LA TASSAZIONE SUL FOREX

 

A differenza di quanto previsto per alcune tipologie di titoli azionari negoziabili in Borsa Italiana, il mercato Forex non è soggetto al pagamento della tassa sulle transazioni finanziarie, meglio nota come Tobin Tax.

Le plusvalenze e le minusvalenze 

Sono esentate dal pagamento delle tasse sulle plusvalenze le operazioni che hanno un valore inferiore ai 51.645,69 euro e hanno una durata inferiore ai 7 giorni. Per il resto delle operazioni, la tassazione cui sono assoggettati i guadagni realizzati sul Forex è pari al 26%. Fino al 2013 era del 20%.

I ricavi dei trader retail derivanti dall’attività di negoziazione sul Forex devono sono assoggettati , a scelta del trader, a uno dei due differenti regimi previsti per la liquidazione e il pagamento dell’imposta dovuta: quello del regime sostitutivo e quello del regime dichiarativo.

Il trader che opta per l’adozione del regime sostitutivo lascia il compito di liquidare l’imposta all’intermediario finanziario. Nella pratica il broker  trattiene la quota di imposta da pagare ogni qual volta sia realizzata un’operazione che comporti una plusvalenza. Successivamente l’intermediario provvederà al versamento dell’imposta all’erario, sostituendosi così agli obblighi di natura fiscale che gravano sul trader.

Il regime dichiarativo prevede invece che sia direttamente il trader a provvedere alla liquidazione dell’imposta mediante la compilazione del quadro RT ‘Plusvalenze di natura finanziaria’ presente nel modello Unico. Il totale dei guadagni maturati nel corso dell’anno fiscale, dunque dal 1° gennaio al 31 dicembre di ogni anno, va inserito nella sezione II-B  al rigo RT41.

Le eventuali minusvalenze maturate, fino a un massimo di 4 anni antecedenti all’anno di dichiarazione, possono essere utilizzate in diminuzione della base imponibile. In questo caso andrà compilato il rigo RT45 del modello Unico, tenendo presente i cambi di tassazione avvenuti negli ultimi anni.

Il pagamento dell’imposta deve avvenire tramite il modello di pagamento unificato F24, utilizzando, per il versamento, il codice tributo 1100. Da evidenziare come evidentemente anche all’interno del modello F24 è possibile effettuare una qualsiasi compensazione con altri tributi per i quali vi sia credito capiente.

Più articolato il processo per gli investitori che usano un broker che non ha una residenza fiscale in Italia. In questo caso il trader dovrà usare anche il modello RW e versare l’imposta IVAFE ( acronimo di Imposta sul valore delle attività finanziarie detenute all’estero).

Possibili sanzioni legate alla fiscalità 

Soppressa la sanzione accessoria della confisca dei beni, le sanzioni attuali cui va incontro un risparmiatore in caso di errori o non dichiarazioni sono:

•Sanzione tra il 3% e il 15% degli importi non dichiarati

•Sanzione tra il 6% e il 30% degli importi non dichiarati in caso di attività detenute in Paesi “black list”