Sono d'accordo con Renzi:apriamo, col virus bisogna convivere

tutmosi

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20/9/03
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Sarà antipatico,un bulletto della politica,ma è di 1 spanna su tutti gli altri politici ,imho.

Renzi controcorrente: apriamo, col virus bisogna convivere

«Questo virus ci farà ancora male. Non per settimane, per mesi e mesi. Il vaccino non c’è e se andrà bene torneremo ad abbracciarci tra un anno, se andrà male tra due...». Matteo Renzi scuote la politica con un’operazione verità e con un messaggio che prende forma dietro una sola parola: «Riapriamo». «Perché non possiamo aspettare che tutto passi. Perché se restiamo chiusi la gente morirà di fame. Perché la strada sarà una sola: convivere uno o due anni con il virus». È un’intervista sull’Italia. Sulle sofferenze e sulle speranze dei nostri uomini e delle nostre donne nella stagione del Covid-19. «C’è l’angoscia, il disorientamento, la paura, l’incertezza. C’è il dolore profondo e senza fine per i troppi morti. Ma c’è anche un’altra storia. Straordinaria e commovente. Una storia di valori. Di umanità. Di impegno. Di coraggio. Le famiglie non escono di casa, ma tornano a pregare. Il mondo che ragionava solo di eutanasia difende la vita senza nessun tentennamento e fa quadrato attorno ai più fragili: gli anziani, i malati...». L’ex presidente del Consiglio parla alternando immagini a messaggi più politici. Senza cercare contatti con la stretta attualità. Non ci sono segnali a Mario Draghi. Non c’è un ultimatum a un’Europa ancora distratta. Poi a metà pomeriggio si ferma sessanta minuti. È con la famiglia davanti alla tv per la preghiera di papa Francesco. Quando l’intervista riprende Renzi riparte da dove si era fermato. Con un pensiero fisso all’Italia e alla strada che dovrà imboccare.

Partiamo dunque dalla parola riaprire?

Bisogna consentire che la vita riprenda. E bisogna consentirlo ora. Sono tre settimane che l’Italia è chiusa e c’è gente che non ce la fa più. Non ha più soldi, non ha più da mangiare. I tentacoli dell’usura si stanno allungando minacciosi, specialmente al Sud. Senza soldi vincerà la disperazione. Serve attenzione, serve gradualità, serve il rispetto della distanza. Ma bisogna riaprire.

È un quadro terribile.

È un quadro vero. E allora insisto: l’Italia non può stare ibernata per un altro mese perché così si accende la rivolta sociale. I balconi presto si trasformeranno in forconi; i canti di speranza, in proteste disperate. È per questo che le istituzioni devono agire senza perdere nemmeno un giorno.

Agire?

Serve un piano per la riapertura. Le fabbriche devono riaprire prima di Pasqua. Poi il resto. I negozi, le scuole, le librerie, le messe. Sì, non ci scambieremo il segno della pace ma torneremo a messa. O almeno a fare l’adorazione insieme.

Anche le scuole?

Sì, bisogna ripartire. Il ministro giovedì in Senato è stata poco chiara sui tempi, ma bisogna riaprire. Bisogna garantire gli esami: il sei politico fa male. I ragazzi hanno il diritto di essere valutati e il governo ha il dovere di permetterlo. E allora faccio una proposta concreta: si torni a scuola il 4 maggio. Almeno i 700mila studenti delle "medie" e i 2 milioni 700mila delle "superiori". Tutti di nuovo in classe, mantenendo le distanze e dopo aver fatto comunque tutti un esame sierologico: una puntura su un dito e con una goccia di sangue si vede se hai avuto il virus. È probabile che tanti ragazzi abbiano già contratto il Covid senza mostrare sintomi: sarebbe uno screening di massa importante.

Torniamo all’emergenza economica.

