News Swiss & Global Asset Management: segnali di ripresa nel settore delle materie prime

Swiss & Global Asset Management: segnali di ripresa nel settore delle materie prime

Pubblicato 1 Ottobre 2013 Aggiornato 19 Luglio 2022 14:28

Di seguito pubblichiamo un aggiornamento sul settore delle materie prime a cura di Evelyn Pflugi, gestore del JB Natural Resources Fund di Swiss & Global Asset Management. Secondo l'esperta la volatilità elevata offre opportunità di ingresso agli investitori, con il trattamento delle acque e le infrastrutture idriche che rappresentano il tema centrale di investimento. A detta di Pflugi gli aumenti dei costi di estrazione offrono prospettive positive anche al settore dei servizi.




Dopo la fine del cosiddetto superciclo delle materie prime, molti investitori stanno attualmente evitando le azioni di commodities, ma quello delle risorse naturali resta comunque un tema cruciale destinato a diventare sempre più importante. Secondo Evelyne Pflugi, gestore del fondo JB Natural Resorces di Swiss & Global Asset Management, " la volatilità dei prezzi delle materie prime resterà alta anche nel terzo e quarto trimestre, presentando buone occasioni per costruire posizioni in settori chiave. Sul lungo periodo risultano interessanti, ad esempio, le imprese con vantaggi competitivi come bassi costi di produzione, alte rese estrattive, forte crescita dei volumi e bilanci solidi".




Evelyn Pflugi, gestore del JB Natural Resources Fund, investe in tutto il mondo in azioni di società che dispongono di modelli operativi robusti nei settori acqua, agricoltura, energia nonché metalli ed estrazione mineraria. "La volatilità elevata nel settore delle materie prime è dovuta soprattutto all'attuale situazione mediatica", prosegue Evelyne Pflugi, "ma gli investitori non devono lasciarsi travolgere dal panico bensì prestare attenzione ai modelli operativi sostenibili, che beneficiano di trend di lungo termine".




Acqua: il tema chiave del 21° secolo

Crescita demografica, urbanizzazione, aumento del tenore di vita nei paesi emergenti: nessuna delle sfide future può essere superata senza che aumenti il fabbisogno di acqua pulita. Tuttavia, solo il 2,5% di tutte le riserve mondiali sono di acqua dolce, e di queste l'1,73% sono intrappolate nei ghiacciai e nelle calotte polari. Come se non bastasse, le riserve disponibili sono anche distribuite in modo disomogeneo - soprattutto nei paesi emergenti asiatici: in Cina, ad esempio, vive il 21% della popolazione mondiale, che però dispone solo del 7% delle riserve idriche mondiali. Per questi motivi la domanda di tecnologie innovative sta incrementando. "Notiamo grandi opportunità di crescita nel settore della desalinizzazione dell'acqua, del riciclaggio e delle infrastrutture idriche", commenta l'esperta.




A trarre vantaggio da tutto ciò non saranno solo i produttori di tecnologie per il trattamento dell'acqua, ma anche le imprese del comparto ingegneristico. Questo settore è interessante anche per gli investitori con profilo difensivo: sebbene il BNP Global Water TR Index segua gli stessi cicli macroeconomici, finora si è dimostrato molto meno volatile rispetto agli indici equiparabili di altri settori di materie prime.




Estrazione mineraria ed energia: produttori e fornitori di servizi in ripresa

Vediamo grosse potenzialità di crescita anche nei settori dell'energia, dei metalli e dell'estrazione mineraria. I parametri si sono spostati, perché l'offerta di molte materie prime è aumentata notevolmente. Sebbene la domanda sia mantenuta ancora a livelli elevati dalla ripresa nei paesi emergenti, non cresce più allo stesso ritmo del periodo compreso tra il 2001 e il 2008.




Il superciclo dei rialzi dei prezzi sembra quindi essersi esaurito e in futuro i prezzi delle materie prime dovrebbero svilupparsi in modo piuttosto divergente e con cicli più brevi, mentre contemporaneamente aumenteranno i costi di estrazione e quelli di produzione.




La partita si giocherà, soprattutto nel settore minerario, sulla capacità di identificare le imprese che dispongono dei modelli operativi e delle tecnologie per conseguire margini di utile crescenti anche in tempi di prezzi stagnanti. Per Evelyne Pflugi le maggiori opportunità sono riservate ai produttori e fornitori di servizi che attualmente sono fortemente sottovalutati nel settore minerario.




Notiamo un trend simile anche per le fonti di energia fossile: la rivoluzione dello shale gas negli USA ha dato vita a un boom e questa nuova tecnologia potrebbe ben presto riversarsi anche sul settore petrolifero. Mentre le quantità dell'estrazione convenzionale ristagnano, gli USA potrebbero diventare esportatori netti impiegando nuovi procedimenti estrattivi a maggiore contenuto tecnologico. Anche in questo campo ai fornitori di servizi e produttori di complesse attrezzature tecnologiche si apre un nuovo mercato di crescita. Questa svolta nell'estrazione gaspetrolifera costringe anche a sviluppare ulteriormente le infrastrutture, che comporta un elevato impiego di risorse. Evelyne Pflugi conclude: "Attualmente risultano quindi interessanti anche le imprese del settore dell'acciaio, che beneficiano dello sviluppo infrastrutturale negli USA".