News Notizie Italia Scenari: l’opinione di Standish Mellon Asset Management-2

Scenari: l’opinione di Standish Mellon Asset Management-2

Pubblicato 8 Febbraio 2006 Aggiornato 19 Luglio 2022 12:59
Gli sforzi in termini di reflazione e allentamento della politica monetaria da parte del Giappone hanno infine fatto diminuire i rendimenti sufficientemente da consentire al denaro di confluire nell'occupazione, i prezzi degli immobili stanno salendo, la spesa per gli investimenti sta riguadagnando terreno e sembra, pertanto, che l'ultimo ciclo si avvii al completamento. Quando nel 2004/5 si diffuse l'opinione di una "saturazione globale del risparmio", mantenendo i tassi di interesse a livelli bassi in tutto il mondo, si trattò semplicemente di una conseguenza del fatto che il rendimento previsto adeguato al rischio degli investimenti di capitali meno liquidi era troppo basso rispetto a quello delle obbligazioni. Gli investitori hanno preferito acquistare attività più sicure come titoli di stato statunitensi, assumere il rischio incrementale sul debito dei mercati emergenti e sui titoli di credito societari anziché impegnarsi in investimenti di capitali rischiosi e non liquidi, come quello di costruire un cantiere navale.

Il team di Standish Mellon Asset Management ritiene che la fase di boom del ciclo globale sia in corso e
che proseguirà nel 2006, ovvero il caso Google è simile al successo di Netscape nel 1995. Con il termine boom
cerchiamo di definire il ciclo economico, puntando ad evidenziare la tendenza primaria del ciclo. Tuttavia, la fase di boom di un ciclo è lunga e prolungata e avrà alti e bassi. Il rendimento di denaro e obbligazioni è diminuito in misura rilevante dal picco dell'ultimo ciclo. I rendimenti reali osservabili dei titoli statunitensi collegati all'inflazione sono diminuiti da un massimo di 4,4% nel 2000 a un minimo di 1,4% nel marzo 2004 e ora si aggirano intorno al 2%. I rendimenti reali sono anche più bassi, 1%, in Europa. Gli spread dei rendimenti
obbligazionari dei mercati emergenti rispetto ai rendimenti dei titoli di stato statunitensi sono su minimi storici del 2,5%. I tassi swap della Repubblica Ceca sono allineati a quelli della Germania.

Battere questi rendimenti in investimenti più rischiosi è quasi come una corsa a ostacoli. Il costo del capitale è ancora basso nonostante l'intenzione delle banche centrali di incrementare i tassi. In effetti, l'incremento dei tassi da parte delle banche centrali rappresenta la loro volontà di mantenere un equilibrio di portafoglio, in quanto temono il boom. Fortunatamente l'inflazione globale è su livelli contenuti e probabilmente rimarrà stabile nel 2006, per cui non è necessaria a questo punto una stretta monetaria sostenuta. L'economia ideale sta tornando e terrà lontani i ribassisti. Per il 2006 il team prevede che saranno gli investimenti in terreni, forza lavoro e capitali a sostenere il ciclo. Il denaro è stato bloccato in attività sicure che ora offrono rendimenti non
competitivi. Persino le azioni sembrano convenienti dato che il loro rendimento complessivo aumenta sulla scorta della diminuzione dei multipli. L'economia globale sembra relativamente solida e gode di una produttività elevata, un'espansione inflazionistica contenuta.

Dopo diversi anni di boom immobiliare globale, il rischio maggiore consiste nel fatto che il settore delle famiglie prenda coscienza del basso rendimento reale degli investimenti immobiliari e si butti alla ricerca di liquidità. Il boom immobiliare in Australia e nel Regno Unito è terminato quando i rendimenti reali su denaro e obbligazioni hanno raggiunto il 2,5% - 3,5%. Ridurre il tasso del 4% sui fed fund con l'inflazione inerziale porterebbe il tasso reale del denaro intorno al 2% - 2,5%, per cui non sorprende che il boom immobiliare stia rallentando. In Australia, i capitali si sono spostati dal settore immobiliare verso i mercati azionari. Il settore immobiliare non è volatile come i titoli tecnologici e durante un ciclo di crisi agisce con lunghi ritardi. Abbiamo assistito al picco dei prezzi delle abitazioni sia in Australia sia nel Regno Unito all'inizio del 2004 e finora entrambe le economie sembrano aver avuto un atterraggio morbido. Per cui, se i prezzi del settore immobiliare negli Stati Uniti stanno
raggiungendo livelli massimi, i ritardi indicherebbero che il rischio maggiore per l'economia sarà nel 2007 se non si giunge allo stesso "atterraggio morbido" di Australia e Regno Unito.

La parte di maggiore espansione del ciclo globale è intatta, ma ciò non significa che non ci saranno momenti di incertezza in merito alla direzione delle crescita economica. Con l'inflazione relativamente bassa, le banche centrali non minacciano una stretta monetaria. Pertanto, gli investitori dovrebbero tenere in considerazione il
flusso di liquidità che andrà verso investimenti più rischiosi, meno liquidi e a più elevato rendimento. Alcuni vorranno abbandonare le attività con basso rendimento per puntare alla liquidità, ma ciò sarà maggiormente correlato ai singoli titoli e ai singoli eventi. Gli investitori tuttavia dovrebbero ricordare che questa è la parte del ciclo in cui si piantano i semi per la prossima crisi. A cura di www.fondionline.it