Flusso di cassa libero

andrea00

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Buongiorno a tutti,
scusate la domanda ma mi sto addentrando da poco nell'analisi di un bilancio di esercizio, il "flusso di cassa" è tra i parametri da analizzare per determinare se e quanto investire in un'azienda. Controllando il rendiconto finanziario di una grande società mi salta all'occhio la voce "Flusso di cassa libero", oltre che quello operativo, che nel 2019 è costantemente negativo.

Da un articolo leggo: "il flusso di cassa libero a lungo termine dovrebbe essere sempre positivo, poiché l'opposto implicherebbe che la società non generi risorse sufficienti per soddisfare gli impegni assunti con i finanzieri."

Però vedo che, sempre nel 2019, tra le voci di cassa alla fine c'è "Utile netto/Punto di partenza" che è sempre positivo e costantemente in aumento.
Come si dovrebbero analizzare questi due parametri visto che uno è negativo e l'altro positivo?

grazie
ciao
 
Buongiorno a tutti,
scusate la domanda ma mi sto addentrando da poco nell'analisi di un bilancio di esercizio, il "flusso di cassa" è tra i parametri da analizzare per determinare se e quanto investire in un'azienda. Controllando il rendiconto finanziario di una grande società mi salta all'occhio la voce "Flusso di cassa libero", oltre che quello operativo, che nel 2019 è costantemente negativo.

Da un articolo leggo: "il flusso di cassa libero a lungo termine dovrebbe essere sempre positivo, poiché l'opposto implicherebbe che la società non generi risorse sufficienti per soddisfare gli impegni assunti con i finanzieri."

Però vedo che, sempre nel 2019, tra le voci di cassa alla fine c'è "Utile netto/Punto di partenza" che è sempre positivo e costantemente in aumento.
Come si dovrebbero analizzare questi due parametri visto che uno è negativo e l'altro positivo?

grazie
ciao

L'utile netto è una misura essenzialmente contabile/fiscale ed è calcolato secondo il principio della competenza temporale. Nel senso: se vendo nel 2020 ma incasserò il credito nel 2021, l'importo della fattura è considerato di competenza del 2020.

Il free cash flow o meglio il flusso di cassa disponibile per l'impresa (FCDI), è l'importo monetario che l'impresa ha generato nell'esercizio. All'utile d'esercizio vanno sottratte le spese per investimenti materiali o immateriali, vanno sottratte le variazioni del fabbisogno di capitale circolante e vanno riaggiunti gli ammortamenti e gli accantonamenti e svalutazioni. Con questo importo, l'impresa potrà remunerare e rimborsare i suoi creditori e gli azionisti.

Quindi, per farti un esempio numerico:

Utile=100
Aumento dei crediti alla clientela=20
Ammortamenti=10
Spese per investimenti=20

FCDI=100-20-20+10=70

Quindi l'impresa, nonostante abbia registrato utili contabili per 100, ha generato un equivalente monetario di 70. Se ad esempio dovesse pagare 20 di interessi passivi, all'azienda rimarrebbero soltanto 50 da distribuire agli azionisti.

Ti consiglio di dare molto più peso al flusso di cassa generato piuttosto che all'utile contabile, coerentemente col motto di molti analisti finanziari ''cash is the king''. Questo ti potrebbe evitare di investire in azienda che apparentemente sono redditizie ma di fatto bruciano soltanto cassa. A titolo d'esempio, ti consiglio di dare una letta ai bilanci passati di Mondo Tv, un'azienda che ogni anno dichiarava utili contabili in crescita ma che al contempo generava dei flussi di cassa molto minori. Questo perchè le loro vendite generavano soltanto crediti nei confronti di dubbie aziende cinesi di cui era difficile valutare la solvibilità. In seguito a queste manovre sul bordo della legalità, Mondo Tv si trovò nell'attivo dello Stato Patrimoniale un importo enorme di crediti commerciali, che nel 2018 vennero svalutate per metà e il titolo crollò di logica conseguenza. Un investitore che avesse dato più importanza al flusso di cassa generato piuttosto che all'utile contabile sarebbe rimasto alla larga da quell'azienda.

