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Piazza Affari chiude in ribasso, deboli Eni e banche

Pubblicato 28 Ottobre 2016 Aggiornato 19 Luglio 2022 15:43
Piazza Affari ha chiuso in ribasso appesantita dalla debole performance di Eni dopo i conti e dalla scarsa vena del comparto bancario, ad eccezione di Mediobanca. Il Pil americano non ha scosso il listino milanese: la prima lettura del terzo trimestre ha evidenziato una crescita economica degli Stati Uniti pari al 2,9%, superiore alle stime degli analisti ferme al 2,6%. Sempre da Wall Street sono arrivati molti spunti dalla earning season con i conti delle big oil company (Chevron e Exxon). Nell'Eurozona la salita dell'inflazione tedesca si è riflessa sui titoli di Stato: il rendimento del Btp decennale ha toccato i massimi da febbraio. In questo quadro a Piazza Affari l'indice Ftse Mib ha ceduto lo 0,59% a 17.324 punti.

Debole il comparto bancario dopo una settimana intensa, caratterizzata dal piano di ristrutturazione di Mps: la banca senese ha ceduto il 3,85% a 0,262 euro, Popolare di Milano l'1,67% a 0,43 euro, Intesa SanPaolo l'1,64% a 2,164 euro e Unicredit l'1,26% a 2,35 euro. In controtendenza Mediobanca (+1,01% a 7,01 euro) che ha chiuso l'ultimo trimestre con profitti per 271 milioni di euro, in crescita del 10,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Si tratta del miglior trimestre dal 2008. STM ha proseguito il trend rialzista iniziato ieri e ha chiuso la seduta con un balzo del 5,51% a 8,42 euro.

Male Eni (-1,75% a 13,51 euro) dopo i risultati del terzo trimestre, chiuso con una perdita di 562 milioni di euro, che hanno deluso le attese degli analisti anche se la ripresa della produzione in Kashagan e Val D'Agra potrebbe sostenere i conti nel 2017. Ancora positiva FCA (+0,15% a 6,595 euro) con la stampa nazionale che si è concentrata ancora sull'ipotesi di spin-off di Magneti Marelli vista l'impossibilità di raggiungere un accordo con Samsung. "Non escludiamo una soluzione di questo tipo finalizzata a semplificare il perimetro del gruppo in vista di una fusione e a ridurre il debito consolidato", hanno spiegato gli analisti di Equita.