Notizie Risparmio Scontrini scaricabili per contrastare l’evasione

Scontrini scaricabili per contrastare l’evasione

22 Novembre 2012 16:45

I contribuenti potranno scaricare dalla dichiarazione dei redditi gli scontrini e le ricevute delle spese effettuate ad esempio per l’intervento dell’idraulico o del fabbro. Il contrasto di interessi approvato ieri dalla Commissione Finanze del Senato dovrebbe andare a contrastare il fenomeno del nero incentivando i cittadini a farsi fare la fattura al fine di scaricare poi le spese effettuate. Contrastate le reazioni con le piccole e micro imprese italiane, rappresentate da Comitas, che promuovono il provvedimento. “Da più di un anno chiedevamo alle istituzioni di emanare un provvedimento in tal senso – spiega Comitas – Il fatto che non sia stata possibile fino ad oggi la deduzione delle spese di una famiglia dalla propria dichiarazione dei redditi, ha reso poco conveniente richiedere scontrini o fatture per le prestazioni di commercio al dettaglio, artigianato, turismo (alberghi e ristoranti)”. Forti dubbi da parte della Cgia di Mestre: il conto presentato nella Relazione tecnica dice che l’introduzione delle detrazioni Irpef, ovvero di un meccanismo che a tutti gli effetti rientra nel cosiddetto contrasto di interessi, riguarda circa 8,4 miliardi di spese annue. Grazie allo sconto fiscale introdotto dal legislatore, i risparmi per i cittadini sono di circa 3 miliardi di euro all’anno. Nel contempo, facendo emergere una gran parte del nero che si annida nell’edilizia, questi 3 miliardi di sconto dovrebbero essere recuperati grazie al gettito sulle transazioni emerse . In realtà, la Cgia stima un recupero di soli 627,3 milioni di euro. Di conseguenza la misura costa alle casse dello Stato ben 2,4 miliardi di euro. “Per chi opera completamente in nero – spiega Bortolussi – anche con l’introduzione di qualche vantaggio fiscale è sempre conveniente continuare a non pagare nulla, piuttosto che pagare qualcosa”. Il contrasto di interessi è stato un fallimento nei Paesi dove questo strumento è stato introdotto: “Bolivia, Cipro Nord, Turchia e Grecia – rimarca Bortolussi – lo hanno attuato senza aver offerto nessun vantaggio per i contribuenti. Anzi, i costi per gli adempimenti fiscali e la burocrazia in capo ai contribuenti sono stati superiori ai vantaggi fiscali ottenuti. Inoltre, sono aumentate le truffe ai danni dell’Erario, visto che c’è stata una esplosione di fatture e ricevute relative ad acquisti effettuati da altre persone, o peggio completamente false”. Per combattere l’evasione secondo Bortolussi sarebbe meglio concentrarsi sulla grande evasione/elusione fiscale praticata dalle grandi aziende.