardo è stato disastroso?

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E lo dico da operatore orgogliosamente milanese.

E so benissimo che verrei cento volte a farmi curare solo a Milano...

Ma non posso nascondere IL DISASTRO, LA CATASTROFE per scelte passate e altre recenti...

Basta leggersi la lettera del mio Fnomceo Lombardia (oltretutto con consiglio a sfumatura leghista).

La Federazione Regionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Lombardia, riunita in data 05/04/2020, ha preso in esame la situazione relativa all’epidemia da COVID19 in corso.
Non è questo il momento dell’analisi delle responsabilità, ma la presa d’atto degli errori occorsi nella prima fase dell’epidemia può risultare utile alle autorità competenti per un aggiustamento dell’impostazione strategica, essenziale per affrontare le prossime e impegnative fasi.
Ricordiamo in generale come, a fronte di un ottimo intervento sul potenziamento delle terapie intensive e semi intensive, per altro in larga misura reso possibile dall’impegno e dal sacrificio dei medici e degli altri professionisti sanitari, sia risultata evidente l’assenza di strategie relative alla gestione del territorio.
Ricordiamo, a titolo di esempio non esaustivo:
1) La mancanza di dati sull’esatta diffusione dell’epidemia, legata all’ esecuzione di tamponi solo ai pazienti ricoverati e alla diagnosi di morte attribuita solo ai deceduti in ospedale. I dati sono sempre stati presentati come “numero degli infetti” e come “numero dei deceduti” e la mortalità calcolata è quella relativa ai pazienti ricoverati, mentre il mondo si chiede le ragioni dell’alta mortalità registrata in Italia, senza rendersi conto che si tratta solo dell’errata impostazione della raccolta dati, che sottostima enormemente il numero dei malati e discretamente il numero dei deceduti.
2) L’incertezza nella chiusura di alcune aree a rischio
3) La gestione confusa della realtà delle RSA e dei centri diurni per anziani, che ha prodotto diffusione del contagio e un triste bilancio in termini di vite umane (nella sola provincia di Bergamo 600 morti su 6000 ospiti in un mese).
4) La mancata fornitura di protezioni individuali ai medici del territorio (MMG, PLS, CA e medici delle RSA) e al restante personale sanitario. Questo ha determinato la morte di numerosi colleghi, la malattia di numerosissimi di essi e la probabile e involontaria diffusione del contagio, specie nelle prime fasi dell’epidemia.
5) La pressoché totale assenza delle attività di igiene pubblica (isolamenti dei contatti, tamponi sul territorio a malati e contatti, ecc…)
6) La mancata esecuzione dei tamponi agli operatori sanitari del territorio e in alcune realtà delle strutture ospedaliere pubbliche e private, con ulteriore rischio di diffusione del contagio.
7) Il mancato governo del territorio ha determinato la saturazione dei posti letto ospedalieri con la necessità di trattenere sul territorio pazienti che, in altre circostanze, avrebbero dovuto essere messi in sicurezza mediante ricovero.
La situazione disastrosa in cui si è venuta a trovare la nostra Regione, anche rispetto a realtà regionali viciniori, può essere in larga parte attribuita all’interpretazione della situazione solo nel senso di un’emergenza intensivologica, quando in realtà si trattava di un’emergenza di sanità pubblica. La sanità pubblica e la medicina territoriale sono state da molti anni trascurate e depotenziate nella nostra Regione.
La situazione al momento risulta difficile da recuperare, ma si vogliono riportare di seguito alcune indicazioni, che, a detta della scrivente Federazione, potrebbero, se attuate, contribuire alla limitazione dei danni, specie nel momento di una ripresa graduale delle attività, prevedibile nel medio-lungo termine.
Per quanto riguarda gli operatori sanitari la proposta è di sottoporre tutti a test rapido immunologico, una volta ufficialmente validato, e, in caso di riscontro di presenza anticorpale (IgG e/o IgM), sottoporre il soggetto a tampone diagnostico. In caso di positività in assenza di sintomi potrebbe essere da valutare la possibilità, in casi estremi con l’attribuzione di specifiche responsabilità e procedure, di un’attività solo in ambiente COVID, sempre con protezioni individuali adeguate. Il test immunologico andrebbe ripetuto con periodicità da definire negli operatori sanitari risultati negativi.
Per quanto riguarda le attività non sanitarie sembra raccomandabile un’estesa effettuazione di test rapidi immunologici per discriminare i soggetti che non hanno avuto contatto con il virus, soggetti che si possono riavviare al lavoro. Per i soggetti nei quali si rileva la presenza di immunoglobuline (IgG o IgM) sembra indicata l’esecuzione del tampone diagnostico. In tal senso si raccomanda di potenziare al massimo tale attività diagnostica e di procedere prima ad indagare i soggetti che risultano urgente riammettere al lavoro, in quanto addetti ad attività ritenute di prioritario interesse, in funzione della disponibilità di tamponi.
La ripresa del lavoro dovrebbe essere subordinata all’effettuazione del test immunologico rapido di screening, non risultando in letteratura alcun termine temporale valido per la quarantena post malattia, anche se decorsa in forma paucisintomatica.
È evidente come tale procedura comporti un rilevante impiego di risorse, soprattutto umane, ed è altresì evidente come la stessa, al momento, sia l’unica atta a consentire la ripresa dell’attività lavorativa in relativa sicurezza.

