Interessante articolo su immigrazione, natalità ecc (in inglese)

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La vera crisi dell'immigrazione
Il problema non è troppi, ma troppo pochi
Di Charles Kenny, 11 novembre 2019
Case a schiera abbandonate a Baltimora, maggio 2019 Stephanie Keith / Reuters

Gli oppositori dell'immigrazione sono in ascesa. Dalla Polonia agli Stati Uniti, i politici stanno chiudendo i confini e allontanando i rifugiati. "Il nostro Paese è COMPLETO!" Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha twittato in aprile. Ma i timori fuori posto per la sicurezza, l'assimilazione lenta e i lavori rubati si sono distratti dalla vera crisi demografica che incombe su Europa e Nord America: non uno di troppi immigrati ma uno di troppo pochi.

I prossimi decenni vedranno le popolazioni in Europa e Nord America invecchiare e ridursi man mano che le persone hanno sempre meno figli. Questa tendenza danneggerà la crescita economica e il dinamismo e lascerà troppo pochi lavoratori per ogni pensionato. I robot e l'intelligenza artificiale non salveranno i paesi ricchi dalle conseguenze economiche di una popolazione in calo. Né, senza una drammatica inversione delle attuali politiche verso gli immigrati, un flusso di lavoratori da altre parti. Per evitare la sclerosi e il declino, il mondo ricco dovrà competere per attirare gli immigrati, non allontanarli.
NESSUN SOSTITUZIONE

La donna media in Europa oggi ha 1,6 figli e la donna media in Nord America ha meno di 1,9, ben al di sotto del numero necessario per mantenere stabili le popolazioni. Si prevede che dieci paesi europei, insieme al Giappone, vedranno diminuire le loro popolazioni del 15% o più entro il 2050. Nei prossimi 65 anni, la popolazione in età lavorativa dell'Unione europea nel suo complesso dovrebbe diminuire di 44,5 milioni di persone. E man mano che le popolazioni si restringono, invecchieranno anche. In Europa, un quarto della popolazione ha già oltre 60 anni; entro il 2050, tale percentuale raggiungerà oltre un terzo. Nel 2080 l'UE avrà 53,3 milioni di pensionati in più rispetto a oggi. La situazione negli Stati Uniti è leggermente migliore. Circa l'80% delle contee statunitensi ha visto cadere la popolazione in età lavorativa tra il 2007 e il 2017.

Le popolazioni che invecchiano porteranno i sistemi di welfare al punto di rottura. La Spagna, ad esempio, dovrà aumentare le spese per l'assistenza sanitaria, l'assistenza agli anziani e le pensioni del dieci percento del PIL tra il 2004 e il 2050. Anche le popolazioni che invecchiano danneggiano il dinamismo economico. Dal 1960, nei paesi del G-7 in cui i pensionati costituivano meno del dieci percento della popolazione, i tassi di crescita del PIL pro capite erano in media del quattro percento. Quando i pensionati costituivano tra il 10 e il 20 percento della popolazione, il tasso di crescita medio pro capite era del due percento. E quando oltre il 20 percento della popolazione era al di sopra dei 65 anni, il PIL pro capite cresceva in media dello appena 0,4 percento. Secondo una stima degli economisti della RAND Corporation, l'invecchiamento della popolazione ridurrà di 1,2 punti percentuali la crescita annuale del PIL degli Stati Uniti in questo decennio e un ulteriore 0,6 punti percentuali nel prossimo.

I governi hanno cercato di aumentare i tassi di natalità per rallentare il declino della popolazione, ma anche generosi incentivi non sono riusciti a spingere la fertilità al di sopra dei livelli di sostituzione. Le prove suggeriscono che dare ai genitori sussidi per i bambini aumenta i tassi di natalità, ma solo di poco. Anche l'assistenza all'infanzia gratuita, sebbene sia una buona idea a sé stante, non è una panacea. In Italia, Norvegia e Spagna, l'assistenza all'infanzia sostenuta dal governo sembra aver incoraggiato le famiglie ad avere più figli. Ma in Germania, sebbene un migliore accesso all'assistenza all'infanzia abbia portato un maggior numero di madri a unirsi alla forza lavoro, e coloro che erano già nella forza lavoro impiegavano più ore, ha avuto un effetto limitato sul numero di bambini nati, secondo una ricerca dell'economista Alexander Bick.

