Notizie Notizie Italia Il Risiko punta tutto su Capitalia e Mediobanca

Il Risiko punta tutto su Capitalia e Mediobanca

6 Febbraio 2007 13:43

Il Risiko bancario torna a ricoprire un ruolo di primo piano a Piazza Affari. Le sorvegliate speciali del giorno si chiamano Capitalia e Mediobanca. Il titolo della banca romana nel primo pomeriggio sale di quasi il 2%, attestandosi a 7,2 euro circa, così come l’azione dell’istituto milanese, che sfiora quota 17,8 euro. A dare gas ai due gruppi finanziari le indiscrezioni di stampa fresche di giornata, che parlano di grandi manovre finalizzate ad arginare lo strapotere della neonata Intesa Sanpaolo e del suo presidente, Giovanni Bazoli.


Il punto di partenza sarebbe l’equilibrio azionario di Capitalia e proprio per questo motivo il presidente, Cesare Geronzi, si starebbe dando da fare nelle trattative con gli spagnoli del Santander, in chiave anti-Abn Amro (che ha già in mano una quota pari al 7,68% della banca romana). Da almeno un mese circolavano indiscrezioni su un rastrellamento di azioni Capitalia da parte del Santander di Emilio Botin, da poco “sfrattato” da Intesa Sanpaolo.


Pochi giorni fa, Botin ha ammesso di possedere una partecipazione inferiore al 2% in Capitalia, oltre a quelle già note in Mediobanca, Generali e Intesa Sanpaolo. Un segnale che Geronzi ha mostrato di gradire e che potrebbe lasciare presuppporre un ulteriore rafforzamento della quota. “Siamo persone educate, parliamo con tutti – ha detto commentato il presidente di Capitalia, a differenza di quanto fece a settembre nei confronti delle avances degli olandesi di Abn Amro.


Anche l’assetto azionario di Mediobanca si potrebbe presto consolidare, nel tentativo di blindare Piazzetta Cuccia evitando ingressi indesiderati nel capitale. Sempre stando a rumor di stampa, le partecipazioni di Ennio doris e della famiglia veneta Amenduni potrebbero salire proprio con questa finalità, in sede di rinnovo del patto di sindacato.


A proposito di Capitalia, gli esperti di RasBank giudicano piuttosto neutrale l’impatto delle indiscrezioni sull’andamento del titolo in Borsa  e colgono l’occasione per ribadire sull’azione il giudizio “neutral” – emesso per la prima volta l’8 febbraio 2006 – con un traget price individuato a quota 6,8 euro. Del resto, il consensus degli analisti interpellati da Bloomberg sul titolo dell’istituto guidato da Matteo Arpe staziona propria a metà: il 79% circa ha una raccomandazione pari a “hold”, mentre il 10,5% consiglia di vendere e un altro 10,5% consiglia di acquistare. Per quanto concerne Mediobanca, il consensus degli analisti si posiziona sempre nella fascia “hold”, con una percentuale del 71,4%, mentre il 28,6% dice “buy” e nessuno ritiene che il titolo sia da vendere.