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UniCredit: “ben al di sopra” dei requisiti patrimoniali Bce

Pubblicato 11 Febbraio 2019 Aggiornato 19 Luglio 2022 17:14
UniCredit è "ben al di sopra" dei requisiti patrimoniali fissati dalla Banca centrale europea (Bce). In una nota stampa il gruppo bancario guidato da Jean-Pierre Mustier annuncia di avere ricevuto la comunicazione da parte della Bce circa la decisione finale riguardante i requisiti patrimoniali a conclusione del processo annuale di revisione e valutazione prudenziale (Supervisory Review and Evaluation Process - Srep). Nel dettaglio, UniCredit dovrà rispettare i seguenti requisiti patrimoniali su base consolidata a partire dal primo marzo 2019: 10,07% per il Cet1 ratio, 11,57% per il Tier 1 ratio, e infine il 13,57% Total Capital ratio.
"Tutti i coefficienti patrimoniali - si legge in un comunicato - sono compresivi dei seguenti buffer di capitale da soddisfare tramite Cet1: requisito di Pillar 2 (P2R) del 2%, riserva di conservazione del capitale (CCB) del 2,5%, riserva per gli enti a rilevanza sistemica globale (G-SII) del 1% e riserva di capitale anticiclica (CCyB) dello 0,07 per cento".
La società ha ricordato che al 31 dicembre 2018, i coefficienti patrimoniali di UniCredit su base consolidata sono: 12,13% Cet1 ratio transitorio (12,07% su base fully loaded), 13,64% Tier 1 ratio transitorio, e 15,8% Total Capital ratio transitorio.

Sulla base dello Srep, la Bce ha anche fornito a UniCredit le sue raccomandazioni di vigilanza in merito alla copertura dei crediti deteriorati. Come già annunciato il 16 gennaio 2018, la banca ritiene che il "dialogo normativo con la Bce possa portare a un impatto basso, a una sola cifra in termini di punti base, sul suo Cet1 ratio in riferimento alla copertura aggiuntiva del suo stock di crediti deteriorati, per ogni anno fino al 2024, data indicata dalla Bce nella sua comunicazione".