Confcommercio: imprese stremate dalla crisi
"Il dato conferma che la crisi continua a dispiegare i suoi effetti, costringendo molte imprese, che finora hanno resistito, a chiudere. Tutti i territori e tutti i settori continuano ad attraversare una crisi senza precedenti che sta destrutturando il nostro sistema produttivo, pregiudicando anche le fragili prospettive di una ripresa che comunque arriverà solo nel 2015". Questo il commento di Confcommercio alle rilevazioni sui fallimenti aziendali diffusi dal Cerved.
"E', dunque, evidente che le imprese, per il perdurare della stagnazione dei consumi, per una pressione fiscale che non accenna a diminuire, per l'impossibilità di far fronte ai fabbisogni finanziari, come della scarsa offerta del credito, e per il calo di fiducia, fronteggiano un quadro economico che purtroppo è ancora di crisi strutturale. Le riforme economiche - conclude Confcommercio - devono, pertanto, essere al centro dell'agenda di Governo perché se non si attua quella poderosa operazione di sottrazione, meno tasse e meno spesa pubblica, il Paese è destinato a rimare ancora fermo al palo".
"E', dunque, evidente che le imprese, per il perdurare della stagnazione dei consumi, per una pressione fiscale che non accenna a diminuire, per l'impossibilità di far fronte ai fabbisogni finanziari, come della scarsa offerta del credito, e per il calo di fiducia, fronteggiano un quadro economico che purtroppo è ancora di crisi strutturale. Le riforme economiche - conclude Confcommercio - devono, pertanto, essere al centro dell'agenda di Governo perché se non si attua quella poderosa operazione di sottrazione, meno tasse e meno spesa pubblica, il Paese è destinato a rimare ancora fermo al palo".