China's giant step: Red moon rising

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Insieme a Donaldino e Putin, la Brexit e i due Universi in Amaca Alma e Scale

mi porto avanti l'espansione della Cina, nel mondo e nello Spazio: solita modestia insomma...

Così come con i Robot

le riviste americane ed inglesi sono partite all'unisono:

How China could dominate science


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Donaldino contro la Cina: un classicone...

ZTE entra a far parte del Consiglio Europeo Fibra FTTH e sara main sponsor dell'FTTH Conference 2019

11 Gennaio 2019 12:23

ZTE è entrato a far parte del Consiglio Europeo del Fibre to the Home (FTTH), un’organizzazione nata con lo scopo di accelerare lo sviluppo delle connessioni ad alta velocità all’interno dell’Unione Europea, a vantaggio di cittadini e imprese.

Con questa notizia, dunque, ZTE riacquista una nuova visibilità in Europa, collocandosi all’interno di un Consiglio Europeo che riunisce oltre 150 membri per la promozione della fibra e della connettività veloce. L’azienda cinese sarà anche main sponsor della FTTH Conference 2019, che si terrà ad Amsterdam il 12, 13 e 14 Marzo 2019.Il tutto, a pochi mesi di distanza dall’effettiva interruzione del Denial Order americano, che ha evidentemente compromesso l’operatività dell’azienda nel mondo.

Si ricorda, infatti, che gli Stati Uniti di Donald Trump avevano imposto un divieto, per tutte le aziende americane, di vendere forniture tecnologiche a ZTE per sette anni; era stata inoltre inviata una multa da 890 milioni di dollari al colosso cinese, accompagnata da una richiesta di licenziamento di alcuni manager. Il tutto come risposta al fatto che ZTE aveva infranto un embargo che vietava la commercializzazione di tecnologia statunitense in Iran e Corea del Nord.

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La Paranoia e il Mito

[Criticism] What China Threat? | Harper's Magazine

From the February 2019 issue

Within about fifteen years, China’s economy will surpass America’s and become the largest in the world. As this moment approaches, meanwhile, a consensus has formed in Washington that China poses a significant threat to American interests and well-being. General Joseph Dunford, the chairman of the Joint Chiefs of Staff (JCS), has said that “China probably poses the greatest threat to our nation by about 2025.”

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Portarsi avanti col lavoro...

In Cina e Asia - Dimenticate il 5G. Pechino punta già alla sesta generazione - China Files

Mentre l’Occidente guarda con preoccupazione al protagonismo cinese nell’industria 5G, oltre la Grande Muraglia già si lavora a un sistema di trasmissione wireless avanzato 6G, oltre dieci volte più veloce del suo predecessore. You Xiaohu, direttore del National Research Communications Lab della Southeast University di Nanchino, ha spiegato alla Xinhua che le tecnologie di sesta generazione inizieranno a trasformare la vita quotidiana degli utenti internet cinesi e la navigazione mobile entro il 2030. Dal 2015, la Cina ha sorpassato gli Stati Uniti di circa $ 24 miliardi quanto a spesa in infrastrutture per la comunicazione wireless (altri $ 400 miliardi sono già stati approvati). Mentre i tempi possono sembrare prematuri, gli esperti ritengono che lo sviluppo della nuova tecnologia richieda almeno dieci anni di preparazione.

:eek: :rolleyes:

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Germoglia un seme di cotone '('cinese')'':' c'''e vita sulla Luna - Repubblica.it

Dopo il primo atterraggio sul lato nascosto della Luna, ecco la prima piantina cresciuta sulla superficie. Nella sua spasmodica ricerca di primati, il programma spaziale cinese ne ha appena archiviato un altro. Le immagini provenienti dal lander Chang’e 4, il veicolo planato il 3 gennaio sul suolo di Selene, confermano che nella mini "serra" costruita al suo interno un seme di cotone ha germogliato. In passato gli scienziati avevano già coltivato dei vegetali in orbita, all’interno della Stazione spaziale internazionale. Ma la piantina di cotone è la prima a spuntare sulla superficie di un corpo celeste diverso dalla Terra.