Ogni tipo di richiesta di denaro va sospesa: tasse, affitti, mutui. Chi è stato chiuso regge se gli elimini le scadenze o se gli offri una straordinaria iniezione di liquidità. È la sola strada: lo Stato deve dare garanzie alle banche e le banche devono garantire liquidità. Senza pretendere modulistiche infernali, deve bastare un modulo di richiesta sulla base del fatturato dell’anno prima e la garanzia dello Stato.

La burocrazia è un mostro presente in ogni atto del governo?

È così, è drammaticamente così. Il governo, direi la politica, ha bloccato le libertà di sessanta milioni di italiani ma non è stato capace di bloccare il virus della burocrazia. Il "Cura-Italia" è un incomprensibile fiume di parole. Le autocertificazioni per spostarsi cambiano ogni giorno: facciamo un’autocertificazione in meno e un tampone in più. In momenti così la vita della gente va resa semplice, non complicata, in momenti così la burocrazia non può vincere sulla Costituzione.

Giusto pensare a aziende e famiglie ma i numeri del lavoro nero sono impressionanti. Come si soccorre quell’umanità meno garantita?

Bisogna che i soldi arrivino alle aziende e che le aziende ripartano subito. Altrimenti saltano i posti di lavoro. E allora i soldi vanno solo in misure assistenziali, ma il Reddito di cittadinanza per tutti non funziona, non garantisce la ripartenza. Il lavoro nero? Ha ragione: è un tema che c’è, che ci interroga e con cui bisognerà fare i conti. Penso a una scossa fiscale senza precedenti. E, parallelamente, penso a quelli che lei definisce meno garantiti. Se abbiamo la forza di impostare un piano di ripartenza per le aziende "regolari" abbiamo anche il dovere di immaginare una strada per far emergere le sacche di "irregolarità" e di immaginare anche per queste precise garanzie. Penso ai lavoratori in nero a cominciare dalle badanti fuori regola e penso agli immigrati regolari che chiedono cittadinanza. Facciamo emergere la verità. E diamo cittadinanza a chi lavora.

Lei dice riaprire, ma la gente ha paura.

Non me lo dica, ho due nonne. Una compie ora cent’anni, un’altra novanta. Io penserò a loro, come tutti noi penseremo ai nostri anziani che non potremo più abbracciare per qualche mese: è terribilmente triste ma saremmo costretti a fare così. La stagione del coronavirus ha un prima, un dopo, ma anche un durante. E nel durante bisognerà fare i conti con la realtà. Per un anno non ci daremo più la mano. Non staremo più attaccati nelle tavolate in pizzeria, si andrà al cinema e al teatro mantenendo la distanza di sicurezza. Si eviteranno i posti affollati e si lavorerà di più da casa. Si vivrà diversamente, ma si vivrà. Bisogna ripartire, però. Perché l’alternativa è chiudersi in casa e morire. Penso spesso a Firenze: dopo la peste del 1348 creò il Rinascimento. Penso che per arrivare al dopo bisogna attraversare il durante. Faremo fatica ma ce la faremo.
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F
 
Bene, cominci lui.

Quando avranno distribuito a tutta la popolazione gli strumenti di protezione adatti potremo parlare di riapertura.

Fino a quel momento a me non va di giocare alla roulette russa rischiandomi una polmonite e di non trovare un posto in ospedale e morire in casa.
 
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Bene, cominci lui.

Quando avranno distribuito a tutta la popolazione gli strumenti di protezione adatti potremo parlare di riapertura.

Fino a quel momento a me non va di giocare alla roulette russa rischiandomi una polmonite e di non trovare un posto in ospedale e morire in casa.

poi con tutte la mascherine che il suo governo in due mesi dalla dichiarazione di emergenza ha prodotto!
 
Potrebbe iniziare lui come beta tester.

Lo lasciamo libero di girare per il paese e vediamo come convive con il virus :o
 
E' un bel dilemma. Se teniamo chiuso per mesi e mesi, ci troviamo a -80% di PIL. Con che cosa paghiamo stipendi, pensioni, polizia, strade, scuole...?
Se lavori ti prendi il virus...se avessimo una capacità ospedaliera consona sarebbe possibile...ma se è già tutto intasato così, come si fa?
Facciamo morire tutti i vecchi per liberare risorse? E' leggermente cinica la cosa...
E' un bel dilemma. Tanto nessuno parlerà del merito della cosa...sempre e solo della persona che la dice.
 
