Piazza Affari chiude sopra la parità: exploit di Mediobanca, giornata sofferta per Yoox e Saipem
Piazza Affari archivia la settimana con un miglioramento della situazione tecnica. L’indice FTSE Mib ha chiuso la giornata praticamente invariata 20.609,16 punti. All’indomani dell’esito elettorale francese il risveglio della Borsa italiana è stato caratterizzato da un rialzo generalizzato dei principali titoli del listino, un rally che ha interessato principalmente i titoli bancari.
Nel mezzo, la riunione di politica monetaria della Bce ha riservato un Mario Draghi in versione “interlocutoria”, come definito da analisti e media. Il numero uno dell’Eurotower ha di nuovo ribadito la necessità di valutare attentamente l’evoluzione del quadro congiunturale dell’Eurozona ma al contempo ha ammesso la scomparse di “rischi al ribasso dell’economia” nel Vecchio Continente.
Il miglioramento congiunturale dei principali indicatori macroeconomici dell’Eurozona e il dato sull’inflazione di aprile sono stati fra i motori che hanno spinto il comparto bancario in quest’ultima seduta dell’ottava. Particolarmente in spolvero il titolo Mediobanca che ha chiuso in rialzo del +3,88% a 8,825 euro, snobbando il giudizio arrivato ieri da Fitch che ha ridotto il rating IDRs di Mediobanca (più altri 4 istituti tricolore) a BBB da BBB+ “per allinearlo a quello sovrano dell'Italia”.
Ben comprata anche Bper, +3,21% a 5,02 euro, mentre più cauto il clima su Banco Bpm, +0,45% a 2,67 euro, attesa al primo esame dei conti il 5 maggio prossimo dopo la fusione (ufficiale dal 1 gennaio 2017). Al di fuori del bancario si è distinta CNH Industrial, +2,48% a 10,13 euro, dinamica agevolata dalla diffusione dei risultati del primo trimestre 2017 che hanno rilevato un aumento die ricavi del 5,8% e un miglioramento dei margini operativi di 0,2 punti percentuali.
Lato ribassi le flessioni più pronunciate sono state registrate da Yoox net-a-porter, -1,81% a 24,4 euro, e Saipem, -1,54% a 0,3956 euro.
Nel mezzo, la riunione di politica monetaria della Bce ha riservato un Mario Draghi in versione “interlocutoria”, come definito da analisti e media. Il numero uno dell’Eurotower ha di nuovo ribadito la necessità di valutare attentamente l’evoluzione del quadro congiunturale dell’Eurozona ma al contempo ha ammesso la scomparse di “rischi al ribasso dell’economia” nel Vecchio Continente.
Il miglioramento congiunturale dei principali indicatori macroeconomici dell’Eurozona e il dato sull’inflazione di aprile sono stati fra i motori che hanno spinto il comparto bancario in quest’ultima seduta dell’ottava. Particolarmente in spolvero il titolo Mediobanca che ha chiuso in rialzo del +3,88% a 8,825 euro, snobbando il giudizio arrivato ieri da Fitch che ha ridotto il rating IDRs di Mediobanca (più altri 4 istituti tricolore) a BBB da BBB+ “per allinearlo a quello sovrano dell'Italia”.
Ben comprata anche Bper, +3,21% a 5,02 euro, mentre più cauto il clima su Banco Bpm, +0,45% a 2,67 euro, attesa al primo esame dei conti il 5 maggio prossimo dopo la fusione (ufficiale dal 1 gennaio 2017). Al di fuori del bancario si è distinta CNH Industrial, +2,48% a 10,13 euro, dinamica agevolata dalla diffusione dei risultati del primo trimestre 2017 che hanno rilevato un aumento die ricavi del 5,8% e un miglioramento dei margini operativi di 0,2 punti percentuali.
Lato ribassi le flessioni più pronunciate sono state registrate da Yoox net-a-porter, -1,81% a 24,4 euro, e Saipem, -1,54% a 0,3956 euro.