A tale scopo Regione Lombardia dovrà mettere in campo tutte le risorse umane ed economiche disponibili.
Naturalmente quanto sopra dovrà essere accompagnato dall’uso costante, per tutta la popolazione e in particolare nei luoghi di lavoro, di idonei comportamenti e protezioni.
La ripresa potrà quindi essere solo graduale, prudente e con tempi dettati dalla necessità di mettere in campo le risorse sopracitate. E’ superfluo segnalare come qualsiasi imprudenza potrebbe determinare un disastro di proporzioni difficili da immaginare e come le misure di isolamento sociale siano da potenziare e applicare con assoluto rigore.
Da ultimo, la FROMCeO lombarda ha preso in considerazione la questione, sollevata da molti colleghi, della mancanza di protocolli di terapia sul territorio. Il problema è stato in gran parte determinato anche dalla esigenza di trattare a domicilio pazienti che ordinariamente sarebbero stati inviati in ospedale, ma che non hanno potuto essere accolti per saturazione dei posti letto. FROMCeO raccomanda ai colleghi di non affidarsi a protocolli estemporanei non validati e ad attenersi alle indicazioni di AIFA e di Regione, utilizzando la massima cautela.
Nell’esprimere le considerazioni di cui sopra, FROMCeO ritiene di svolgere le proprie funzioni di organo sussidiario dello Stato ed esprime disponibilità ad un confronto costante con le Istituzioni preposte alla gestione dell’emergenza. Spiace rimarcare come tale collaborazione, più volte offerta, non sia ad oggi stata presa in considerazione.
Cordiali saluti.

I presidenti degli ordini provinciali della Regione Lombardia (FROMCeO)
Dr. Spata Gianluigi – Como (Presidente FROMCeO)
Dr. Ravizza Pierfranco – Lecco (Vicepresidente FROMCeO)
Dr. Marinoni Guido – Bergamo
Dr. Di Stefano Ottavio – Brescia
Dr. Lima Gianfranco – Cremona
Dr. Vajani Massimo – Lodi
Dr. Bernardelli Stefano – Mantova
Dr. Rossi Roberto Carlo – Milano
Dr. Teruzzi Carlo Maria – Monza Brianza
Dr. Lisi Claudio – Pavia
Dr. Innocenti Alessandro – Sondrio
Ordine Provinciale dei Medici Chirurgi e degli Odontoiatri di Varese
Per i presidenti Dr. Gianluigi Spata Presidente FROMCeO

Link
FROMCeO Lombardia. Nuova lettera indirizzata ai vertici della sanita lombarda | FNOMCeO
 
Che 2 palle, sarà la 15esima volta che posti sta cavolo di lettera...

