News Russia: la crescita sta decelerando ma il bail-in di Cipro non dovrebbe pesare sull’economia reale

Russia: la crescita sta decelerando ma il bail-in di Cipro non dovrebbe pesare sull’economia reale

Pubblicato 12 Aprile 2013 Aggiornato 19 Luglio 2022 14:27

 <i>Di seguito pubblichiamo un'analisi sul mercato azionario russo elaborata da Marcus Svedberg, Capo economista di East Capital. L'esperto della società di gestione indipendente specializzata nei mercati finanziari dell'Est Europa e cinesi pone l'accento sulla decelerazione mostrata ultimamente dall'economia russa, fattore che dovrebbe incidere sulla crescita annuale della Russia. Parlando della vicenda cipriota, Svedberg non è in grado di quantificare l'impatto economico per i correntisti russi. A suo avviso tuttavia gli effetti sull'economia reale in Russia del bail-in cipriota saranno limitati.</i>




Nel mese di marzo i mercati CSI hanno continuato la correzione, sulla scia delle nuove turbolenze esterne e di una più debole economia interna. La crisi di Cipro ha avuto particolare rilevanza per la Russia e l'Ucraina, data la grande quantità di depositi. Il mercato russo è sceso del 5,2%, mentre il Kazakistan e l'Ucraina sono stati tra i peggiori della regione, scendendo rispettivamente del 7,8% e 9,6%. Lo scarso sentiment esterno è stato inasprito dalla debolezza dei dati economici dalla Russia. L'economia ha rallentato fino ad arrestarsi, mentre l'inflazione ha continuato a salire, causando un aggiustamento delle stime di crescita annuale verso il basso.  Sul fronte societario, il focus del mese è stato sul settore energetico. I giganti russi dell'energia hanno negoziato accordi strategici con la Cina durante il primo viaggio all'estero del presidente Xi a Mosca, tra cui una potenziale triplicazione delle consegne di petrolio di Rosneft alla Cina e un memorandum d'intesa tra Gazprom e CNPC per la fornitura di 38bcm (miliardi di metri cubi) di gas naturale per un periodo di 30 anni, a partire dal 2018.




<b>La crescita russa decelera</b> 




L'economia russa ultimamente è stata un po' più debole del previsto. Non è una sorpresa che stia rallentando, ma la portata della recente debolezza è maggiore del previsto e può portare a una revisione al ribasso delle stime di crescita per l'intero anno dal 3,5% al 3%.




La crescita è rallentata per cinque trimestri consecutivi, raggiungendo il 2,1% nel 4 ° trimestre 2012, e  a febbraio si è verificata una battuta d'arresto. L'indice PMI è diminuito ma rimane sopra 50. La contrazione della produzione industriale è passata dal 0,8% di gennaio al 2% nel mese di febbraio, mentre gli investimenti in capacità produttiva sono scesi dal 1,1% al 0,3%. E le vendite al dettaglio erano su solo del 2,5%. La maggior parte degli indicatori inizierà presto ad invertire la rotta, ma vi è il rischio che il recupero non sarà abbastanza forte per poter tornare alla una crescita annuale attesa del 3,5%. Sia il Presidente Putin che il primo ministro Medvedev sostengono che la Russia dovrebbe essere in grado di crescere di circa il 5%, che potrebbe  essere fattibile se il sentiment  esterno migliorasse e / o se venissero attuate maggiori riforme interne. Sembra comunque uno scenario non realistico per quest'anno.




<b>Russia e Cipro</b>




La versione rivista dell'accordo di Cipro, è stata, per la Russia, probabilmente peggiore dell'accordo iniziale, in quanto i grandi correntisti pagheranno una quota maggiore. Non è ancora possibile stimare i costi per i russi, in quanto non si sa a quanto ammontino i depositi delle due banche colpite ed inoltre non è ancora nota la percentuale del bail-in presso la Banca di Cipro. In più, vi sono state dichiarazioni contraddittorie provenienti dalla Russia per quanto riguarda la richiesta di modificare i termini dei 2,5 miliardi del prestito offerto a Cipro nel 2011. Indipendentemente dal risultato di tutti questi sforzi, probabilmente è lecito ritenere che gli effetti sull'economia reale in Russia saranno limitati. Inoltre, è più probabile che il rimanente capitale russo a Cipro sarà trasferito in qualche altra destinazione off-shore piuttosto che in Russia.




Potrebbe essere una buon affare (sia da un punto di vista finanziario che di reputazione), il fatto che la Russia si sia astenuta dal salvare Cipro per conto suo, e se Mosca decidesse di modificare i termini del prestito di 2,5 miliardi di dollari, potrebbe anche conquistare una buona reputazione. L'accordo, però, avrà ovviamente un impatto negativo su alcune società e per i privati.