Nave ong tedesca con 150 migranti verso lampedusa

iccio

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.......chissà se li tamponano:o

In Germania mai....
 
.......chissà se li tamponano:o

In Germania mai....

sembra che Malta e Roma abbiano risposto che i porti non sono disponibili.....
nel frattempo e' arrivato autonomamente nelle acque territoriali italiane di Lampedusa prima d’essere fermata dalla Guardia di Finanza.

La guardia costiera libica, nel solo mese di marzo ne ha riportati indietro + di 600....

Libia, riportati nell'inferno delle galere 49 migranti che si trovavano su un barcone in acque territoriali maltesi - la Repubblica

Di 600 persone riportate in Libia non si sa più nulla. La guardia costiera ha riportato oltre 2.500 persone in Libia quest'anno e tra queste alcune fatte sbarcare a Tripoli poche ore dopo che il porto principale della città subisse pesanti bombardamenti. Solo nelle ultime 48 ore oltre 400 uomini, donne e bambini sono stati riportati a Tripoli dalla guardia costiera libica. La maggior parte sono stati portati in un centro di detenzione gestito dal Ministero dell’Interno. Almeno 600 migranti riportati in Libia e trasferiti in questa struttura risultano dispersi da gennaio.
 
Ultima modifica:
A marzo nessuna barca di migranti in Italia, tutti indietro in Libia
Negli ultimi giorni non si sono registrati nuovi arrivi di migranti dalla Libia ma nel Mediterraneo centrale continua la pratica dei respingimenti operati dalla sedicente guardia costiera libica assistita dall'UE.

Tra il primo ed il due di marzo sono stati fermati 224 migranti dalla sedicente guardia costiera nazionale – la Libia non è un’unica nazione ma in “guerra civile” – e questa volta sono stati ricondotti tutti a terra nel porto di Khoms.

Dal territorio libico, invece, dove la guerra civile non accenna a placarsi, si continua a partire. Dall’inizio di marzo, per esempio, dallo Stato mediterraneo sono scappate via mare più di 1.000 persone, mai arrivate in Italia a causa della Guardia Costiera libica, non del coronavirus.
Quasi tutte le imbarcazioni, infatti, vengono intercettate dalle forze di controllo e riportate indietro proprio in Libia.

La conferma delle operazioni libiche con conseguente sbarco viene fornita dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) che opera in Libia.

A marzo nessuna barca di migranti in Italia, tutti indietro in Libia | Mediterraneo Cronaca
 
Ultima modifica:
devono bloccare ogni forma di immigrazione fino alla fine dell'emergenza covid, non solo l'immigrazione irregolare.
Anche gli spostamenti di cittadini comunitari dovrebbero essere limitati....se arrivano altri infetti si riparte da capo e tutte queste settiamne di sacrifici andrebbero in fumo.
 
Malta rimanda in Libia i migranti intercettati in mare. A bastonate.
Pubblicato il 2020-03-18

Malta, in collaborazione con la sorveglianza aerea del Frontex dell’Unione Europea ha segnalato il barcone già entrato nelle acque di sua competenza alla guardia costiera libica, che è stata autorizzata ad andare a prelevare i migranti e riportarseli in Libia. Poiché i migranti non ne volevano sapere, la guardia costiera libica li ha bastonati per benino.

Fonti informate dicono che ci sia un patto segreto tra Malta e la guardia costiera libica....


Malta rimanda in Libia i migranti intercettati in mare. A bastonate. – SenzaNubi
 

L'avevo letto anche io......:yes::yes:
A firmare il decreto, in evidente fretta per evitare lo sbarco della Alan Kurdi, ben 4 ministri: Paola De Micheli per Infrastrutture e Trasporti, Luigi Di Maio per Affari Esteri, Luciana Lamorgese per il ministero dell’Interno, Roberto Speranza per il ministero della Salute. Il decreto innanzitutto premette che “in considerazione della situazione di emergenza connessa alla diffusione del Corona virus, dell’attuale situazione di criticità dei servizi sanitari regionali, e all’impegno straordinario svolto dai medici e da tutto il personale sanitario per l’assistenza ai pazienti Covid 19, non risulta possibile assicurare sul territorio italiano la disponibilità di tali luoghi sicuri senza compromettere la funzionalità delle strutture nazionali sanitarie logistiche e di sicurezza dedicate al contenimento della diffusione del contagio e di assistenza e cura ai pazienti Covid 19”.