Spero di esser stato chiaro,
Ciao
 
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Reazioni: Mei
Sei stato molto chiaro!

Visto quanto da te descritto, Netflix per esempio ha sempre evidenziato gli utili contabili ma i flussi di cassa sono sempre negativi negli ultimi anni (i debiti infatti sono all'ordine di miliardi di dollari / anno).
Magari in questo caso specifico i debiti servono come "investimento" per aumenti di capitale e degli utili, però è sempre un rischio...
 
ci sono varie definizioni di cash flow che ovviamente come già detto nel post precedente non necessariamente coincidono con l'utile.
generalmente l'utile è meno volatile rispetto al flusso di cassa proprio perchè è soggeto ad 'artifici contabili' che tendono ad aggiustarlo.

lo puoi costruire dall'utile a ritroso (metodo che preferisco) oppure direttamente dall'ebitda.
il primo metodo mi piace perchè rappresenta molto bene da dove arrivano i flussi di cassa:

CFO - cash from operation (definito anche OCF)
utile +- delta w.k. + ammortamenti (in genenerale variazioni del circolante è voci che non determinano un flusso di cassa)
è il cash flow che deriva dalla ordinaria gestione dell'attività.
generalmente è definito cash flow
è la prima misura che identifica quanta cassa l'azienda genera dall'attività ordinaria

cash from investing
è il cash flow che deriva dall'attività di investimento in beni strumentali (capex) meno i disinvestimenti di beni strumentali

free cash flow
è il CFO - Capex, alcuni lo definiscono CFO-cash from investing, io uso la prima
fornisce una misura di quanta cassa rimane dopo aver effettuato gli investimenti (capex) necessari all'azienda per mantenere il vantaggio competitivo

interessante il rapporto tra fcf e ocf
aziende mature necessitano di minor capex pertanto il rapporto tra fcf e ocf sarà maggiore rispetto ad aziende in pieno sviluppo (tesla o netflix assorbono tutta la cassa generata, apple no)

cash from financing:
principalmente è la somma dell'emissione/riacquisto di azioni, emissione o rimborso di debito, pagamento di dividendi

pertanto
CFO (ocf margin in percentuale su fatturato)
- capex
=FCF (levered fcf margin in percentuale su fatturato)
il FCF è il cash flow che residua dall'attività dell'azienda al netto degli investimenti al servizio del debito e degli azionisti

interessante rapportare il CFO o FCF al debito totale per capire il livello di indebitamento dell'azienda in termini di sostenibilità.
altresi FCF-rimborso del debito ci da' la misura di quanto cash flow rimane teoricamente disponibile per gli azionisti

come indicatore di efficienza meglio il CROIC (cash return on invested capital) rispetto al ROI - FCF/(equity+debt)

se un'azienda brucia cassa puo' dipendere da diversi fattori raggruppabili in due principali:
brucia cassa per crescere e questo puo' non essere negativo
brucia cassa perchè in realtà il modello di business non funziona (genera perdite che maschera con artifizi contabili)
spesso quando un'azienda brucia cassa per crescere e ricorre ad equity produce un piano di sviluppo
il primo dato che guardano gli investitori è il rapporto tra equity richiesto e la cassa annua che si brucia.
se emette 100 di equity e brucia 33 all'anno dovrebbe raggiungere i target in 3 anni, poi o raggiunge i target oppure necessita di ulteriore equity (vedi tesla) oppure default.

in generale il cash flow dipende dal settore e dalla fase evolutiva dell'azienda
un'azienda che mostra dati di cash flow storicamente distante dagli utili non mi piace

.... tanti concetti scritti di getto
saluti
 
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Reazioni: Mei
Sei stato molto chiaro!

Visto quanto da te descritto, Netflix per esempio ha sempre evidenziato gli utili contabili ma i flussi di cassa sono sempre negativi negli ultimi anni (i debiti infatti sono all'ordine di miliardi di dollari / anno).
Magari in questo caso specifico i debiti servono come "investimento" per aumenti di capitale e degli utili, però è sempre un rischio...