Bene, cominci lui.

Quando avranno distribuito a tutta la popolazione gli strumenti di protezione adatti potremo parlare di riapertura.

Fino a quel momento a me non va di giocare alla roulette russa rischiandomi una polmonite e di non trovare un posto in ospedale e morire in casa.

Ovvio,deve far parte del piano di riapertura.Ora si deono concentrare a risolvere definitivamente questo problema delle protezioni.
Di Maio dice che servono 100 mln mascherine mese,Arcuri ammette che ci sono problemi con Copasi e con laa distribuzione,idem per i ventilatori.
 
Potrebbe iniziare lui come beta tester.

Lo lasciamo libero di girare per il paese e vediamo come convive con il virus :o

Buona idea! Se è virus negativo per dare l'esempio potrebbe girare senza mascherina i reparti covid di tutti gli ospedali della Lombardia!
 
Renzi un po' ha ragione: è la via svedese.
Quanto pensate di tenere la gente a casa senza lavoro?

Ovviamente i politici e quelli che predicano la quarantena sine die lo stipendio da 10 mila e passa Euro arriva ogni fine mese garantito sul conto corrente,ma agli altri no.



:bye:
 
Lo screening Per vedere quanti hanno già avuto il virus era una cosa per capire da quanto gira e quanto sia pericoloso...Emergesse che una percentuale alta di popolazione lo ha già avuto farebbe capire che è una mezza bufala
 
si incomici lui e se si ammala fa la coda come tutti in terapia intensiva...
 
almeno ci ha messo la faccia

quanto pensiamo di andare avanti così? settimane?
mesi?

quanto andremo avanti senza un'ora di aria, anzi 5 minuti, anche quando le condizioni ci sono tutte?

non tutto il paese ha le stesse criticità
 
E' un bel dilemma. Se teniamo chiuso per mesi e mesi, ci troviamo a -80% di PIL. Con che cosa paghiamo stipendi, pensioni, polizia, strade, scuole...?
Se lavori ti prendi il virus...se avessimo una capacità ospedaliera consona sarebbe possibile...ma se è già tutto intasato così, come si fa?
Facciamo morire tutti i vecchi per liberare risorse? E' leggermente cinica la cosa...
E' un bel dilemma. Tanto nessuno parlerà del merito della cosa...sempre e solo della persona che la dice.


Assolutamente condivisibile questo post.
 
almeno ci ha messo la faccia

quanto pensiamo di andare avanti così? settimane?
mesi?

quanto andremo avanti senza un'ora di aria, anzi 5 minuti, anche quando le condizioni ci sono tutte?

non tutto il paese ha le stesse criticità

Ci ha messo la faccia? Ma lo stai a guardare e a sentire?
 
E' un bel dilemma. Se teniamo chiuso per mesi e mesi, ci troviamo a -80% di PIL. Con che cosa paghiamo stipendi, pensioni, polizia, strade, scuole...?
Se lavori ti prendi il virus...se avessimo una capacità ospedaliera consona sarebbe possibile...ma se è già tutto intasato così, come si fa?
Facciamo morire tutti i vecchi per liberare risorse? E' leggermente cinica la cosa...
E' un bel dilemma. Tanto nessuno parlerà del merito della cosa...sempre e solo della persona che la dice.

Io preferisco -80% di PIL che morire soffocato.
 
Lavorare,uscire e tornare alla vita normale?

Si' ,solo e unicamente ci sara' una cura

Non sto' dicendo il vaccino,ci vorranno mesi e mesi

Ma almeno una cura che mi dia certezza di guarigione in caso di contagio

Allora e solo allora si puo' tornare alla vita normale o quasi
 
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