News Indici e quotazioni Piazza Affari chiude in deciso rialzo, Ftse Mib (+4,1%) sui massimi dalla Brexit. Banche in rally

Piazza Affari chiude in deciso rialzo, Ftse Mib (+4,1%) sui massimi dalla Brexit. Banche in rally

Pubblicato 6 Dicembre 2016 Aggiornato 19 Luglio 2022 15:47
Piazza Affari ha chiuso in deciso rialzo con l'indice Ftse Mib che ha superato di slancio i 17.500 punti, soglia che non veniva oltrepassata dallo scorso 23 giugno, ovvero dalla Brexit. Il paniere italiano è quindi uscito dal canale laterale nel quale viaggiava da quest'estate grazie alla pioggia di acquisti sulle banche e sulle utility. Sul fronte politico domani ci sarà il voto di fiducia sulla legge di bilancio. Dopo l'approvazione il premier Matteo Renzi dovrebbe rassegnare le sue dimissioni al presidente Sergio Mattarella. In questo quadro a Piazza Affari l'indice Ftse Mib ha chiuso con un balzo del 4,15% a 17.757 punti.

Pioggia di acquisti sui titoli del comparto bancario: Popolare di Milano ha guadagnato il 9,03% a 0,316 euro, Banco Popolare il 9,02% a 2 euro, Intesa SanPaolo l'8,16% a 2,28 euro, Ubi Banca il 9,70% a 2,262 euro e Unicredit il 12,81% a 2,272 euro. Un'altro comparto tonico è stato quello delle utility: A2A ha mostrato un balzo del 6,40% a 1,181 euro con gli analisti di Goldman Sachs che hanno confermato la loro view positiva sulla multiutility lombarda in scia alle solide opportunità di crescita degli utili nel lungo termine. Nonostante una leggera revisione al ribasso del target price a 1,43 euro, gli analisti del colosso bancario americano hanno confermato A2A nella loro "pan-european buy list".

Ben comprate anche Snam e Terna che hanno guadagnato rispettivamente il 4,58% a 3,65 euro e il 4,76% a 4,138 euro. Non si è arrestata la corsa di FCA (+2,46% a 7,72 euro) che continua a sfruttare l'effetto Donald Trump. Dal giorno delle presidenziali americane, lo scorso 8 novembre, il titolo FCA ha messo il turbo a Piazza Affari guadagnando circa 20 punti percentuali. Il Lingotto guarda ai possibili effetti della cosiddetta "Trumponomics", ovvero alle promesse di un maxi piano di investimenti annunciato da Trump in campagna elettorale.