Questo è il motivo per il quale consiglio sempre di non credere ciecamente nel dcf e nella ricerca assoluta del Fair value.

Sulla carta è tutto facile, ma nella realtà come hai già notato, l'avere cash flow negativo può non essere un aspetto negativo. Con il tradizionale metodo DCF nessuno avrebbe mai acquistato Netflix, o Starbucks 20 anni fa.
 
Questo è il motivo per il quale consiglio sempre di non credere ciecamente nel dcf e nella ricerca assoluta del Fair value.

Sulla carta è tutto facile, ma nella realtà come hai già notato, l'avere cash flow negativo può non essere un aspetto negativo. Con il tradizionale metodo DCF nessuno avrebbe mai acquistato Netflix, o Starbucks 20 anni fa.

in effetti il DCF ha diverse varianti, le società in perdita si possono valutare con il metodo dcf revenue exit o dei multipli
 
Verissimo quel che dite x1.. ed Ivan. Non necessariamente un'azienda che non produce flussi di cassa operativi è da scartare. Il punto è che quando si effettua una valutazione occorre fare molte stime ed ipotesi. Quanto più le stime si allontanano dai valori osservabili e quanto più le ipotesi sono forti, tanto più la valutazione diventerà astratta.

Oggi potremmo senz'altro dire che si è commesso un errore ad aver scartato Netflix e Starbucks venti anni fa perchè non producevano soddisfacenti flussi di cassa. Però non criticherei direttamente il DCF: se questo fosse stato applicato correttamente, l'analista avrebbe stimato dei tassi di crescita elevatissimi e quindi sarebbero risultate sottovalutate anche con il DCF.
Trovare a priori aziende che possano sostenere dei tassi di crescita a 3 cifre è un'attività complicatissima e richiede probabilmente accesso ad informazioni non disponibili pubblicamente.

Alla luce di questo la mia operatività è molto più modesta: mi limito a valutare (e poi eventualmente investire) soltanto in aziende che operano in mercati già sviluppati sui quali vi sono informazioni sufficienti per fare delle stime sul futuro.
 
Utile=100
Aumento dei crediti alla clientela=20
Ammortamenti=10
Spese per investimenti=20

FCDI=100-20-20+10=70

Quindi l'impresa, nonostante abbia registrato utili contabili per 100, ha generato un equivalente monetario di 70. Se ad esempio dovesse pagare 20 di interessi passivi, all'azienda rimarrebbero soltanto 50 da distribuire agli azionisti.

Solo una precisazione. Se parti dall'utile netto gli interessi passivi non vanno ulteriormente sottratti in quanto sono già ricompresi nella determinazione dell'utile stesso.
 
Il punto è che quando si effettua una valutazione occorre fare molte stime ed ipotesi. Quanto più le stime si allontanano dai valori osservabili e quanto più le ipotesi sono forti, tanto più la valutazione diventerà astratta.

Ciao,
è questa la cosa che, personalmente, ritengo inaccettabile quando si parla di mettere in gioco i propri soldi.
Intendiamoci, io stesso mi sono scornato per un anno col DCF, leggendomi i libri di Damodaran, studiano un modo per ricavare il WACC ed un fattore di crescita che potesse avere un minimo di fondamento logico.
Ritengo di non esserci riuscito. Certo non sono un mago della finanza, e gli investimenti sono un hobby visto che il mio mestiere è un altro, però questo studio mi ha permesso di fare alcune riflessioni su questo metodo.

1. Per calcolare il WACC serve un tasso risk-free, un premio per il rischio di mercato ed un beta. Già sul risk-free, in UE, trovo difficoltà. Potremmo risolvere mettendo 0%. Il premio di mercato ognuno ha il suo, ed il beta? Se lo calcoliamo con regressione c'è un errore pazzesco, a meno di non prendere 30 anni di dati, mentre se lo calcoliamo con la media di settore, appunto, è una media tra l'azienda piccola e la Apple del caso.

