Notizie Notizie Italia Ubi Banca: torna in utile nel 2012, migliora il Core Tier 1. Invariato il dividendo

Ubi Banca: torna in utile nel 2012, migliora il Core Tier 1. Invariato il dividendo

13 Marzo 2013 08:44

Ubi Banca è tornata in utile nel 2012 per 82,7 milioni di euro dopo la maxi perdita di 1,8 miliardi di euro dell’esercizio precedente a seguito della contabilizzazione di rettifiche su avviamenti e altre attività intangibili. Nel bilancio 2012 la banca lombarda ha contabilizzato 101,9 milioni di oneri netti per incentivi all’esodo riferiti all’accordo sindacale del novembre 2012. A fine dicembre il Core Tier 1 di Ubi Banca si è attestato al 10,29% dall’8,56% del 2011, mentre il dividendo è rimasto invariato a 0,05 euro per azione. A Piazza Affari il titolo dell’istituto guidato da Victor Massiah sta reagendo bene ai conti mostrando un progresso dello 0,50% a 3,50 euro.

Il ritorno all’utile, come spiega la nota della banca, è stato conseguito grazie al controllo dei costi scesi del 5,1% a 2,26 miliardi di euro ma anche alla difesa dei proventi saliti a 3,52 miliardi (+2,6%). A livello strettamente finanziario, il risultato della gestione operativa si è attestato a 1,26 miliardi di euro (+20% rispetto al 2011), mentre il margine d’interesse è sceso del 7,7% a 1,86 miliardi quale conseguenza principalmente “del crollo dei tassi di mercato e della riduzione degli impieghi”.

Gli impieghi alla clientela sono infatti diminuiti del 6,8% a 92,9 miliardi di euro soprattutto a causa della debolezza della domanda e “dell’uscita dai settori a maggior rischio”. La raccolta diretta da clientela ordinaria è invece lievemente aumentata (+1%) a 80,3 miliardi di euro. Nel 2012 è stato “particolarmente favorevole” il risultato netto dell’attività finanziaria, pari a 257,3 milioni di euro di cui ben 109 milioni realizzati nell’ultimo scorcio dell’anno. La copertura delle sofferenze si attesta al 42,6% rispetto al 43,3% di dicembre 2011 e in crescita rispetto al 41,5% di settembre 2012.
 
Il risultato dell’area finanza non è però ipotizzabile anche nel 2013 vista “la persistente incertezza sull’evoluzione del rischio sovrano“. La banca lombarda ha però assicurato che il piano di razionalizzazione del gruppo consentirà di proseguire ulteriormente nel cammino di riduzione strutturale dei costi operativi.