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Germoglia un seme di cotone '('cinese')'':' c'''e vita sulla Luna - Repubblica.it

Dopo il primo atterraggio sul lato nascosto della Luna, ecco la prima piantina cresciuta sulla superficie. Nella sua spasmodica ricerca di primati, il programma spaziale cinese ne ha appena archiviato un altro. Le immagini provenienti dal lander Chang’e 4, il veicolo planato il 3 gennaio sul suolo di Selene, confermano che nella mini "serra" costruita al suo interno un seme di cotone ha germogliato. In passato gli scienziati avevano già coltivato dei vegetali in orbita, all’interno della Stazione spaziale internazionale. Ma la piantina di cotone è la prima a spuntare sulla superficie di un corpo celeste diverso dalla Terra.

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cioè cresce sul terreno lunare ma coperto solo in alto?
 
cioè cresce sul terreno lunare ma coperto solo in alto?

Allora, da quello che leggo, per essere precisi...

Chang'e-4: i semi di cotone a bordo del lander sono germogliati sulla Luna - Focus.it

I semi portati sulla faccia nascosta della Luna dalla missione cinese Chang'e-4 sono germogliati: ne danno notizia la China National Space Administration, l'Advanced Technology Research Institute dell'Università di Chongqing e, a cascata, i principali siti di informazione scientifica mondiale.

Se confermato sarebbe infatti la prima volta che una materia biologica vivente cresce sul nostro satellite, una conquista importante nell'ottica delle future missioni spaziali di lunga durata, quando agli astronauti sarà chiesto di coltivare il proprio cibo. Piante "spaziali" sono già consumate come insalata sulla Stazione Spaziale Internazionale, ma mai prima d'ora qualcosa era cresciuto in un ambiente ostile come quello del nostro satellite - ancora confortevole, se si pensa alle condizioni marziane.

Ecosistema autonomo. I semi di cotone si trovano in un contenitore sigillato alto 18 cm e del peso di 3 kg a bordo del lander Chang'e-4, insieme a semi di colza, patata (il tubero spaziale per eccellenza) e arabetta comune. In questa mini biosfera lunare, pensata per testare i processi di fotosintesi e respirazione, sono stati inseriti anche alcuni lieviti e uova di moscerini della frutta.

All'interno della scatola metallica ci sono riserve di ossigeno (rinnovato dalle piante), acqua e nutrienti: la vera sfida è mantenere nell'ambiente chiuso e autonomo una temperatura favorevole, con quelle esterne che oscillano tra i -173 e i 100 °C e oltre. Un piccolo tubo all'interno del contenitore permette alle piante di godere della luce naturale sulla Luna. Finora le immagini pubblicate mostrano che le piantine di cotone stanno iniziando a germogliare, mentre nessuna delle altre piante sembra aver fatto altrettanto.

Dove e quando è successo? L'agenzia stampa cinese Xinhua ha fatto sapere che i semi sono stati tenuti "in letargo" con una non meglio precisata "tecnologia biologica" durante il viaggio di 20 giorni dalla Terra alla Luna, e che hanno cominciato a germogliare soltanto quando da Terra è arrivato il comando di innaffiarli.

E se sul tempismo occorre un esercizio di fiducia, anche sulle foto c'è chi solleva alcuni dubbi di attribuzione. Tra gli scatti mostrati quello in cui il germoglio appare più alto potrebbe infatti provenire dall'esperimento di controllo di Terra: in pratica le tre immagini che circolano metterebbero a confronto, secondo alcuni, i progressi di crescita dei semi piantati sulla Terra e quelli dei loro "gemelli" inviati sull Luna. In ogni caso anche le immagini scattate senza alcun dubbio sul nostro satellite sembrano mostrare, seppur in maniera meno evidente, che i semi stanno maturando.

