Ovviamente non bisogna prendere per oro colato ciò che raccontano politicanti come Salvini.
di*Pagella Politica Di Agi - dicembre 2017
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In larga parte non si tratta di miliardi già versati, ma di garanzie che l’Italia ha sottoscritto in caso di futura ed eventuale necessità. I miliardi di euro versati, grazie a un corrispondente aumento del debito pubblico, ammontano – secondo l’ultimo bollettino di Banca d’Italia – a 14,331.
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Salvini fa un’affermazione scorretta sotto diversi aspetti. In primo luogo la cifra di 63 miliardi non trova riscontro. Quelli effettivamente versati sono 14,331, non provengono dal prelievo fiscale ma da un aumento consentito del debito pubblico (ad oggi*ammontaa 2.289,693 miliardi di euro).
Inoltre si tratta di prestiti destinati ad essere rimborsati (si aggiunga che nessuno dei cinque Stati beneficiari è andato in default, anzi, tutti tranne la Grecia sono usciti con successo dai programmi MES) e che nel frattempo producono dividendi. È vero, tuttavia, che a seconda del rendimento sui titoli del debito pubblico italiano l’operazione possa essere sconveniente (in un periodo di rendimenti alti come il 2013 si trattava comunque di meno di 200 milioni di euro).
Infine è sbagliato sostenere che tali miliardi siano stati usati “per salvare le banche degli altri”. Sono stati infatti utilizzati per evitare il default di intere economie – con imprevedibili effetti a catena sul resto d’Europa – e per sostenere Stati in difficoltà (Irlanda, Portogallo, Spagna, Cipro e Grecia).
Ovviamente ne ha beneficiato, più o meno direttamente nel caso della Spagna e indirettamente negli altri, anche il sistema bancario. Ma non si tratta né dell’obiettivo perseguito né del risultato ottenuto dal fondo salva-Stati.
Davvero l'Italia ha versato 63 miliardi in 5 anni nel fondo Salva-Stati?