Effetto cambio sui multipli

Ivan787

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Ciao, come quantifico l'effetto cambio sui multipli di valutazione? Correggetemi se sto dicendo una cosa errata.

Immaginiamo di voler valutare coca cola. Azione quotata in dollari, bilancio redatto in dollari. Calcolo multiplo P/B a (esempio) 10 con cambio EUR/USD a 1.
Immaginiamo che tra un mese il cambio passi a 1,10, se l'azione quota lo stesso valore di un mese prima diventa per me più economica, a causa del cambio vantaggioso.
Posso affermare che a conti fatti è come se il p/b fosse sceso?

Come posso traslare questa cosa nel multiplo?

La mia idea era quella di convertire sia il book value che il prezzo in euro, dove però per il book value userei il tasso di cambio del giorno in cui e' redatto il bilancio, mentre per il prezzo userei il valore di cambio attuale.

Eresia?

Ciao
 
Ciao, come quantifico l'effetto cambio sui multipli di valutazione? Correggetemi se sto dicendo una cosa errata.

Immaginiamo di voler valutare coca cola. Azione quotata in dollari, bilancio redatto in dollari. Calcolo multiplo P/B a (esempio) 10 con cambio EUR/USD a 1.
Immaginiamo che tra un mese il cambio passi a 1,10, se l'azione quota lo stesso valore di un mese prima diventa per me più economica, a causa del cambio vantaggioso.
Posso affermare che a conti fatti è come se il p/b fosse sceso?

Come posso traslare questa cosa nel multiplo?

La mia idea era quella di convertire sia il book value che il prezzo in euro, dove però per il book value userei il tasso di cambio del giorno in cui e' redatto il bilancio, mentre per il prezzo userei il valore di cambio attuale.

Eresia?

Ciao



Interessante osservazione.
Secondo me è corretto dire che hai un rischio di cambio implicito nell'investimento in equity denominata in valuta diversa da quella di regolamento (euro nel caso). Quindi, se le tue metriche sono in euro, e si sta paragonando il business di un'azienda operante in medesimo settore ma quotata in euro, dovresti istantaneamente aggiustare i valori del multiplo in questione nell'unità di conto che scelgi.
Non so quanto poi sia fattibile adeguare il book value in euro ( ma non sarebbe il caso di utilizzare un tasso di cambio più aggioranto di quello del giorno cui è chiuso il bilancio?), però in linea di massima, a meno di non voler essere esposti ad un rischio di cambio o beneficio della diversificazione, il discorso mi sembra interesante.
 
L'utilizzo del tasso di cambio differente tra numeratore e denominatore era appunto per captare la "convenienza" dovuta ad un cambio più favorevole.
Se l'azienda chiude il bilancio al 31/12 e io uso quel valore di book value per calcolare il P/B, devo convertirlo col tasso di cambio del 31/12, mentre il numeratore, cioè il prezzo, aggiornandosi ogni giorno avrà sempre il tasso di cambio attuale.

Non mi è venuto in mente altro, però la discussione è proprio per raccogliere pareri su come poter considerare questo aspetto.

In fin dei conti, dal punto di vista della valutazione "intrinseca" di Coca-Cola non cambia nulla, qualsiasi sia il tasso di cambio. Cambia per noi in Europa che con un Euro forte possiamo acquistare più azioni a fronte dello stesso investimento nominale. Quindi è come se acquistassimo "a sconto" rispetto ad avere un euro debole.
 
Interessante spunto.

Di solito non amo fare previsioni, ma credo che l'euro possa rimanere una valuta forte rispetto alle altre... forse anche troppo perché temmo possa penalizzare la nostra competitività.
 
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