Notizie Notizie Italia Tim debole in borsa dopo golden power soft, le view di Mediobanca e Banca Imi

Tim debole in borsa dopo golden power soft, le view di Mediobanca e Banca Imi

17 Ottobre 2017 11:25

Le prime indiscrezioni sono arrivate nel pomeriggio quando, verso le 15 ora italiana, fonti del governo hanno riportato che il Consiglio dei ministri aveva autorizzato l’esercizio del Golden power su Tim.

L’annuncio ufficiale è arrivato poco dopo, per voce del premier Paolo Gentiloni e, in serata, dalla stessa Tim-Vivendi, che ha confermato di aver ricevuto notifica del provvedimento con cui la presidenza del consiglio ha deciso di esercitare i poteri speciali previsti dall’articolo 1 del decreto legge Golden Power (poteri speciali nei settori della sicurezza e della difesa nazionali), mediante l’imposizione di specifiche prescrizioni e condizioni.

La nota di Mediobanca parla di una “applicazione soft (del golden power) sulla governance e sulla supervisione che non implica nessuna “cessione o separazione forzate”.

Tra le principali prescrizioni in cui si concretizzerà l’esercizio del golden power, c’è la creazione di una unità organizzativa autonoma di cui Tim dovrà dotarsi. Tale unità organizzativa, da “coinvolgere nei processi di governance e in particolare in tutti i processi decisionali afferenti ad attività strategiche e alla rete”, si legge nel comunicato, “dovrà essere affidata a un funzionario alla sicurezza scelto in una terna di nominativi proposti dal Dipartimento delle informazioni per la sicurezza della Presidenza del Consiglio dei Ministri”.

Altra prescrizione richiede che tutti e tre i consigli di amministrazione di Tim, Sparkle (società che gestisce i cavi sottomarini) e Telsy (società che gestisce i sistemi di sicurezza) includano sempre un consigliere italiano approvato dal governo. Si deve trattare, in particolare, di un membro del cda “munito di legale rappresentanza”, che abbia una “esclusiva cittadinanza italiana”, il nulla osta di sicurezza personale (“Nos”) e possegga la “delega alle funzioni relative alle attività aziendali rilevanti per la sicurezza nazionale“. Per tali consiglieri, sarà necessario l’assenso del governo.

Così commenta La Stampa:

“In apparenza sembrano decisioni invasive, di fatto sono ritocchi all’assetto esistente: «Tim prende atto che si tratta di misure in parte già implementate», dice il comunicato dell’azienda. È così. Il vicepresidente Giuseppe Recchi ha già piena responsabilitàsulle attività strategiche. Non solo: in Sparkle e Tesly i consiglieri sono tutti italiani. L’unica novità di rilievo è la creazione della unità organizzativa che risponderà a Recchi”.

Riguardo a Sparkle, si richiede a Tim un piano appropriato di investimenti sia per le reti che per i sistemi, e viene precisato che qualsiasi cambiamento di governance o qualsiasi eventuale cessione di asset debbano essere prontamente comunicati al nuovo organismo autonomo e anche alla commissione specifica del governo.

Ancora, tra le prescrizioni si ordina a TIM di garantire il mantenimento stabile sul territorio italiano delle funzioni di gestione e sicurezza delle reti e dei servizi e delle forniture che supportano attività ‘strategiche’ e ‘strategiche chiave’, così come è necessario informare sulla presenza di una qualsiasi azione che possa in via potenziale “trasferire o ridurre il know-how e le tecnologie degli asset strategici”.

Nel suo report giornaliero, Mediobanca scrive:

“Riteniamo che stiamo arrivando gradualmente alla fine di questa lunga saga. Le misure suggerite sono in linea con le attese, e potrebbero essere rese esecutive in modo facile dal gruppo. Lo smorzarsi delle tensioni con Roma dovrebbe aiutare a ripristinare la fiducia sull’equity story, in attesa della pubblicazione dei risultati trimestrali che avverrà a breve. L’attenzione sui fondamentali solidi e le prime dichiarazioni del nuovo AD permetteranno finalmente (a TIM) di chiudere il gap di valutazione con le rivali UE, almeno in modo parziale”.

Mediobanca ha un rating outperform su Tim, con un target price di 1,34 euro.

Più cauta la nota di Banca IMI:

“Notiamo che il decreto sul golden power introduce richieste di governance severe per l’intera Telecom Italia. Riteniamo che la performance del titolo continuerà a essere penalizzata da queste incertezze. Reiteriamo la nostra opinione secondo cui, da un punto di vista finanziario, uno spin-off potrebbe liberare il valore degli asset, ma rimaniamo cauti sulla sua fattibilità tecnica e operativa”.

Il target price fissato da Banca Imi è di 1,08 euro, a fronte di un rating “buy”.

Alle 11.40 circa ora italiana, il titolo Telecom Italia segna una variazione pari a -0,07%, a quota 0,762 euro.