Wall Street chiude debole in scia dei dati macro
Gli indici statunitensi limitano le perdite grazie ad un recupero nel finale. Oltre alle consuete tensioni in arrivo dall'Europa, nel corso della seduta Wall Street è risultata penalizzata dagli aggiornamenti negativi arrivati dai dati macro. Il Dipartimento del Commercio ha annunciato di aver rivisto il dato relativo la crescita statunitense del primo trimestre dal 2,2 all'1,9%. Indicazioni negative sono arrivate anche dal mercato del lavoro. Secondo la stima Adp, il consueto antipasto in vista dei dati ufficiali in calendario per venerdì, il settore privato statunitense a maggio ha registrato un saldo positivo di 133 mila buste paga, al di sotto delle +150 mila del consenso. Le nuove richieste di sussidio, attese in lieve calo a 370 mila, sono invece cresciute di 10 mila unità a 383 mila. Peggio delle attese anche il Pmi, passato da 56,2 a 52,7 punti. Il Dow Jones ha terminato in calo dello 0,21% a 12.393,45 punti, -0,23% dello S&P a 1.310,33 e -0,35% del Nasdaq a 2.827,34.
A livello settoriale riflettori puntati sul comparto energetico. La scorsa settimana gli stock di greggio sono saliti di 2,21 milioni di barili confermandosi ai massimi dal 1990. L'incremento è risultato più che doppio rispetto alle attese (+1 milione). Tra i titoli a maggiore capitalizzazione due velocità per Exxon (-1,45%) e Chevron (+0,7%). Segno più anche per Morgan Stanley (+2,06%) che ha annunciato di voler esercitare il diritto per acquistare un ulteriore 14% in Morgan Stanley Smith Barney Holdings, la joint venture con Citigroup (+1,96%). Morgan Stanley (+2,06%) ha invece avviato la copertura sul titolo Sandisk (-2,74%) con giudizio "overweight", su Amd (-1,14%) e Nvidia (-1,11%) con valutazione "equal weight" e su Intel (-1,11%) il rating è stato fissato a "underweight". -0,36% invece per Kraft Foods su cui Moody's ha rivisto l'outlook a "positivo". Nel comparto retail indicazioni contrastanti dai dati sulle vendite same-store di Costco (+0,68%), Target (+0,21%) e Gap (-0,64%). Finale di seduta con il botto per Facebook (+5%) nonostante il titolo del n.1 dei social network abbia toccato un nuovo minimo a 26,83 dollari.
A livello settoriale riflettori puntati sul comparto energetico. La scorsa settimana gli stock di greggio sono saliti di 2,21 milioni di barili confermandosi ai massimi dal 1990. L'incremento è risultato più che doppio rispetto alle attese (+1 milione). Tra i titoli a maggiore capitalizzazione due velocità per Exxon (-1,45%) e Chevron (+0,7%). Segno più anche per Morgan Stanley (+2,06%) che ha annunciato di voler esercitare il diritto per acquistare un ulteriore 14% in Morgan Stanley Smith Barney Holdings, la joint venture con Citigroup (+1,96%). Morgan Stanley (+2,06%) ha invece avviato la copertura sul titolo Sandisk (-2,74%) con giudizio "overweight", su Amd (-1,14%) e Nvidia (-1,11%) con valutazione "equal weight" e su Intel (-1,11%) il rating è stato fissato a "underweight". -0,36% invece per Kraft Foods su cui Moody's ha rivisto l'outlook a "positivo". Nel comparto retail indicazioni contrastanti dai dati sulle vendite same-store di Costco (+0,68%), Target (+0,21%) e Gap (-0,64%). Finale di seduta con il botto per Facebook (+5%) nonostante il titolo del n.1 dei social network abbia toccato un nuovo minimo a 26,83 dollari.