Per i soccorsi effettuati da “unità battenti bandiera straniera, che abbiano condotto le operazioni al di fuori dell’area Sar italiana, in assenza del coordinamento dell’Imrcc Roma” il decreto ricorda che “le attività assistenziali e di soccorso da attuarsi nel porto sicuro” possono “essere assicurate dal Paese di cui le attività navali battono bandiera, laddove abbiano condotto le operazioni al di fuori dell’area Sar in assenza del coordinamento dell’Imrcc Roma”. In sostanza: se l’Italia non coordina il soccorso i naufraghi sono destinati a sbarcare nel paese del quale la nave batte bandiera. E quindi, nel caso della Alan Kurdi, che batte bandiera tedesca, in Germania. Quindi il decreto dispone che “per l’intero periodo di durata dell’emergenza sanitaria nazionale i porti italiani non assicurano i necessari requisiti per la classificazione e definizione di luogo sicuro”.


Di navi in giro per il Mediterraneo non ce ne sono...... l'unica e' questa.......:rolleyes:
 
per questo hanno firmato il decreto ... per non essere denunciati
 
L'avevo letto anche io......:yes::yes:
A firmare il decreto, in evidente fretta per evitare lo sbarco della Alan Kurdi, ben 4 ministri: Paola De Micheli per Infrastrutture e Trasporti, Luigi Di Maio per Affari Esteri, Luciana Lamorgese per il ministero dell’Interno, Roberto Speranza per il ministero della Salute. Il decreto innanzitutto premette che “in considerazione della situazione di emergenza connessa alla diffusione del Corona virus, dell’attuale situazione di criticità dei servizi sanitari regionali, e all’impegno straordinario svolto dai medici e da tutto il personale sanitario per l’assistenza ai pazienti Covid 19, non risulta possibile assicurare sul territorio italiano la disponibilità di tali luoghi sicuri senza compromettere la funzionalità delle strutture nazionali sanitarie logistiche e di sicurezza dedicate al contenimento della diffusione del contagio e di assistenza e cura ai pazienti Covid 19”.

Per i soccorsi effettuati da “unità battenti bandiera straniera, che abbiano condotto le operazioni al di fuori dell’area Sar italiana, in assenza del coordinamento dell’Imrcc Roma” il decreto ricorda che “le attività assistenziali e di soccorso da attuarsi nel porto sicuro” possono “essere assicurate dal Paese di cui le attività navali battono bandiera, laddove abbiano condotto le operazioni al di fuori dell’area Sar in assenza del coordinamento dell’Imrcc Roma”. In sostanza: se l’Italia non coordina il soccorso i naufraghi sono destinati a sbarcare nel paese del quale la nave batte bandiera. E quindi, nel caso della Alan Kurdi, che batte bandiera tedesca, in Germania. Quindi il decreto dispone che “per l’intero periodo di durata dell’emergenza sanitaria nazionale i porti italiani non assicurano i necessari requisiti per la classificazione e definizione di luogo sicuro”.


Di navi in giro per il Mediterraneo non ce ne sono...... l'unica e' questa.......:rolleyes:

che vada a scorrazzare nel mare del Nord.
 
mi aspetto che i ministri vengano processati per sequestro di persona
 
Quindi che siano rifiutati e destinati a rientrare in Libia a prendere botte ha meno valore che essere salvati e curati da noi.
 
Per questo dico che il coronavirus è l'inizio della reazione del pianeta e della natura all'uomo parassita. Ci voleva il virus per fare quello che nessuno avrebbe fatto mai: chiusura totale di ogni frontiera. Non che questo estremo opposto vada bene, ma sicuramente mai piu' il mondo di prima delle frontiere colabrodo e immigrazione di massa da paesi poveri.
 