Se i governi non possono aumentare la fertilità domestica, ma le loro economie hanno bisogno di una nuova generazione di lavoratori, i robot possono colmare il divario? L'esperienza di paesi come la Germania, che ha alcuni dei più alti livelli di occupazione sia nell'automazione che nella produzione, suggerisce di no. La produttività, inclusa quella generata dall'automazione, tende ad aumentare di pari passo con la partecipazione della forza lavoro, suggerendo che, semmai, l'automazione crea più domanda per i lavoratori piuttosto che meno. Ciò lascia solo un'altra soluzione alla crisi demografica: per i paesi ricchi di aprire i propri confini agli immigrati.

Livelli più elevati di immigrazione sono la ragione più importante del vantaggio demografico degli Stati Uniti sull'Europa.

L'assunzione di lavoratori stranieri migliora rapidamente il rapporto tra persone che lavorano e persone senza lavoro. E l'immigrazione aiuta anche con i tassi di fertilità: le persone di origine straniera rappresentano circa il 13% della popolazione degli Stati Uniti, ma danno alla luce il 23% dei bambini del paese. (Anche se man mano che gli immigrati si assimilano, i loro tassi di natalità generalmente diminuiscono per corrispondere a quelli della popolazione nativa.) Secondo le previsioni del Census Bureau degli Stati Uniti, senza immigrazione e nascite da madri di origine straniera, la popolazione degli Stati Uniti diminuirebbe di circa sei milioni tra il 2014 e il 2060. Con loro, si prevede che crescerà di 98 milioni. Livelli più elevati di immigrazione sono la ragione più importante per le Nazioni Unite
 
quindi? anche se la popolazione calerà del 15% in europa, sarebbe un dramma?

ci saranno ripercussioni sul welfare? certo, pazienza, si può risolvere in altri modi. C'è un sacco di risparmio privato in Europa, se il pubblico non ce la fa più, si userà quello, finché il sistema non tornerà in equilibrio.
E poi ci son politiche per rendere la popolazione autoctona più stabili no?
O l'unico modo è per forza immigrazione di massa dall'africa?
uno studio citato nell'articolo stesso per l'italia dice proprio questo

The empirical results show that the availability of child care and part time work increase both the probability of working and having a child. Policies which would provide more flexible working hours choices and greater child care availability would aid in reducing the financial burden of children.


quindi che si investa in child care e che si aumentino le tutele per le giovani madri lavoratrici (con part time e / o smart working potenziati).
 
quindi? anche se la popolazione calerà del 15% in europa, sarebbe un dramma?

ci saranno ripercussioni sul welfare? certo, pazienza, si può risolvere in altri modi. C'è un sacco di risparmio privato in Europa, se il pubblico non ce la fa più, si userà quello, finché il sistema non tornerà in equilibrio.
E poi ci son politiche per rendere la popolazione autoctona più stabili no?
O l'unico modo è per forza immigrazione di massa dall'africa?
uno studio citato nell'articolo stesso per l'italia dice proprio questo

The empirical results show that the availability of child care and part time work increase both the probability of working and having a child. Policies which would provide more flexible working hours choices and greater child care availability would aid in reducing the financial burden of children.


quindi che si investa in child care e che si aumentino le tutele per le giovani madri lavoratrici (con part time e / o smart working potenziati).

Beh può anche darsi che lo studio non sia esatto, ci mancherebbe. Ma si parla di innovazione, studio, forza lavoro sia qualificata che non.
Vedi l'esempio dei farmers che avevano richiesto x mila lavoratori stagionali e di "bianchi ariani" si sono presentati in 200 e alcuni di questi poi manco sono andati a lavorare sul serio. Ci sono andati solo i Messicani.
In più si dice che buona parte di scienziati, ingegneri, insomma posizioni apicali della conoscenza, sono fatte da immigrati qualificati.
Se quelli li perdi, perdi possibilità di innovare e fare ricerca.
Chiaro che non si parla di importare africani fannulloni eh...che sia chiaro il discorso. Che non ha nulla a che fare con la realtà Italiota, per carità.