Ti è stato spiegato un milione di volte che la responsabilità della mancata chiusura è del governo e che se puoi fare pochi tamponi li fai a chi sta male.
Che fatica ripetere sempre le stesse cose...
 
tutti i punti elencati nell'articolo sono contestabili a tutte le aziende sanitarie del territorio italiano

al netto dell'ipocrisia che può esserci tutti sanno abbastanza bene che se fosse capitato quello che è capitato in Lombardia, altrove, sarebbe accaduto lo stesso disastro se non peggio

c'è anzi da dire che la Lombardia ha avuto la funzione, suo malgrado, di canarino nella miniera inducendo cambi di rotta importanti nelle strategie (chiamiamole così per dargli una dignità che non avrebbero) che avevano intenzione di seguire nel resto del paese (mi riferisco agli ospedali covid, alla mancanza che ancora persiste dei dpi, nella vaghezza dei protocolli per eseguire i tamponi via via adattati all'effettiva loro disponibilità ecc. ecc.)

quello che si può dire è che quando ad una certa impreparazione si aggiunge la non particolare brillantezza delle decisioni sul campo allora le cose si complicano

per questo credo che parlare di modello da buttare tout-court sia ingeneroso anche se capisco una certa convenienza politica nel farlo , ho detto capisco ma certamente non la condivido in quanto fare la campagnuccia elettorale sulla pelle di chi è deceduto non è bello ma da certa gente ti aspetti anche di peggio

vedremo nel prossimo futuro chi si recherà a curarsi dove e forse il quadro sarà più nitido
 
la colpa in primis è dell'Oms e dei suoi professionisti che han detto tutto e il contrario di tutto (una marea di eresie), e che non sono stati in grado, nemmeno dopo 3 mesi di esperienza in Cina, a fornire un protocollo alle strutture Europee e italiane
 
apperò...nessuno ricorda l'ospedalone anticovid in Fiera di Milano da 25 milioni per.....25 ricoverati ?
 
apperò...nessuno ricorda l'ospedalone anticovid in Fiera di Milano da 25 milioni per.....25 ricoverati ?


E' comune l'ipotesi che l'epidemia ritorni all'arrivo dell'inverno, quindi è meglio tenerselo stretto quell'ospedale, per ogni evenienza. :sperem:
 
Dare addosso alla Lombardia sulla sanità è come dare addosso a Salvini sui negher. Silenzio e pedalare. Almeno su questo!!!
 
Dare addosso alla Lombardia sulla sanità è come dare addosso a Salvini sui negher. Silenzio e pedalare. Almeno su questo!!!
Non era più chiaro farci sapere che voto di maturità aveva conseguito Fontana ? .... :D
 
Dare addosso alla Lombardia sulla sanità è come dare addosso a Salvini sui negher. Silenzio e pedalare. Almeno su questo!!!

vedo che la scuola bersaniana ti ha insegnato :D concordo ;)
 
vedo che la scuola bersaniana ti ha insegnato :D concordo ;)

Oh ragà, va bene il tifo politico, va bene anche dire che magari Fontana ha sbagliato questo e quello, ma se stiamo a dire che la sanità Lombarda fa cagare, c'è un problemino...
Visto che ci sono migliaia di persone che vanno a farsi curare là...ci sarà un motivo. Se è un disastro la sanità Lombarda, allora chi va a curarsi là, da quale situazione sanitaria proviene?
E' la stessa cosa che si può dire dell'Emilia Romagna dove abito. Uno può dire quello che vuole su come è gestita questa Regione, ma mi pare che sulla sanità non vada proprio da schifo.
Ecc. ecc.
 
le ASL Non fanno ne' tamponi ne' test per favorire i gli amichetti privati, solo un cieco o un leghista prezzolato non se ne accorge.
 
Oh ragà, va bene il tifo politico, va bene anche dire che magari Fontana ha sbagliato questo e quello, ma se stiamo a dire che la sanità Lombarda fa cagare, c'è un problemino...
Visto che ci sono migliaia di persone che vanno a farsi curare là...ci sarà un motivo. Se è un disastro la sanità Lombarda, allora chi va a curarsi là, da quale situazione sanitaria proviene?
E' la stessa cosa che si può dire dell'Emilia Romagna dove abito. Uno può dire quello che vuole su come è gestita questa Regione, ma mi pare che sulla sanità non vada proprio da schifo.
Ecc. ecc.

