Piazza Affari chiude poco sopra la parità (+0,3%) prima della pausa natalizia
Chiusura in frazionale rialzo per Piazza Affari, in una seduta poco mossa e dai contorni semi-festivi per le borse europee, mentre Wall Street prosegue senza una direzione precisa.
Il Ftse Mib termina con un guadagno dello 0,27% a 23.877 punti. Acquisti soprattutto su Telecom Italia (+2,4%), in attesa di sviluppi sulla rete, Iveco (+2%) e Leonardo (+2,05%), che si è aggiudicata un contratto da 690 milioni di euro dal Dipartimento della Difesa Nazionale Canadese per il programma di ammodernamento ed espansione della flotta di elicotteri Cormorant. Vendite invece su Ferrari (-0,8%) e Stm (-0,75%).
Sull’obbligazionario, spread Btp-Bund poco mosso a 210 punti base, con il rendimento del decennale italiano poco sotto il 4,5%. I dati Istat hanno evidenziato a dicembre il secondo miglioramento consecutivo del clima di fiducia dei consumatori (da 98,1 a 102,5) e delle imprese (da 106,5 a 107,8).
Cambio euro/dollaro poco sopra 1,06, mentre il dollaro/yen torna a 132,8. Tra le materie prime il petrolio guadagna terreno, con il Wti a 79,7 dollari e il Brent a 84,1 dollari, avviandosi a chiudere in positivo la settimana. La Russia ha affermato che potrebbe tagliare la produzione di greggio in risposta al price cap deliberato dal G7.
Andamento incerto per gli indici di Wall Street, alla luce degli ultimi dati macro che alimentano gli interrogativi su quanto a lungo la politica monetaria rimarrà restrittiva. L’indice Pce core, misura chiave dell’inflazione statunitense, ha registrato un rallentamento al 4,7% annuo, pur restando ben al di sopra del target della Fed. In miglioramento l’indice sul sentiment dell’Università del Michigan.
Il tutto, all’indomani dei solidi dati sul Pil del terzo trimestre, che hanno rafforzato l’idea che l’economia Usa possa sopportare nuovi rialzi dei tassi per raffreddare i prezzi.
Per quanto riguarda invece la Bce, la presidente Christine Lagarde ha ribadito oggi che l’istituto farà “tutto il possibile per ridurre l’inflazione. Stiamo alzando i tassi di interesse e li alzeremo ulteriormente, a un ritmo costante, fino a quando non saranno a un livello che garantisca un rapido ritorno dell’inflazione al nostro obiettivo a medio termine del 2%. E ci riusciremo”.
La prossima sarà una settimana povera di eventi o dati di rilievo, in concomitanza con le festività di fine anno. Uniche eccezioni i verbali della BoJ, i dati sull’inflazione spagnola e alcuni indici regionali statunitensi (Dallas, Richmond e Chicago).