Poi la gente ha i risparmi, ma non li vuole usare, sia chiaro pure questo :D
 
Come mai abbiamo bisogno di immigrati nonostante la presenza di disoccupati?
 
Come mai abbiamo bisogno di immigrati nonostante la presenza di disoccupati?

Perché i Cittadini Italiani trasferirsi per esempio da Napoli a Padova non possono per 1.000 € al mese mentre i 'migranti' che vivono in 8 in una bettola in affitto e mandano i soldi al loro Paese possono farlo più che volentieri e per loro Napoli o Padova non cambia un cazz.
 
Come mai abbiamo bisogno di immigrati nonostante la presenza di disoccupati?

vado a sensazione... credo che il disoccupato "medio" non è in povertà assoluta... altrimenti non si spiegherebbe

il disoccupato medio italico galleggia... magari vive ancora con i genitori (o ha ereditato casa di proprietà), fa qualche lavoro qua e là, insomma sbarca il lunario come si suol dire

l'immigrato si presta a lavori più umili e spesso accetta paghe e condizioni più onerose, si capisce arriva probabilmente da condizione ancora peggiori quindi prende tutto quel che viene... e così dopo 20-30 anni ti ritrovi come sindaco magari il figlio dell'immigrato sottopagato

passano altri 20-30 e diventi minoranza e poi ti estingui...
 
Perché i Cittadini Italiani trasferirsi per esempio da Napoli a Padova non possono per 1.000 € al mese mentre i 'migranti' che vivono in 8 in una bettola in affitto e mandano i soldi al loro Paese possono farlo più che volentieri e per loro Napoli o Padova non cambia un cazz.

Già sentita quella dei lavori che gli Italiani non vogliono più fare?
Cosa, dove e a che condizioni mica te lo spiegano i fenomeni da baraccone quartomondisti.
 
Perché i Cittadini Italiani trasferirsi per esempio da Napoli a Padova non possono per 1.000 € al mese mentre i 'migranti' che vivono in 8 in una bettola in affitto e mandano i soldi al loro Paese possono farlo più che volentieri e per loro Napoli o Padova non cambia un cazz.

Ma, per la verità, mancano anche gli infermieri e i medici, e molto altro. Rimaniamo comunque ai lavori più diffusi.
I lavori più diffusi tra gli immigrati sono: colf e badanti, bracciantato in agricoltura, manovalanza in edilizia, cooperative di lavoratori che caricano e scaricano merci negli ortomercati,
o chi guida i camioncini che ci portano i nostri pacchetti Amazon, i lavori meno pagati nella manifattura, e appunto le mansioni citate in ristorazione e turismo. Sono i lavori
che muoiono dalla voglia di fare i nostri diplomati? La risposta, senza sorprese, è no: né lo vorrebbero le loro famiglie. Ma non ci sono nemmeno abbastanza stranieri disponibili.
Risultato? Questi posti di lavoro restano inoccupati.

La cosa peraltro vale anche per gli italiani: il livello dei salari, e anche le condizioni di lavoro, in taluni settori sono inaccettabili. Se le condizioni fossero diverse, qualche italiano in più
si inserirebbe in questi settori, senza per questo che sparisca il bisogno di stranieri.

Inoltre Il mercato del lavoro produce abbastanza posti di lavoro per persone qualificate?? La risposta è no. E già questo dato spiega molto: la disoccupazione intellettuale degli italiani,
e il bisogno di manodopera straniera.

E il tipico mercato del lavoro italiano che lo richiede.....abbiamo piu' bisogno di lavoratori di fatica, di lavori umili che di grandi professoroni.....
 
Ultima modifica:
vado a sensazione... credo che il disoccupato "medio" non è in povertà assoluta... altrimenti non si spiegherebbe

il disoccupato medio italico galleggia... magari vive ancora con i genitori (o ha ereditato casa di proprietà), fa qualche lavoro qua e là, insomma sbarca il lunario come si suol dire

l'immigrato si presta a lavori più umili e spesso accetta paghe e condizioni più onerose, si capisce arriva probabilmente da condizione ancora peggiori quindi prende tutto quel che viene... e così dopo 20-30 anni ti ritrovi come sindaco magari il figlio dell'immigrato sottopagato

passano altri 20-30 e diventi minoranza e poi ti estingui...

