Buongiorno a tutti,
sono curioso di chiedere il parere del forum riguardo ad un possibile modo di valutare una azione che mi frulla in testa da un po' di tempo.
Si basa sempre sulla teoria che il valore di una azione oggi è pari ai flussi di cassa futuri, ma non più visti dalla parte del proprietario dell'azienda ma visti dalla parte di un investitore, di piccolo calibro, con un orizzonte temporale non breve ma comunque finito. Cioè che ad un certo punto venderà l'azione.
Provo a fare un esempio.
Oggi voglio comprare l'azione A perchè ho fatto le mie valutazioni e ritengo l'azienda sana, affidabile e con potenziale di crescita.
Quali sono i flussi di cassa futuri se assumo un orizzonte temporale di (esempio) 10 anni?
Saranno 10 anni di dividendi + il "terminal value" che nel mio caso sarà la vendita dell'azione.
Quindi io vado a scontare, al tasso di rendimento che voglio ottenere, 10 anni di dividendi (al netto o al lordo delle imposte a seconda di come preferisco impostare il rendimento atteso se pre-tax o post-tax) e un prezzo di vendita futuro ottenuto dalla stima degli EPS e da un P/E medio (settore piuttosto che storico dell'azienda o dell'indice).
Quale è l'output? Non un valore dell'azienda bensì quale è il massimo che posso pagare per acquistare l'azione per avere il rendimento atteso. Fermo restando ovviamente che si tratta di forecast e quindi imperfetti, margini di sicurezza, ecc ecc.....
In sintesi è l'approccio che normalmente utilizzo nei progetti industriali (faccio il project manager) dove valuto il valore attuale dei flussi di cassa che mi aspetto dal progetto e verifico che siano maggiori dell'investimento fatto per mettere a punto il progetto.
Che ne dite? Sono riuscito a spiegare cosa intendo?
sono curioso di chiedere il parere del forum riguardo ad un possibile modo di valutare una azione che mi frulla in testa da un po' di tempo.
Si basa sempre sulla teoria che il valore di una azione oggi è pari ai flussi di cassa futuri, ma non più visti dalla parte del proprietario dell'azienda ma visti dalla parte di un investitore, di piccolo calibro, con un orizzonte temporale non breve ma comunque finito. Cioè che ad un certo punto venderà l'azione.
Provo a fare un esempio.
Oggi voglio comprare l'azione A perchè ho fatto le mie valutazioni e ritengo l'azienda sana, affidabile e con potenziale di crescita.
Quali sono i flussi di cassa futuri se assumo un orizzonte temporale di (esempio) 10 anni?
Saranno 10 anni di dividendi + il "terminal value" che nel mio caso sarà la vendita dell'azione.
Quindi io vado a scontare, al tasso di rendimento che voglio ottenere, 10 anni di dividendi (al netto o al lordo delle imposte a seconda di come preferisco impostare il rendimento atteso se pre-tax o post-tax) e un prezzo di vendita futuro ottenuto dalla stima degli EPS e da un P/E medio (settore piuttosto che storico dell'azienda o dell'indice).
Quale è l'output? Non un valore dell'azienda bensì quale è il massimo che posso pagare per acquistare l'azione per avere il rendimento atteso. Fermo restando ovviamente che si tratta di forecast e quindi imperfetti, margini di sicurezza, ecc ecc.....
In sintesi è l'approccio che normalmente utilizzo nei progetti industriali (faccio il project manager) dove valuto il valore attuale dei flussi di cassa che mi aspetto dal progetto e verifico che siano maggiori dell'investimento fatto per mettere a punto il progetto.
Che ne dite? Sono riuscito a spiegare cosa intendo?