Voi come lo intendereste il vantaggio competitivo ???
Penso sia uno dei concetti più astratti mai comparsi nel mondo della finanza. L'unica ipotesi che mi viene in mente è il metodo che usa Morningstar, cioè una azienda che ha costantemente, per diversi anni, un ROIC superiore ai competitor deve godere di un vantaggio competitivo.
Ed anche per il calcolo del Fair Value, ormai mi sto orientando un po sull'idea di Ivan, lo guardo, lo considero ma davvero ogni metodo che ho visto per calcolarlo usa troppe variabili diverse quindi a volte magari sono davanti ad aziende super consistenti, con progetti interessanti, con utili stabilmente in crescita, poco debito ma a un prezzo che per me è alto per il calcolo del Fair Value... magari dovrei solo chiedermi; c'e qualcosa che ho visto o letto nel bilancio che potrebbe far cadere il prezzo?
Se volessi portare un esempio mi viene in mente BIOGEN, un azienda nel campo delle Biotech, se guardo conto economico, e bilancio è davvero un'azienda solidissima e proficua, FCF, utili e ricavi in aumento, debito ridotto ma il suo prezzo è ora uguale al suo Fair Value, secondo le mie regole dovrei aspettare che perda almeno un 30% del suo valore per acquistarla..... (so che nelle aziende farmaceutiche c'e anche un problema coi brevetti relativi alla loro scadenza, ma in questa che il 45% delle vendite è dato da due prodotti per la SMA e l'altro la MS il brevetto scadrà nel 2028)
Questo è un problema su cui ci scontriamo in tanti, per questo ti suggerirei di leggere il libro di Penman "Financial Statement Analysis e Security Valuation" ed. 2013 possibilmente perchè introduce il reverse engineering che per me è fondamentale.
Il prezzo corrente di una azienda sul mercato, se guardi a come è fatto un qualsiasi DCF, è composto di tre fattori:
a. Un valore di base, chiamiamolo no-growth value. Che è il prezzo che avrebbe quella azione se non crescesse più. Banalmente si può fare FCF/discount.
b. Un valore che viene assegnato per la crescita a medio termine (i famosi 5 anni in cui proietti il DCF)
c. Un valore per la crescita a lungo termine (il termine finale, o continum value chiamalo come vuoi)
Il punto a è certo, si evince dai bilanci. Il punto b può essere plausibile attraverso stime di analisti, ragionevoli assunzioni. Il punto c è speculazione pura. Che è dove il mercato gioca.
Ora ti invito a fare una prova, cambiando modo di vedere le cose. Anzichè cercare un valore, ricordiamoci della parabola di Mr. Market di Graham. La borsa è un gioco relativo, in cui ognuno di noi "gioca" contro gli altri investitori. Ogni giorno il mercato "offre" le azioni ad un certo valore, a seconda di come interpreta vari parametri, il più importante di tutti è il punto c descritto sopra.
Quindi prendi la formula che usi per calcolare il fair value, sia esso un DCF, un DDM o qualsiasi altro metodo. Anzichè calcolare il Fair Value imposta il Fair Value uguale al prezzo di mercato, imposta il tasso di sconto che vuoi e prova a risolvere in funzione del tasso di crescita implicito nel prezzo. Per avere questo prezzo a quanto dovrebbero crescere i flussi di cassa da qui all'infinito? E' ragionevole come crescita o è fuori mercato?
Molto sommariamente e molto spannometricamente è un reverse engineering. Andrebbe fatto con i residual earnings ma per quello c'è tempo, se vorrai, dopo aver letto Penman.
Ciao