Piazza Affari chiude in moderato rialzo, bene l’energia. Finanziari sotto pressione
Piazza Affari ha chiuso in moderato rialzo sfruttando la buona vena del settore dell'energia, complice la decisa risalita a New York del petrolio. Sempre da New York arriva un'altra notizia di giornata, ovvero il nuovo massimo storico per l'indice S&P 500, il paniere più rappresentativo di Wall Street. Questa settimana, precisamente giovedì, la Borsa di New York sarà chiusa per il Giorno del Ringraziamento e venerdì sarà il Black Friday, che segnerà l'avvio alla corsa dei regali in vista del Natale. Nell'Eurozona è il tema politico a catalizzare l'attenzione: in Italia è ormai iniziato il countdown per il referendum costituzionale, in Germania Angela Merkel ha confermato che si ricandiderà nelle elezioni del 2017 e in Francia le primarie repubblicane hanno segnato la sconfitta di Nicolas Sarkozy. In questo quadro a Piazza Affari l'indice Ftse Mib ha chiuso con un progresso dello 0,19% a 16.297 punti.
Sono rimasti sotto pressione i titoli del comparto finanziario, con Mps (-4,65% a 0,225 euro) che ha proseguito la parabola ribassista a pochi giorni dall'assemblea, in programma giovedì 24 novembre, che dovrà approvare la struttura dell'operazione di rafforzamento patrimoniale da 5 miliardi di euro, che si basa sulla conversione dei bond subordinati. Le vendite hanno colpito anche Banco Popolare (-3,72% a 1,862 euro), Popolare di Milano (-3,87% a 0,293 euro) e Intesa SanPaolo (-1,08% a 2,014 euro).
Restando nel campo finanziario da segnalare la performance negativa di Azimut (-6,65% a 14,75 euro) e Mediobanca (-2,99% a 6,335 euro). Entrambe le società hanno staccato oggi il dividendo: in particolare lo stacco più "generoso" è la cedola straordinaria di Azimut (1 euro per azione). La decisa risalita del petrolio ha impattato positivamente sui titoli del settore energetico con Eni che ha guadagnato l'1,53% a 12,57 euro e Saipem il 3,44% a 0,403 euro. Senza dimenticare Enel (+0,88% a 3,648 euro) che ha sfruttato anche la promozione a buy arrivata questa mattina dagli analisti di Banca Imi.
Sono rimasti sotto pressione i titoli del comparto finanziario, con Mps (-4,65% a 0,225 euro) che ha proseguito la parabola ribassista a pochi giorni dall'assemblea, in programma giovedì 24 novembre, che dovrà approvare la struttura dell'operazione di rafforzamento patrimoniale da 5 miliardi di euro, che si basa sulla conversione dei bond subordinati. Le vendite hanno colpito anche Banco Popolare (-3,72% a 1,862 euro), Popolare di Milano (-3,87% a 0,293 euro) e Intesa SanPaolo (-1,08% a 2,014 euro).
Restando nel campo finanziario da segnalare la performance negativa di Azimut (-6,65% a 14,75 euro) e Mediobanca (-2,99% a 6,335 euro). Entrambe le società hanno staccato oggi il dividendo: in particolare lo stacco più "generoso" è la cedola straordinaria di Azimut (1 euro per azione). La decisa risalita del petrolio ha impattato positivamente sui titoli del settore energetico con Eni che ha guadagnato l'1,53% a 12,57 euro e Saipem il 3,44% a 0,403 euro. Senza dimenticare Enel (+0,88% a 3,648 euro) che ha sfruttato anche la promozione a buy arrivata questa mattina dagli analisti di Banca Imi.