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Piazza Affari recupera nel finale e chiude in frazionale ribasso

Pubblicato 25 Luglio 2013 Aggiornato 19 Luglio 2022 16:18
La Borsa di Milano ha chiuso in frazionale ribasso riducendo le perdite nella seconda parte di seduta. Il listino milanese ha tirato un po' il freno nonostante le buone indicazioni macro arrivate oggi: l'indice Ifo tedesco si è attestato a 106,2 punti, oltre le attese degli analisti che avevano pronosticato 106,1 punti, mentre gli ordini di beni durevoli negli Stati Uniti hanno mostrato a giugno una crescita del 4,2%, decisamente del +1,4% previsto dagli esperti. Secondo il Fondo monetario la ripresa nell'Eurozona rimane "sfuggente" nonostante i progressi messi a punto dalle autorità europee. L'istituto di Washington ha inoltre indicato per l'Italia due riforme prioritarie: migliorare il funzionamento del mercato del lavoro e accelerare la concorrenza nel mercato dei prodotti. In questo quadro a Piazza Affari l'indice Ftse Mib ha ceduto lo 0,07% a 16.431 punti.

Tra le banche da segnalare la buona performance della Popolare di Milano (+2,06% a 0,392 euro) dopo che Bankitalia avrebbe invitato piazza Meda riprendere il confronto in merito alla trasformazione in Spa. Restando nel comparto bancario gli acquisti hanno premiato anche Mediobanca (+2,10% a 4,662 euro), Unicredit (+0,40% a 4,066 euro) e Intesa SanPaolo (+0,07% a 1,406 euro). Banco Popolare (-1,37% a 1,006 euro) e Ubi Banca (-1,53% a 3,228 euro) sono invece finite in territorio negativo. Ben comprata Atlantia (+1,54% a 13,89 euro) con gli analisti di Mediobanca che hanno avviato la copertura sul titolo della società controllata dalla famiglia Benetton con rating outperform e prezzo obiettivo a 16,40 euro. Bene Azimut (+1,13% a 16,16 euro) dopo aver chiuso il primo semestre con ricavi consolidati pari a 226,5 milioni di euro, in crescita rispetto ai 214,2 milioni dello stesso periodo dello scorso anno. L'utile netto si è attestato a 78,3 milioni di euro rispetto ai 79,1 milioni di un anno fa. Prysmian ha lasciato sul parterre lo 0,87% a 15,96 euro in scia ai conti della rivale francese Nexans. La compagnia transalpina ha chiuso il primo semestre del 2013 con una perdita di 145 milioni di euro, in deciso peggioramento rispetto ai 13 milioni di euro di profitti dello stesso periodo dello scorso anno.