OK!
 
Contrordine Compagni!

Il cotone sulla Luna è morto - Il Post

Nel frattempo:

Capodanno cinese 2019, l’anno del maiale | Epoch Times Italia

Tra i 12 animali dello zodiaco del calendario lunare cinese, il maiale è l’ultimo della lista. L’anno del maiale inizierà martedì 5 febbraio 2019.

Il maiale è forse l’animale più complesso, essendo stato usato in accezione sia positiva che negativa: da una parte rappresenta la buona fortuna, la ricchezza, l’amicizia, la pazienza, la popolarità e l’essere pacifici, ma dall’altra rappresenta anche la sbadataggine, il compromesso, la distrazione, il disordine, la stupidità e l’essere fonte di guai.

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Classicone

Il caso Huawei: Trump provoca ma la «Cina 4.0» è già una realtà

17.1.2019, 23:59

La Cina arresta un canadese, poi un altro. Trump a capodanno minaccia indagini su Huawei. Cominciano i negoziati tra Usa e Cina sui dazi. Meng viene rilasciata su cauzione. La Polonia dice yes agli Usa e arresta un cinese, impiegato dalla Huawei, accusato di spionaggio. La Huawei licenzia il suo dipendente il giorno dopo. La Cina condanna a morte un cittadino canadese arrestato nel 2014 per spaccio di droga. Torna a parlare dopo moltissimo tempo il fondatore della Huawei, Ren Zhenfei: specifica che la Huawei non è il Pcc. Da Seattle arriva il rumor: Huawei sotto indagine penale per furto di segreti commerciali.

La Cina ha definito tutto quanto una forma «isterica» di comunicazione americana, ma è chiaro cosa ci sia di mezzo: la corsa alla leadership mondiale tecnologica.

Huawei, infatti, oltre ad avere superato Apple nella vendita degli smartphone è anche una delle aziende più avanti nel 5G. Pechino da tempo ha investito tanto, 150 miliardi di dollari solo sull’intelligenza artificiale, per compiere un passaggio storico, da paese esportatore di merce a bassa qualità a esportatore di tecnologia all’avanguardia (comprata dagli Usa, come ad esempio le super videocamere «intelligenti» made in China).
Si tratta di un percorso ormai tracciato che Trump può solo rallentare o complicare: che la Cina diventi numero uno o rimangia in scia degli Usa, il processo è in atto; nelle città cinesi quella tecnologica è una «campagna» come lo sono state in passate altre e ben più famose. Trump, inoltre, finge di non vedere il quadro generale: è la nuova via della seta che trasporterà per il mondo questa nuova postura internazionale della Cina; più velocità negli scambi commerciali e una ovvia «presenza» geopolitica cinese che ormai dal centro Asia, punta al nord Europa, all’Africa e di recente anche all’America Latina. Mentre Trump pensa ai muri.

:o :rolleyes:

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La Cina tra espansione militare e aumento delle esercitazioni internazionali – Analisi Difesa

19 gennaio 2019

Nonostante la previsione di alcuni analisti internazionali su un rallentamento dell’economia cinese durante l’anno in corso, soprattutto a causa dell’indebolimento della domanda interna e delle esportazioni colpite dalle tariffe statunitensi, Pechino continuerà a perseguire la leadership globale nei settori strategici attraverso investimenti sostenuti dallo stato, come delineato nei suoi piani quinquennali, nella strategia industriale “Made in China 2025” e in altri documenti nazionali.

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Cina primo mercato online, meglio esserci - PMI.it

scritto il 18 gennaio 2019

Dal 2015 la Cina è il primo paese al mondo per le vendite online. Una leadership confermata nel 2017 con un giro d’affari superiore ai 752 miliardi di euro. Circa un terzo del fatturato di tutte le vendite globali online. A fronte di questi numeri, appare chiaro che un’azienda interessata a estendere il proprio business oltre la Grande Muraglia debba prendere in considerazione di vendere i propri prodotti sugli e-commerce. Per farlo, però, si devono tenere in considerazione tutta una serie di caratteristiche per destreggiarsi in un panorama tanto ampio, quanto spesso complesso da decifrare.