2. Se avrai fatto qualche prova ti sarai accorto che basta cambiare un 1% la crescita del TV per vedere cambiare di molto la valutazione. E più il WACC è basso (situazione attuale con i tassi a zero) più è accentuato.

3. Il Capex fa calare l'FCF, quindi fa valere meno l'azienda. Ritengo controsenso valutare meno un azienda che investe di più rispetto ad una che investe meno.

4. Flussi di cassa vs utili. La questione è aperta da quando esiste il mondo. Su tutti i libri trovi "Cash is King", certo, ma Wall Street segue gli utili. Cosa intendo? L'analisi dei flussi di cassa è utilissima per vedere se l'azienda fallirà, ma noi non siamo i proprietari, siamo possessori di minuscole quote azionarie che guadagniamo se il prezzo di queste azioni sale. E il prezzo chi lo fa? La borsa. E la borsa guarda agli utili. Quindi ritengo che per chi non è proprietario dell'azienda sia meglio un metodo di valutazione basato sugli utili, o sul book value (che sono poi collegati).

In sintesi, ho abbandonato la stima del Fair Value perchè penso che essendo come affermi tu una pratica astratta, si trova sempre il modo di far tornare i conti.
 
Solo una precisazione. Se parti dall'utile netto gli interessi passivi non vanno ulteriormente sottratti in quanto sono già ricompresi nella determinazione dell'utile stesso.

Ciao Kemper,

Intendevo dire che per calcolare il flusso di cassa disponibile per l'impresa nel suo complesso, all'utile netto occorre riaggiungere gli interessi passivi, in quanto questi remunerano una parte di coloro che finanziano l'impresa. Il flusso di cassa disponibile per l'azionista (FCDA), dato il flusso di cassa disponibile per l'impresa, è quello che residua dopo la remunerazione del debito.

Naturalmente se voglio calcolare direttamente il FCDA, come dici tu, non devo riaggiungere gli on.fin. passivi all'utile netto.

Ciao
 
Ciao Kemper,

Intendevo dire che per calcolare il flusso di cassa disponibile per l'impresa nel suo complesso, all'utile netto occorre riaggiungere gli interessi passivi, in quanto questi remunerano una parte di coloro che finanziano l'impresa. Il flusso di cassa disponibile per l'azionista (FCDA), dato il flusso di cassa disponibile per l'impresa, è quello che residua dopo la remunerazione del debito.

Naturalmente se voglio calcolare direttamente il FCDA, come dici tu, non devo riaggiungere gli on.fin. passivi all'utile netto.
Ciao

Ok ora mi è chiaro.
Però nello schema di calcolo che hai messo per calcolare il FDCI non hai ri-aggiunto gli oneri finanziari. A meno che per Utile non intendessi quello quello netto ma quello operativo (EBIT).
 
Ciao,
è questa la cosa che, personalmente, ritengo inaccettabile quando si parla di mettere in gioco i propri soldi.
Intendiamoci, io stesso mi sono scornato per un anno col DCF, leggendomi i libri di Damodaran, studiano un modo per ricavare il WACC ed un fattore di crescita che potesse avere un minimo di fondamento logico.
Ritengo di non esserci riuscito. Certo non sono un mago della finanza, e gli investimenti sono un hobby visto che il mio mestiere è un altro, però questo studio mi ha permesso di fare alcune riflessioni su questo metodo.

1. Per calcolare il WACC serve un tasso risk-free, un premio per il rischio di mercato ed un beta. Già sul risk-free, in UE, trovo difficoltà. Potremmo risolvere mettendo 0%. Il premio di mercato ognuno ha il suo, ed il beta? Se lo calcoliamo con regressione c'è un errore pazzesco, a meno di non prendere 30 anni di dati, mentre se lo calcoliamo con la media di settore, appunto, è una media tra l'azienda piccola e la Apple del caso.

