Tria blinda impegno su discesa debito. Ftse Mib festeggia asta Bot, ma le banche arrancano
Il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, interviene oggi sui conti pubblici ribadendo l‘impegno del governo a ridurre il debito. “Il debito pubblico alto in Italia è un’eredità del passato” – ha detto il ministro intervenendo a Washington al Peterson Institute for International Economics. Tuttavia il debito alto, assicura il titolare del dicastero di via XX Settembre, è “totalmente sostenibile”, ribadendo così l’impegno del Governo a “ridurlo in modo continuo e progressivo”.
Parole che insieme all’asta Bot hanno contribuito a sostenere l’umore di Piazza Affari che ha archiviato la seduta con un buon recupero. Il Ftse Mib è andato a chiudere in rialzo dello 0,48% a quota 19.701 punti, segnalandosi come il migliore tra i maggiori indici europei. In attesa di sviluppi sul fronte Brexit e dei conti di Apple, gli investitori in Italia si sono concentrati sulla forte domanda evidenziata dall’asta Bot. Il Tesoro ha assegnato titoli a sei mesi per complessivi 6,5 miliardi di euro al rendimento medio di -0,025%. Si tratta del rendimento più basso da aprile 2018. Indicazioni molto forti dalla domanda che è stata di 11,83 miliardi (rapporto di copertura è stato pari a 1,82 volte).
Ubi guida cali delle banche
L’asta Bot ha favorito l’ulteriore discesa dello spread ai minimi a oltre 4 mesi. Indicazioni positive dall’obbligazionario che non hanno però trainato il settore bancario con chiusure miste per i testimonial del settore: -1% circa per Unicredit e Banco BPM, peggio ha fatto Ubi (-1,93%), mentre Intesa Sanpaolo è salita dello 0,15%; quest’ultima ha fatto l’ingresso nel mondo dell’insurtech. Il big bancario guidato da Carlo Messina è entrato nel capitale di Yolo, gruppo italiano di servizi e d’intermediazione assicurativa digitale, fondato da Simone Ranucci Brandimarte e Gianluca De Cobelli nel 2017.
Sul parterre di Piazza Affari ennesima seduta in rialzo per Azimut, salita di quasi il 3 per cento. Perde quota invece la Juventus (-6,75%) con l’affiorare di prese di profitto dopo il balzo del 50% da quanto il titolo è entrato a far parte del Ftse Mib il 28 dicembre scorso.