News Notizie Italia Tassa sui conti correnti: tutti contro Unicredit, Codacons propone azione di boicottaggio

Tassa sui conti correnti: tutti contro Unicredit, Codacons propone azione di boicottaggio

Pubblicato 12 Ottobre 2019 Aggiornato 19 Luglio 2022 17:19
La prospettiva di tassi negativi sui conti correnti (sui depositi sopra i 100 mila euro) fa gridare alo scandalo le associazioni dei consumatori. Il Codacons promette battaglia legale contro tutte quelle banche che scaricheranno sugli utenti i costi dei tassi negativi e ha presentato un esposto a Bankitalia e Antitrust affinché si attivino subito contro la nuova politica decisa da Unicredit. "L’applicazione dei tassi negativi avrà infatti impatti economici enormi sugli utenti, introducendo una vera e propria tassa sui conti correnti e spingendo i correntisti ad effettuare in modo coattivo investimenti che, in assenza di tale politica, non avrebbero scelto, con evidenti vantaggi per la banca", rimarca il Codacons. Il Codacons ha diffidato Unicredit a non applicare i tassi negativi sui conti correnti, e ha presentato un esposto a Bankitalia e Antitrust affinché sia aperta una istruttoria sulla vicenda. L’associazione è inoltre pronta a lanciare un boicottaggio di massa contro tutte quelle banche che adotteranno politiche analoghe a quella di Unicredit, spingendo i clienti a chiudere i conti correnti e spostarsi verso istituti di credito che non scaricano sui propri clienti i costi dei tassi negativi. IL Codacons parla di possibile violazione del diritto fondamentale di cui all’art. 47 Cost. ledendo la fondamentale libertà di impiegare il proprio denaro come meglio si crede. "Tra l’altro i soldi dei correntisti, come noto, non rimangono fermi nelle casse delle banche ma vengono usati per concedere credito, non ampio guadagno per gli istituti. Circostanza che rende ancor più ingiustificata l’applicazione di qualsiasi tassazione sui conti correnti", conclude il Codacons. Ieri una nota firmata congiuntamente da Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin, attacca l'amministratore delegato di Unicredit, Jean-PIerre Mustier, parlando di "iniziativa scellerata" con rischio fuga di capitali dalla banca.