2. Se avrai fatto qualche prova ti sarai accorto che basta cambiare un 1% la crescita del TV per vedere cambiare di molto la valutazione. E più il WACC è basso (situazione attuale con i tassi a zero) più è accentuato.

3. Il Capex fa calare l'FCF, quindi fa valere meno l'azienda. Ritengo controsenso valutare meno un azienda che investe di più rispetto ad una che investe meno.

4. Flussi di cassa vs utili. La questione è aperta da quando esiste il mondo. Su tutti i libri trovi "Cash is King", certo, ma Wall Street segue gli utili. Cosa intendo? L'analisi dei flussi di cassa è utilissima per vedere se l'azienda fallirà, ma noi non siamo i proprietari, siamo possessori di minuscole quote azionarie che guadagniamo se il prezzo di queste azioni sale. E il prezzo chi lo fa? La borsa. E la borsa guarda agli utili. Quindi ritengo che per chi non è proprietario dell'azienda sia meglio un metodo di valutazione basato sugli utili, o sul book value (che sono poi collegati).

In sintesi, ho abbandonato la stima del Fair Value perchè penso che essendo come affermi tu una pratica astratta, si trova sempre il modo di far tornare i conti.

Si. Il problema è che nel DCF occorre fare stime sul futuro che sono, per definizione, incerte. Ma il problema del DCF coincide anche con il suo vantaggio: a differenza dell'analisi per indici, per quozienti o altro, tiene conto di ciò che davvero dovrebbe rilevare nell'andamento dei titoli: l'andamento della gestione in futuro.
Come abbiamo detto, alcuni business sono impossibili da valutare. Per esempio i titoli di ricerca medica-scientifica sono per me, che non ho alcuna competenza in tale ambito, impossibili da valutare. Altri business riesco invece a valutarli senza problemi, penso al settore food&beverage, alla manifattura, al turismo.
Naturalmente per fare delle stime occorre avere informazioni dettagliate - che si possono ottenere con un po' di sacrificio e studio - circa le qualità e gli interessi degli amministratori. Provo a rispondere ai tuoi punti:

1) Il tasso privo di rischio è senz'altro maggiore di zero. Se è vero che i bund decennali rendono zero, questo non significa che chiunque possa indebitarsi ad un tasso zero. Per titoli che fatturano solo in Italia puoi usare tranquillamente il btp decennale che rende oltre l'1,2%. Per il premio al rischio usa sempre quanto meno un 7%, a prescindere dal beta. Sul blog di Damodaran trovi degli studi aggiornati a gennaio 2020 molto interessanti su questo. Secondo me, se stai valutando un titolo che opera in un settore non molto rischioso, con una leva operativa non troppo alta, con un rapporto di indebitamento sostenibile, considerare l'8% come tasso di rendimento del capitale proprio è più che adeguato. Per il costo del debito è molto semplice: o lo ricavi dagli ultimi bilanci, oppure usi qualche studio che mette in rapporto alcuni indicatori (tra tutti EBIT/OF) con il costo del debito. Poi passi al costo del debito netto guardando quello che è il tax rate medio di quell'azienda.

2) Le analisi che ho fatto, sempre corredate da un'analisi di sensibilità, non sono mai state troppo sensibili a piccole variazioni del wacc. Proprio nell'ultima analisi, ho usato un wacc del 7,5% e il valore dell'azione mi risultava circa 0,63€. Con un wacc del 6% il valore dell'azione sarebbe stato 0,70€ e con un wacc del 10% sarebbe stato 0,54€.

3) Il capex fa calare il flusso di cassa, si. Però, se si stima che l'azienda sia profittevole, un aumento degli investimenti determina un aumento dei flussi di cassa futuri. Quindi non è un difetto del DCF: è come imposti la tua valutazione.

4) Se la vedi in ottica di breve termine l'utile è più rilevante nelle variazioni dei prezzi azionari. In ottica di lungo termine, però, il mercato guarda molto più al flusso di cassa. Trovi davvero tanto materiale interessante che dimostra empiricamente come il mercato, almeno nel lungo termine, sia molto più dipendente dai flussi di cassa piuttosto che dagli utili.

