Notizie Dati Macroeconomici Usa: la Fed conferma i tassi e incrementa lo shopping

Usa: la Fed conferma i tassi e incrementa lo shopping

12 Dicembre 2012 18:36

Tutto come da copione. Quello che è già stato ribattezzato il Quantitative Easing 4 (QE4) è realtà: a partire da gennaio, quando si concluderà l’operazione Twist (vendita di titoli di stato a breve e acquisto di bond con scadenze tra 6 e 30 anni), la Banca centrale statunitense acquisterà ogni mese 45 miliardi di titoli di stato. La duration media dei titoli sarà di 9 anni, la stessa dei Treasury acquistati nel Twist.

Confermando i 40 miliardi di Mortgage backed securities (Mbs, titoli derivanti dalla cartolarizzazione di mutui) del QE3 “a tempo indeterminato” il totale degli acquisti della Federal Reserve sale a 85 miliardi di dollari. Nei primi due piani di quantitative easing la Fed ha complessivamente acquistato Treasury per 2,3 mila miliardi di dollari. 

Con una maggioranza di 11 voti a favore e uno contrario il tasso sui Fed Fund è stato confermato nel range 0-0,25% e ci resterà, questa la seconda novità della giornata, fino a che il tasso di disoccupazione si confermerà sopra il 6,5% e le proiezioni sulla crescita dei prezzi a 1-2 anni non supereranno il 2,5%.

L’unico voto contrario, come da copione, è stato quello del n.1 della Fed di Richmond Jeffrey Lacker che si è opposto sia al QE4 e sia alla fissazione di soglie specifiche.

Wall Street sale ai massimi intraday, focus su Bernanke
L’annuncio della Fed ha spinto al rialzo Wall Street, attualmente S&P e Nasdaq avanzano dello 0,7 e dello 0,3%, e indebolito il biglietto verde che ha visto il cambio con la moneta unica riportarsi a ridosso di quota 1,31$ (1,3097). L’andamento del greenback sta favorendo le materie prime e in particolare oro e petrolio: il primo ha superato quota 1.720 dollari mentre il secondo scambia a 87,4 dollari il barile.

Alle 20:15 appuntamento con la conferenza stampa del Chairman Bernanke che ha anticipato che il 2013 sarà un “anno molto buono” se sarà raggiunto un accordo tra democratici e repubblicani per evitare il “fiscal cliff”, il precipizio fiscale in cui l’anno prossimo potrebbe cadere la prima economia.