News Notizie Italia Save e Fin.int, battaglia a tutto campo con i Benetton per Gemina

Save e Fin.int, battaglia a tutto campo con i Benetton per Gemina

Pubblicato 13 Novembre 2005 Aggiornato 19 Luglio 2022 12:54
Per un gioco del destino Save e Gemina presenteranno i conti relativi al terzo trimestre 2005 in contemporanea il prossimo lunedì 14 novembre. Una coincidenza che ha il sapore di cabala positiva per la partita più importante che le due società stanno giocando, ovvero l'entrata dei veneti nel patto di sindacato della finanziaria di via Turati, salotto buono della finanza italiana retto dalla famiglia Romiti con l'appoggio di Mediobanca. Ovvero il lasciapassare che ha chiesto la società veneziana per mettere le basi all'integrazione tra il sistema aeroportuale veneziano e quello romano, di proprietà Gemina tramite Aeroporti di Roma (Adr). E proprio in via Turati lunedì si dovrebbe procedere ad un primo esame del progetto presentato dal presidente di Save Enrico Marchi, che si muove su due binari: tramite Save e la Fin.int, la holding proprietaria di una quota importante di Marcopolo holding, prima azionista di Save con il 38% circa. La situazione viene descritta dagli osservatori come "fluida", anche se le mosse del fondo Clessidra di Claudio Sposito e Schema 28 dei Benetton, vicine all'entrata in Miotir (la finanziaria dei Romiti che possiede il 15% circa di Gemina) non depongono al meglio. Schema 28, dove siede con una quota del 5% anche Unicredito (sarà contenta di entrare in una scatola non quotata come Miotir?), è presente con quote di minoranza negli aeroporti di Torino e Firenze, ed è azionista di controllo di Grandi Stazioni laddove Save, oltre all'attività degli scali di Venezia e Treviso, ha il 40% di Cento Stazioni, la joint venture nella società che amministra le 103 medie stazioni ferroviarie con le Ferrovie di Stato. E proprio questa altra presenza, contrapposta a quella dei Benetton, dà il senso della sfida.

Come andrà a finire? E' probabile che lunedì non si sappia nulla, ma non sono esclusi colpi di scena. Quel che è certo è che Save, dopo aver investito un'ottantina di milioni di euro, non ha intenzione di mollare facilmente la presa, e i legali delle due società sono al lavoro per mantenere vivi i contatti e facilitare lo scambio di dati sensibili tra le due società. Secondo quanto risulta a Finanza.com, inoltre, finché non verrà presa una decisione Fin.int di Marchi non si muoverà ancora sul mercato per rastrellare ulteriori quote di Gemina oltre al 2% già posseduto. Una limitazione che risulterebbe stipulata per i prossimi sei mesi e che dotrebbe essere estesa anche a Save. Qualora il progetto non dovesse andare in porto invece, si cercherà un salvacondotto per il pacchetto del 12,4% in mano a Save-Fin.int che non causi troppi disastri nel bilancio della società veneziana.