Quindi si, il DCF è astratto in quanto richiede ipotesi sul futuro. Quanto più le ipotesi però rimangono coerenti con il presente, tanto meno astratta sarà la tua analisi. Inoltre, il DCF come qualsiasi altro metodo di valutazione, non fornisce alcun risultato esatto ed oggettivo. Anche la valutazione finale è una stima ed è più da interpretare come un range di valori. Confrontando questo range di valori (per essere proprio degli analisti impeccabili occorrerebbe usare il metodo Montecarlo e combinare le variabili casualmente per un elevatissimo numero di volte) con il prezzo attuale, ti puoi fare un'ottima idea se un titolo è sopravvalutato o sottovalutato.
 
ci sono varie definizioni di cash flow che ovviamente come già detto nel post precedente non necessariamente coincidono con l'utile.
generalmente l'utile è meno volatile rispetto al flusso di cassa proprio perchè è soggeto ad 'artifici contabili' che tendono ad aggiustarlo.

lo puoi costruire dall'utile a ritroso (metodo che preferisco) oppure direttamente dall'ebitda.
il primo metodo mi piace perchè rappresenta molto bene da dove arrivano i flussi di cassa:

CFO - cash from operation (definito anche OCF)
utile +- delta w.k. + ammortamenti (in genenerale variazioni del circolante è voci che non determinano un flusso di cassa)
è il cash flow che deriva dalla ordinaria gestione dell'attività.
generalmente è definito cash flow
è la prima misura che identifica quanta cassa l'azienda genera dall'attività ordinaria

cash from investing
è il cash flow che deriva dall'attività di investimento in beni strumentali (capex) meno i disinvestimenti di beni strumentali

free cash flow
è il CFO - Capex, alcuni lo definiscono CFO-cash from investing, io uso la prima
fornisce una misura di quanta cassa rimane dopo aver effettuato gli investimenti (capex) necessari all'azienda per mantenere il vantaggio competitivo

interessante il rapporto tra fcf e ocf
aziende mature necessitano di minor capex pertanto il rapporto tra fcf e ocf sarà maggiore rispetto ad aziende in pieno sviluppo (tesla o netflix assorbono tutta la cassa generata, apple no)

cash from financing:
principalmente è la somma dell'emissione/riacquisto di azioni, emissione o rimborso di debito, pagamento di dividendi

pertanto
CFO (ocf margin in percentuale su fatturato)
- capex
=FCF (levered fcf margin in percentuale su fatturato)
il FCF è il cash flow che residua dall'attività dell'azienda al netto degli investimenti al servizio del debito e degli azionisti

interessante rapportare il CFO o FCF al debito totale per capire il livello di indebitamento dell'azienda in termini di sostenibilità.
altresi FCF-rimborso del debito ci da' la misura di quanto cash flow rimane teoricamente disponibile per gli azionisti

come indicatore di efficienza meglio il CROIC (cash return on invested capital) rispetto al ROI - FCF/(equity+debt)

se un'azienda brucia cassa puo' dipendere da diversi fattori raggruppabili in due principali:
brucia cassa per crescere e questo puo' non essere negativo
brucia cassa perchè in realtà il modello di business non funziona (genera perdite che maschera con artifizi contabili)
spesso quando un'azienda brucia cassa per crescere e ricorre ad equity produce un piano di sviluppo
il primo dato che guardano gli investitori è il rapporto tra equity richiesto e la cassa annua che si brucia.
se emette 100 di equity e brucia 33 all'anno dovrebbe raggiungere i target in 3 anni, poi o raggiunge i target oppure necessita di ulteriore equity (vedi tesla) oppure default.

in generale il cash flow dipende dal settore e dalla fase evolutiva dell'azienda
un'azienda che mostra dati di cash flow storicamente distante dagli utili non mi piace