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Illustrazione per la copertina di una rivista tedesca sul crescente potere d'acquisto e lo shopping online dei cinesi.
 
Una cover del 1970

Cina-Canada: una storia da Guerra fredda

21/01/2019

Si stanno ponendo le premesse per una possibile seconda Guerra fredda, questa volta fra l’Occidente e la Cina. Possibile non significa inevitabile, ma le grandi aziende e i mercati azionari iniziano a prendere in considerazione tale possibilità.

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In 1968, the government of Canadian Prime Minister Pierre Elliott Trudeau initiated negotiations with the People's Republic of China that led to the establishment of diplomatic relations on October 13, 1970.
 
E' la Cina la causa del crollo della produzione industriale europea? | Sky TG24

Questo grafico è semplice. Racconta che quanto la Germania vende a Pechino conta per il 2.4% del pil tedesco. Quindi se Berlino frena (così come accade) cresce il timore che i dazi Usa contro la Cina abbiano già dato inizio ad un rallentamento globale.

Lo raccontano i dati sulla produzione industriale europea e quelli del commercio cinese.

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KAZAKISTAN: Il porto senza mare e la ragnatela cinese - East Journal

Khorgos si trova nei pressi del punto del pianeta più distante dal mare, eppure qui è nato un porto gigantesco, per la precisione un dry port, ossia uno snodo intermodale che connette le merci che viaggiano via mare alle rotte terrestri. Il porto di Khorgos è tra i più grandi del mondo ed è un punto centrale del progetto cinese One Belt One Road. Situata sul confine tra Kazakistan e Cina, la zona di Khorgos è stata teatro del breve conflitto armato tra cinesi e russi del 1969 e prima ancora della “pacificazione” della Zungaria nel XVIII secolo, conclusasi con la fine del popolo degli Zungari.

Oggi Khorgos, talmente al centro del nulla da far credere ad Erodoto che qui nascesse il vento del nord, si trova in una regione economica speciale ed ospita una ferrovia che trasporta 100mila container all’anno, cifra che dovrebbe quintuplicare entro il 2020. Il 49% del porto è stato acquisito dal colosso cinese COSCO, un’azienda in perdita fino al 2012, con l’intenzione di farne una nuova frontiera del commercio globale dal valore stimato in 520milioni :confused: di dollari. Tuttavia il confine tra Cina e Kazakistan più utilizzato per il passaggio delle merci è ancora quello di Dostyk.

Can China Turn the Middle of Nowhere Into the Center of the World Economy? - The New York Times

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Mentre i marxisti mondialisti del partito democratico americano ed i loro lacchè marxisti europei mettevano le sanzioni alla Russia, la Cina si rinforzava ed ora il rubicone è stato attraversato.

Complimenti ai vigliacchisti marxisti che hanno creato ad una guerra fratricida mentre il lupo cresceva forte e rabbioso.
 
Da Guo Jue Qi

Articolo interessante, via Dago:

LA GUERRA COMMERCIALE ALLA CINA È IL FRUTTO DI UN CAPRICCIO DI UN PRESIDENTE SVALVOLATO? MANCO PER NIENTE: SIAMO A UNA SVOLTA CRUCIALE DELLA STORIA E DEI RAPPORTI CON PECHINO, CHE AVEVA ANNUNCIATO: ''20 ANNI DI SVILUPPO PACIFICO E SENZA BISOGNO DI GUERRA'', CHE SCADONO L'ANNO PROSSIMO. AUSTRALIA, NUOVA ZELANDA, CANADA, MA ANCHE GIAPPONE, COREA DEL SUD E INDIA SI STANNO ALLINEANDO CON TRUMP PER NON ESSERE TRAVOLTI

