FTSE Mib Future e mini FTSE Mib Future

FTSE Mib Future e mini FTSE Mib Future sono contratti derivati aventi come attività sottostante l’indice FTSE Mib. Sono quotati e negoziati in continua dalle 9:00 alle 17:40 sull’IDEM, il mercato italiano dei derivati. Questi due future presentano caratteristiche analoghe, ma il valore del contratto mini FTSE Mib Future è pari ad un quinto rispetto al contratto FTSE Mib Future.
Il valore per tali contratti viene espresso in punti indice e ad ogni punto viene assegnato un valore di 5 euro per il future su FTSE Mib e di 1 euro per il mini Future su FTSE Mib. Lo scostamento minimo effettuabile per la quotazione di entrambi i contratti consiste in 5 punti indice, ossia 25 euro per il FTSE Mib Future e 5 euro per il mini FTSE Mib Future .
Se il FTSE Mib quota in un dato momento 21.000 punti indice, ciò significa che tale contratto ha un valore di 105.000 euro ( 21.000 punti x 5 euro ). A parità di valore di indice, il contratto del mini FTSE Mib varrebbe invece 21.000 euro ( 21.000 punti x 1 euro).
Le principali componenti del prezzo del FTSE Mib Future e del mini FTSE Mib Future sono rappresentate da:

– Valore dell’attività sottostante:
Trattandosi in sostanza di contratti a termine sull’indice FTSE Mib, il valore di tali strumenti è necessariamente legato all’andamento di quest’ultimo.

– Tassi di interesse:
Tra future e tassi di interesse esiste una correlazione positiva, pertanto più elevati saranno i tassi, maggiore sarà il valore del future.

– Dividendi:
Tra future e dividendi esiste una correlazione negativa, più aumentano i dividendi distribuiti dai titoli sottostanti l’indice, minore sarà il valore del future. Qualora i tassi d’interesse si presentino minori dei dividendi, il future quoterà a livelli inferiori rispetto all’indice.