.... tanti concetti scritti di getto
saluti

Ciao X1, mi permetto di disturbarti per un chiarimento, sto cercando di calcolare da me FCF ma con scarsi risultati, usando i dati di bilancio ottenuti da Findbox
L'idea è questa
FCF=FCO-capex
Ma nel calcolo se FCO non riesco a capire quali siano i calori da inserire io faccio (Utili+ammortamenti +Other Operating Activities+ account payable)

Ma calcolandolo cosi FCF mi esce diverso da quello che poi su Morningstar vedo (so che sarebbe più comodo usare direttamente il valore che trovo nell'altro sito ma non mi va di usare qualcosa che non so calcolare prima da me)

Ti ringrazio
 
Ciao X1, mi permetto di disturbarti per un chiarimento, sto cercando di calcolare da me FCF ma con scarsi risultati, usando i dati di bilancio ottenuti da Findbox
L'idea è questa
FCF=FCO-capex
Ma nel calcolo se FCO non riesco a capire quali siano i calori da inserire io faccio (Utili+ammortamenti +Other Operating Activities+ account payable)

Ma calcolandolo cosi FCF mi esce diverso da quello che poi su Morningstar vedo (so che sarebbe più comodo usare direttamente il valore che trovo nell'altro sito ma non mi va di usare qualcosa che non so calcolare prima da me)

Ti ringrazio

ti allego il file di apple scaricato da finbox, tieni presente che alcuni calcolano il fcf come il cfo-capex, in altri casi cfo-cash from investing (non so morningstar), io preferisco il primo che è poi il metodo usato da finbox.
trovi anche la rappresentazione grafica del cash flow (comcast) che uso per una visione veloce del flusso di cassa (come si genera e come viene utilizzato).
saluti
 

Allegati

  • Schermata 2020-04-04 alle 21.35.22.jpg
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  • Apple Inc. - Cash Flow Statement - 2020-04-04.xlsx
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ti allego il file di apple scaricato da finbox, tieni presente che alcuni calcolano il fcf come il cfo-capex, in altri casi cfo-cash from investing (non so morningstar), io preferisco il primo che è poi il metodo usato da finbox.
trovi anche la rappresentazione grafica del cash flow (comcast) che uso per una visione veloce del flusso di cassa (come si genera e come viene utilizzato).
saluti

Ti ringrazio, Per avere un idea del flusso di cassa totale quindi la migliore è FCO-capex? non mi spiego Come mai non si tenga conto anche di tutte le altre voci nel rendiconto finanziario per questo calcolo.
Gia l'informazione che mi hai dato però mi ha illuminato quindi ti ringrazio :)
Vorrei chiederti un altro parere inoltre, riguardo al Owner Earings, il metodo di buffet, da quanto ho capito lui parte dagli utili somma ammortamenti e toglie il Capex e usa questo parametro per valutare il DCF credo.. potrebbe dare una migliore interpretazione ???

Grazie 1000 :) lo studio dell'analisi fondamentale mi sta piacendo davvero molto ma alla parte del Fair Value, DCF e FCF mi sono un po perso...
 
Ti ringrazio, Per avere un idea del flusso di cassa totale quindi la migliore è FCO-capex? non mi spiego Come mai non si tenga conto anche di tutte le altre voci nel rendiconto finanziario per questo calcolo.
Gia l'informazione che mi hai dato però mi ha illuminato quindi ti ringrazio :)
Vorrei chiederti un altro parere inoltre, riguardo al Owner Earings, il metodo di buffet, da quanto ho capito lui parte dagli utili somma ammortamenti e toglie il Capex e usa questo parametro per valutare il DCF credo.. potrebbe dare una migliore interpretazione ???

Grazie 1000 :) lo studio dell'analisi fondamentale mi sta piacendo davvero molto ma alla parte del Fair Value, DCF e FCF mi sono un po perso...

CFO-CAPEX perchè: cfo tiene conto di tutte le componenti di costo/ricavi che si sono materializzate in entrate o uscite, tolgo il capex che è quella parte investimenti necessari per mantenere il vantaggio competitivo (core business). anzichè il capex, potrei togliere il cash from investing ma qui dentro ci sono altre voci che generalmente non sono ricorrenti o non sono riferibili ad investimenti.
la formula del capex è: delta Property Plant And Equipment, Net (Property, Plant, and Equipment (PP&E) is a non-current, tangible capital asset) + depreciation.