Dal 13 al 24 novembre 2006, ogni giorno in prima serata, la televisione di Stato cinese mandò in onda un documentario in dodici puntate intitolato “Da Guo Jue Qi”, cioè “L’ascesa delle grandi potenze”. Così, a centinaia di milioni di telespettatori, furono raccontate la nascita degli imperi coloniali portoghese e olandese, la rivoluzione industriale della Gran Bretagna, le intemperanze della potenza teutonica, le mutevoli vicende della Russia zarista e poi sovietica, la fondazione e quindi la Grande crisi degli Stati Uniti. Secondo l’ex segretario di Stato Usa Henry Kissinger, questo documentario senza precedenti fu il tentativo di popolarizzare una riflessione avviata ufficialmente qualche tempo prima sul “periodo di opportunità strategica” del Paese, com’era stato ribattezzato in alcune analisi avallate dal Partito comunista cinese.

Un periodo che sarebbe coinciso, stando alle autorità di Pechino, con i primi vent’anni del XXI secolo. Tra il 2000 e il 2020, sulla base di questa previsione, la Cina contemporanea avrebbe potuto svilupparsi economicamente e militarmente senza rimanere nel frattempo coinvolta in nessun conflitto armato di rilievo. A patto di evitare gli errori delle grandi potenze che l’avevano preceduta, appunto. Nel 2019, secondo questa analisi del Partito comunista cinese, la ventennale ascesa “tranquilla” dell’ex Impero celeste dovrebbe essere ormai quasi terminata. Una lettura non superficiale delle attuali relazioni sino-americane, e quindi sino-occidentali, potrebbe forse partire da qui: cosa succede quando il “periodo di opportunità strategica” della Cina sta per finire?

Succede, per fare un esempio tratto dalla cronaca di queste ore, che George Soros, finanziere e filantropo statunitense di origini ungheresi, intervenga al World Economic Forum di Davos per parlare dell’impatto dell’intelligenza artificiale sulla democrazia e apostrofi così il presidente cinese: “Xi Jinping è il più pericoloso avversario delle società aperte”. L’aggressiva dichiarazione di Soros, noto antipatizzante di Donald Trump in servizio permanente effettivo, dovrebbe finalmente convincere alcuni commentatori e analisti europei a leggere cum grano salis gli attuali rapporti tra Washington e Pechino, senza derubricare due anni di attriti tra l’attuale Amministrazione Usa e la controparte cinese come fossero frutto del capriccio di un presidente sopra le righe.

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Roba grossa: Luna, Marte e Giove

Sfida fra le quattro superpotenze per una base di ricerca sulla luna - ItaliaOggi.it

La potenza orientale, galvanizzata dal recente successo, è la più agguerrita e vuole vincere questa sfida. Luna ma, come ricorda The Guardian, non solo: Pechino non rivela il budget destinato alle missioni spaziali, ma mira a costruire una base sul nostro satellite, oltre a inviare una sonda su Marte entro il 2020 e portare a termine una missione su Giove entro il 2029. Inoltre, i funzionari cinesi hanno annunciato altre missioni Chang'e anche per estrarre campioni di suolo lunare e gettare le basi per una futura base di ricerca (si pensa di progettare l'insediamento usando la stampa 3D). «È nella natura umana voler esplorare il mondo sconosciuto», ha dichiarato alla tv di Stato, Wu Weiren, capo progettista della missione Chang'e, «la Cina è sulla strada per diventare una forte nazione spaziale».

Roba grossa, tanto da aver risvegliato le ambizioni spaziali di Stati Uniti, Europa, Russia, ma anche India e Giappone.

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se non fossimo I *****ni che siamo la prima base lunare potrebbe essere italiana e invece buttiamo 20 miliardi per salvare Monte dei Paschi
 
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