Ergo il problema non sono gli immigrati ma le industrie che hanno bisogno di analfabeti da pagare 1 EUR/gg e non di piu'.
 
Questi sono i rimedi posticci che si adottano quando crolla tutto... utili cmq solo a rimandare l'inevitabile.
Come se il benessere si creasse con la concorrenza a ribasso... tutti pensando di rimanere aggrappati al primo carro ... che però si allontana sempre più ed i pochi che vi rimangono si scannano tra loro per alleggerire il peso ed andare sempre più veloci a schiantarsi contro un muro.
 
Beh può anche darsi che lo studio non sia esatto, ci mancherebbe. Ma si parla di innovazione, studio, forza lavoro sia qualificata che non.
Vedi l'esempio dei farmers che avevano richiesto x mila lavoratori stagionali e di "bianchi ariani" si sono presentati in 200 e alcuni di questi poi manco sono andati a lavorare sul serio. Ci sono andati solo i Messicani.
In più si dice che buona parte di scienziati, ingegneri, insomma posizioni apicali della conoscenza, sono fatte da immigrati qualificati.
Se quelli li perdi, perdi possibilità di innovare e fare ricerca.
Chiaro che non si parla di importare africani fannulloni eh...che sia chiaro il discorso. Che non ha nulla a che fare con la realtà Italiota, per carità.

Poi la gente ha i risparmi, ma non li vuole usare, sia chiaro pure questo :D

in italia importiamo solo quelli. Ingegneri cinesi o indiani che stanno qui a lavorare io non ne conosco.

quanto ai risparmi, ti assicuro che anche se non li vuoi usare, li usi eccome. C'è un sacco di gente che già oggi è costretta a usarli per sostituirsi al welfare per aiutare figli o nipoti o, viceversa, per pagare la retta di una casa di riposo al genitore anziano.
 
Già sentita quella dei lavori che gli Italiani non vogliono più fare?

in parte è vero ma ci sono anche delle eccezioni che sinceramente mi fanno cascare le braccia... ad es un caro mio amico ha una piccola impresa di impiantistica (sia residenziale che industriale), lui è molto sveglio e negli anni ha saputo "modularsi" con il cambiamento del mercato, pertanto nel suo piccolo riesce a proporti soluzioni a costi più abbordabili rispetto ai marchi più blasonati, la sua attività è molto redditizia ma ha degli orari irregolari e continue trasferte... sta cercando un giovanotto x rimpolpare la squadra (tempo indeterminato, auto e cell aziendale, nonchè buono stipendio)... e udite udite... manco 1 italiano ha risposto alla sua richiesta

fra l'altro non è manco un lavoro che annoia, e il giovinotto ha tutto da imparare... boh... a volte mi sembra che proprio manchi la voglia... un po' di fame ci vorrebbe di nuovo... quindi w la crisi!
 
Research by the economists Gaetano Basso and Giovanni Peri indicates that in the United States, when immigrants move to an area, wages for natives of all education levels tend to rise.


Vorrei tanto che questi 2 ricercatori italiani facessero lo stesso studio in Italia, giusto per vedere l'esito, poichè sintentizzata così va contro ogni logica economica.
 
Questi sono i rimedi posticci che si adottano quando crolla tutto... utili cmq solo a rimandare l'inevitabile.
Come se il benessere si creasse con la concorrenza a ribasso... tutti pensando di rimanere aggrappati al primo carro ... che però si allontana sempre più ed i pochi che vi rimangono si scannano tra loro per alleggerire il peso ed andare sempre più veloci a schiantarsi contro un muro.

Ed intanto in qualche parte del mondo ci sarà qualcuno che produrrà le stesse cose sempre a meno e sempre più scadenti perché quelle buone in sempre meno potranno permettersele.

Vedi oggi, per fare un esempio proprio immediato, che molti vanno a comprarsi un qualche capo firmato (ovviamente parlasi di moda e firme globbbali) pensando di essere nell'elite dei 'benestanti'.
Peccato che certa roba solo 20 anni fa neanche al mercato la tiravi su....

Concorrenza a ribasso inarrestabile.
La folle corsa in retromarcia per la decrescita infelice è partita da un pezzo, 30/40 anni almeno.
 
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