Owner earning è un concetto di cash flow che parte dagli utili, è lo stesso concetto dell'unlevered fcf che pero' parte dall'ebit ma la logica è sempre la stessa. tieni presente che solitamente il dcf è calcolato dall'unlevered fcf.
secondo me è un concetto sopravvalutato, non mi dice nulla in piu' del fcf, solo che Buffet è Buffet.....

risulta invece importante monitorare l'andamento del cash flow (fcf o o.e.) rispetto all'utile. utili e cash flow dovrebbero avere lo stesso trend ed attestarsi su valori simili. scostamenti rilevanti e soprattutto continuati nel tempo sono un campanello di allarme che va approfondito.
 

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CFO-CAPEX perchè: cfo tiene conto di tutte le componenti di costo/ricavi che si sono materializzate in entrate o uscite, tolgo il capex che è quella parte investimenti necessari per mantenere il vantaggio competitivo (core business). anzichè il capex, potrei togliere il cash from investing ma qui dentro ci sono altre voci che generalmente non sono ricorrenti o non sono riferibili ad investimenti.
la formula del capex è: delta Property Plant And Equipment, Net (Property, Plant, and Equipment (PP&E) is a non-current, tangible capital asset) + depreciation.

Owner earning è un concetto di cash flow che parte dagli utili, è lo stesso concetto dell'unlevered fcf che pero' parte dall'ebit ma la logica è sempre la stessa. tieni presente che solitamente il dcf è calcolato dall'unlevered fcf.
secondo me è un concetto sopravvalutato, non mi dice nulla in piu' del fcf, solo che Buffet è Buffet.....

risulta invece importante monitorare l'andamento del cash flow (fcf o o.e.) rispetto all'utile. utili e cash flow dovrebbero avere lo stesso trend ed attestarsi su valori simili. scostamenti rilevanti e soprattutto continuati nel tempo sono un campanello di allarme che va approfondito.

Intanto grazie per la spiegazione ! ma Unlevered FCF mi pare che il calcolo parta dal MOL no? avevo escluso il suo utilizzo perché non teneva conto degli oneri finanziari e non mi piaceva l'idea di usare un indicatore che escludesse un simile parametro.
Per il discorso del DCF invece hai qualche consiglio su una guida dove studiarlo bene ? ad ora uso i multipli per calcolare il valore intrinseco e i modelli calcolati da finbox, mi piacerebbe farlo da me, ho seguito un modello preimpostato che parte dal FCF/Share ma non capendolo al 100% non tengo in considerazione il suo parametro.
 
Nel dubbio pensavo di utilizzare i valori di finbox, come possibile Fair Value
 
Intanto grazie per la spiegazione ! ma Unlevered FCF mi pare che il calcolo parta dal MOL no? avevo escluso il suo utilizzo perché non teneva conto degli oneri finanziari e non mi piaceva l'idea di usare un indicatore che escludesse un simile parametro.
Per il discorso del DCF invece hai qualche consiglio su una guida dove studiarlo bene ? ad ora uso i multipli per calcolare il valore intrinseco e i modelli calcolati da finbox, mi piacerebbe farlo da me, ho seguito un modello preimpostato che parte dal FCF/Share ma non capendolo al 100% non tengo in considerazione il suo parametro.

una guida molto teorica è il testo di damodaran 'investment valutazion".
per calcolare il dcf su finbox trovi tutto l'occorrente, se hai un abbonamento i dati li hai oppure lo puoi anche calcolare dal sito, altrimenti la vedo molto dura.
io comunque non gli do una grande importanza, seleziono le aziende in base a vari criteri, poi verifico se il titolo è sopravvalutato ma questo potrebbe non condizionare la scelta di investimento.
comunque il fair value di finbox è valido
 
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