Una cosa sono le cure specialistiche ospedaliere,quelle per cui vengono qui da mezza italia, un'altra i medici di base, i presidi territoriali etc che sono state smantellate
per favorire i Privati. Queste non funzionano come una volta.
 
Oh ragà, va bene il tifo politico, va bene anche dire che magari Fontana ha sbagliato questo e quello, ma se stiamo a dire che la sanità Lombarda fa cagare, c'è un problemino...
Visto che ci sono migliaia di persone che vanno a farsi curare là...ci sarà un motivo. Se è un disastro la sanità Lombarda, allora chi va a curarsi là, da quale situazione sanitaria proviene?
E' la stessa cosa che si può dire dell'Emilia Romagna dove abito. Uno può dire quello che vuole su come è gestita questa Regione, ma mi pare che sulla sanità non vada proprio da schifo.
Ecc. ecc.

Questa vicenda del Covid, tra l'altro, dovrebbe insegnarci anche che: "i numeri" ( non la "fama" ) delle varie sanità regionali dovrebbero circolare molto di più !!!
[ posto comunque poi che alla guida delle "Ferrari" andrebbero messi piloti che le facciano andare ai 250KM/Ora ....:cool: ]
 
Una cosa sono le cure specialistiche ospedaliere,quelle per cui vengono qui da mezza italia, un'altra i medici di base, i presidi territoriali etc che sono state smantellate
per favorire i Privati. Queste non funzionano come una volta.

Si può sempre vedere il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Sempre la stessa acqua c'è dentro :)
 
Oh ragà, va bene il tifo politico, va bene anche dire che magari Fontana ha sbagliato questo e quello, ma se stiamo a dire che la sanità Lombarda fa cagare, c'è un problemino...
Visto che ci sono migliaia di persone che vanno a farsi curare là...ci sarà un motivo. Se è un disastro la sanità Lombarda, allora chi va a curarsi là, da quale situazione sanitaria proviene?
E' la stessa cosa che si può dire dell'Emilia Romagna dove abito. Uno può dire quello che vuole su come è gestita questa Regione, ma mi pare che sulla sanità non vada proprio da schifo.
Ecc. ecc.

credo che il titolare del treddo si riferisse a questo fenomeno 2s ricciardi .

le proteste del centrodestra sono esplose soprattutto quando Ricciardi, facendo ironia e alzando il volume della voce, ha parlato del"modello Lombardia", in sua opinione "fallimentare".
 
Si può sempre vedere il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Sempre la stessa acqua c'è dentro :)

Beh, a me che vengano dal Sud a curarsi qua non è che mi interessi molto, se poi quando ne ho bisogno io devo aspettare 3 mesi per una Tac.
 
io sono convinto che gli attuali amministratori delle regione Lombardia paghino colpe in buona parte non loro ma di chi per favorire i privati ha fortemente ridimensionato la medicina di base e gli ospedali pubblici… basta leggere quello che ha scritto qualche mese fa l'ex presidente degli ospedali pubblici di Brescia… è la triste eredità del celeste … che poi la medicina specialistica lombarda sia mediamente assai buona è altrettanto vero
 
Per capire il disastro della sanità lombarda bisogna andare indietro di una trentina d'anni e mettere a confronto cosa facevano Lombardia e cosa facevano in Veneto (premetto che io vivo in una regione e lavoro nell'altra e mia moglie è una sanitaria in veneto, quindi so di che parlo).

in Veneto non hanno mai pensato (fino all'avvento di Zaia), di attuare una politica di smantellamento della sanità pubblica. Tenete presente che il Veneto è stato amministrato fino al 1995 dalla Democrazia Cristiana che avrà avuto tutti i difetti di questo mondo ma aveva tra le sue fila personaggi di prima grandezza quali la Tina Anselmi (di Castelfranco Veneto, tanto per dire), che fu la promotrice della riforma del SSN.