"Chiudere i porti e da vigliacchi" | L'HuffPost

:o

"Chiudere i porti è da vigliacchi"
Alessandro Metz, armatore di Mediterranea: "Impugneremo il provvedimento. Le partenze dal nord Africa non si fermano con il coronavirus". Preoccupazione dal Tavolo asilo nazionale

“In un momento in cui stiamo soffrendo, stiamo vivendo sulla nostra pelle una difficoltà estrema, si decide che ci sono persone che possono essere lasciate morire”. Il governo ha da poche ore deciso di chiudere i porti alle Ong, di considerare gli approdi italiani “non sicuri” per chi i migranti, almeno fino a quando l’emergenza coronavirus non sarà finita. Per Alessandro Metz, Armatore sociale di Mediterranea Saving Humans, non c’è emergenza, non c’è pandemia che possa giustificare questa decisione. Anzi, è proprio in una circostanza come questa che i porti andrebbero lasciati aperti a chi scappa da fame e violenza. Con tutte le misure di prevenzione del caso. “La prima sensazione che si prova dopo l’approvazione del provvedimento è lo sconforto”, dice ad Huffpost.

Mentre parla, la nave Alan Kurdi di Sea Eye è in navigazione con a bordo 150 persone salvate in mare. È l’unica imbarcazione di un’ong nel Mediterraneo. Le altre sono ferme. Alcune di loro, Mediterranea compresa, stanno svolgendo la loro attività a terra. Nelle regioni italiane più colpite dal coronavirus.

Mediterranea, spiega, è pronta a impugnare il decreto: “Il nostro ufficio legale è a lavoro. Agiremo a tutti i livelli per fermare questo provvedimento”, anticipa. La decisione presa dal governo ”è un alibi”. ”È una scelta vigliacca - attacca - al bisogno di vite umane che chiedono di essere salvate si risponde facendo quello che voleva fare Salvini”.

Dubbi sulla legittimità dell’atto sono stati espressi anche dal Tavolo asilo nazionale: “La dichiarazione appare inopportuna e non giustificabile in quanto con un atto amministrativo, di natura secondaria, viene sospeso il Diritto Internazionale, di grado superiore, sfuggendo così ai propri doveri inderogabili di soccorso nei confronti di chi è in pericolo di vita. Si attacca ancora una volta il concetto internazionale di Porto Sicuro, la cui affermazione ha trovato conferma nelle decisioni della nostra Magistratura”, fanno sapere le associazioni che lo compongono.

Per il Mit, la Alan Kurdi non può sbarcare: “In merito alla richiesta di soccorso della nave Alan Kurdi, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti conferma l’impossibilita di garantire porti sicuri in Italia a navi battenti bandiera straniera. Attualmente, a causa dell’emergenza pandemica Covid19, i porti infatti non presentano più i necessari requisiti sanitari richiesti dalla convenzione di Amburgo”, si legge in una nota.

La crisi portata dal Covid-19 non basta, per l’armatore di Mediterranea, a motivare la scelta del governo: “Ci chiedono di essere responsabili, di tenere i nostri bambini a casa. Perché, invece, i bambini che arrivano dall’Africa dovrebbero morire? La pandemia in corso ci sta dimostrando che i confini non esistono. Ed è proprio in un momento come questo che i diritti devono essere estesi. Che bisogna accogliere, non chiudere”.

Il dilagare del virus non ha fermato le partenze dal nord Africa. E lo dimostra il salvataggio effettuato da Sea Eye: “Le partenze dai luoghi di violenza e tortura - continua Metz - dipendono dalle condizioni del mare, e non da altri fattori”. Proprio per questo, spiega, chiudere i propri porti può significare porre un limite al salvataggio di chi rischia di morire in mare nel suo viaggio disperato verso l’Europa.

I volontari di Mediterranea, in questo momento stanno lavorando sulla terraferma. Ma sono pronti ricominciare la loro attività in mare: “Appena sarà possibile ripartiremo. Se c’è chi dice ‘prima gli italiani’, noi diciamo ’prima chi ha bisogno. Per questo oggi siamo impegnati contro il coronavirus, ma quando riusciremo non potremo far altro che tornare in mare”.
 
ma na bazookata alle navi no!?
 
"Chiudere i porti e da vigliacchi" | L'HuffPost

Alessandro Metz, armatore di Mediterranea: "Impugneremo il provvedimento.

Alessandro Metz può dire quel che vuole ma questi non sono Salvini, questi la pensano uguale a lui ma è che sanno sfruttare meglio le occasioni e il virus li copre.
 
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