– Effetto tempo:
Maggiore è il periodo di tempo mancante alla scadenza del contratto, maggiore è solitamente il prezzo del future rispetto alle quotazioni di mercato dell’indice sottostante. In generale più ci si avvicina alla scadenza, più il valore del contratto tenderà a convergere verso il valore effettivo dell’indice sottostante, in questo caso il FTSE Mib.
Con FTSE Mib Future e mini FTSE Mib  Future è possibile scommettere sul rialzo o ribasso dell’indice FTSE Mib. Acquistando, ossia andando Long, il Future o il mini Future si scommette sul rialzo dell’indice sottostante; viceversa, vendendo, ossia andando short, si punta su un andamento ribassista del mercato.
Data la natura di contratto a termine di questi strumenti, è possibile aprire una posizione sia con un acquisto che con una vendita. Entrando con una posizione long si conseguiranno degli utili nel caso in cui il sottostante mostri un andamento positivo; entrando con una posizione short si avranno invece utili in caso di ribassi del sottostante.
Per il contratto FTSE Mib sono contemporaneamente quotate le quattro scadenze trimestrali del ciclo annuale, quelle di marzo, giugno, settembre e dicembre. Fino alla data stabilita con successivo avviso di Borsa, in ciascuna seduta di contrattazione sono contemporaneamente quotate tre scadenze trimestrali successive. Il contratto scade il terzo venerdì del mese di scadenza alle 9:10. Se si tratta di un giorno di Borsa chiusa, il contratto scade il primo giorno di Borsa aperta precedente. Una nuova scadenza viene quotata il primo giorno di Borsa aperta successivo all’ultimo giorno di negoziazione della precedente scadenza
Per il contratto mini FTSE Mib Future sono contemporaneamente quotate le due scadenze trimestrali più vicine del ciclo marzo, giugno, settembre e dicembre. Fino alla data stabilita con successivo avviso di Borsa in ciascuna seduta di contrattazione è contemporaneamente quotata una sola scadenza trimestrale. Il contratto scade il terzo venerdì del mese di scadenza alle 9:10. Se si tratta di un giorno di Borsa chiusa, il contratto scade il primo giorno di Borsa aperta precedente. Una nuova scadenza viene quotata il primo giorno di Borsa aperta successivo all’ultimo giorno di negoziazione della precedente scadenza
La prima e la seconda scadenza trimestrale saranno le più liquide, quelle su cui saranno concentrati la maggior parte degli scambi e che presenteranno nelle quotazioni uno spread denaro/ lettera ( Bid/Ask) più ridotto. Risulteranno invece meno liquide le altre scadenze. Le scadenze sono in genere identificate nei codici identificativi dei contratti con la lettera H per il mese di Marzo, M per Giugno, U per Settembre, Z per Dicembre.
Alla scadenza del contratto, non è chiaramente possibile ritirare o consegnare il bene oggetto del contratto, in quanto un indice è un numero. La liquidazione del contratto FTSE Mib Future e min FTSE Mib Future consisterà dunque nel regolamento della differenza monetaria tra il valore del contratto al momento dell’acquisto ed il valore del contratto alla scadenza.
Essendo un contratto a termine standardizzato, la liquidazione di un contratto future sul FTSE Mib può comunque avvenire in qualsiasi momento della sua vita, durante il normale orario di negoziazione del mercato IDEM di Borsa Italiana.
Nel caso in cui si volesse mantenere la propria posizione oltre la scadenza del contratto, è necessario effettuare un’operazione di rollover , ossia chiudere la posizione sul contratto in scadenza e riaprirla sul contratto future con scadenza successiva.
Ogni operazione conclusa con il FTSE Mib Future e il mini FTSE Mib Future presenta come controparte la Cassa di Compensazione e Garanzia (CCG). La CCG si contrappone tra compratore e venditore al fine di eliminare il rischio di insolvenza e garantire il buon fine delle negoziazioni sul mercato. La CCG ogni qual volta si apre una posizione, richiede il versamento di un margine di garanzia, detto margine iniziale.
La percentuale di tale margine è fissata dalla Cassa di Compensazione e Garanzia. Ipotizzando che il margine sia pari al 7,5% del controvalore del contratto, se si acquista un future a quota 21.000 punti, il margine iniziale da versare sarà pari a 7.875 euro ( = 21.000 x 5 euro x 7,5%), a fronte di un valore reale del contratto pari a 105.000 euro.
Il margine iniziale viene ricalcolato giornalmente, pertanto aprendo una posizione e mantenendola overnight, il giorno successivo la Cassa di Compensazione e Garanzia provvederà a restituire o richiedere all’investitore una somma pari alla differenza dei due margini, a seconda che tale differenza risulti positiva o negativa.
Riprendendo l’esempio precedente, mantenendo una posizione aperta overnight, se il FTSE Mib il giorno seguente dovesse aprire a 21.500 punti, l’investitore si vedrebbe restituire una somma pari a 187,5 euro (= 8.062,5 euro – 7.875 euro )
Differente è invece il concetto di margine giornaliero o di variazione.
Alla fine di ogni giornata, per ciascuna posizione aperta overnight, la Cassa di Compensazione e Garanzia accredita o addebita a tutti gli operatori il margine giornaliero, ovvero l’importo guadagnato o perso nella seduta, in funzione della chiusura del Future.
Supponiamo di aver acquistato un future FTSE Mib a 21.000 punti e che a fine giornata il FTSE Mib quoti 20.500 punti. La Cassa di Compensazione e Garanzia preleverebbe dal conto dell’operatore la somma di 2.500 euro (= 500 tick x 5 euro)
Esistono infine i margini infragiornalieri.
La Cassa di Compensazione e Garanzia ha la facoltà di richiedere all’investitore dei margini aggiuntivi nel caso in cui si dovessero verificare oscillazioni molto marcate rispetto alla chiusura del giorno precedente. Tale decisione ha un carattere di eccezionalità e viene presa molto raramente.
Alla luce di tutte le considerazioni fatte, appare evidente che tramite il FTSE Mib Future e il mini FTSE Mib Future è possibile beneficiare di un effetto leva. E’ possibile controllare un elevato ammontare di risorse finanziarie, attraverso il possesso di una piccola parte di esse, con un impiego di capitale relativamente contenuto.
L’effetto leva è definito come rapporto tra il valore delle posizioni aperte ed il capitale investito. In virtù di tale effetto il risultato di qualsiasi operazione viene amplificato, ma non bisogna comunque dimenticare che così come possono essere amplificati i guadagni, allo stesso modo lo possono essere pure le perdite. L’effetto leva può pertanto essere considerato anche un indicatore di rischio: maggiore sarà l’effetto leva, maggiore sarà la rischiosità dell’investimento.

 

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