In Veneto esiste dunque, storicamente, una forte propensione alla sanità pubblica. Solo negli ultimi anni, con l'avvento di Galan prima e Zaia dopo, si sta assistendo ad un ridimensionamento del pubblico con la chiusura o l'accorpamento di importanti ospedali (a Castelfranco veneto, che stanno chiudendo un ospedale grandissimo, stanno incazzati neri, tanto per dire).

In Lombardia invece, verso la metà degli anni '80, nella "Milano da bere", cominciano a farsi avanti imprenditori che hanno l'idea di aprire cliniche private. Progetti, valutazioni, business plan, tutta roba che poi trova concretezza con l'accreditamento da parte della Regione Lombardia e quindi del regime in convenzione nell'anno 2000.
Chi c'era nel 2000 alla regione Lombardia?

Lui, il Celeste. il Furmigùn.
Ma guarda.

Beh, funziona così: la sanità privata comincia a sottrarre al pubblico tutte quelle specialità che vengono pagate bene. Ma non basta. Oltre che pagate bene devono anche essere "continuative", ovvero una qualsiasi azienda, per garantire utili, deve poter contare su un flusso costante di clienti (in questo caso i pazienti).

Quindi, ecco che che il privato si sostituisce sempre più al pubblico in cardiologia, oncologia, maternità, ematologia, nefrologia, ortopedia, ecc, ecc.

Ma non le malattie infettive.

Eh già. Le malattie infettive hanno un piccolo problema: non sono prevedibili, non sono costanti, hanno un andamento molto stagionale. E comunque le pandemie avvengono solo ogni 20-30-50 anni.

Non è conveniente tenere reparti attrezzati con personale e mezzi per questa eventualità.

Questo vale anche per il pubblico, ovviamente. E difatti anche nel pubblico le terapie intensive in Italia, prima di questa emergenza, sono solo 4000 (contro le 25.000 della Germania, ma si sa loro sono spendaccioni...).

In Lombardia però oltre a questo che ti fanno i baldi leghisti? Smantellano anche la medicina territoriale. Tanto non serve, ci sono i grandi ospedali, secondo loro.

Cosa che invece, fortunatamente, non hanno fatto in Veneto.

In Veneto la medicina territoriale è forte: hanno distretti molto numerosi, con personale che vanno a casa dei malati. Lo stesso medico di base fa visita ai suoi pazienti (cosa che in lombardia non fanno più da decenni).

Questo ha salvato il Veneto: la medicina territoriale, non gli ospedali truffa in fiera. In veneto i medici sono andati dai pazienti che chiamavano dicendo di essere malati. gli hanno fatto i tamponi, li hanno messi in quarantena, li hanno isolati. NON LI HANNO PORTATI IN OSPEDALE a contagiare tutti gli altri pazienti! Ma questo non è merito di Zaia. Lui ha avuto solo il grande kiulo di essersi trovato in una regione che per tanti anni è stata amministrata con il cervello.

E, nel frattempo, invece, i baldi Gallera e Fontana che facevano? Tamponi solo ai vip e ai calciatori (nella mia azienda abbiamo avuto dieci casi di sospetto corona virus, son passati due mesi e ancora nessun tampone, nonostante le richieste fatte anche attarverso l'azienda). Ed ora arriva la brillante disposizione che i tamponi edi i sierologici si possono fare a pagamento nei laboratori privati (50€ il sierologico e 100€ il tampone). Se poi il tampone è positivo allora la Regione Lombardia lo rimborsa.
Ecco questa è l'eccellenza sanitaria lombarda.
fate un po' voi.
 
Che 2 palle, sarà la 15esima volta che posti sta cavolo di lettera...

Ti è stato spiegato un milione di volte che la responsabilità della mancata chiusura è del governo e che se puoi fare pochi tamponi li fai a chi sta male.
Che fatica ripetere sempre le stesse cose...

I galoppini devono guadagnarsi la giornata.
 
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