News Indici e quotazioni Piazza Affari chiude ancora in rialzo, FonSai vola con un +17% -2-

Piazza Affari chiude ancora in rialzo, FonSai vola con un +17% -2-

Pubblicato 13 Gennaio 2011 Aggiornato 19 Luglio 2022 14:10
Il Banco Popolare ha lanciato l'aumento di capitale da 2 miliardi di euro fissando a 1,77 euro il prezzo di sottoscrizione delle azioni di nuova emissione. Il periodo di sottoscrizione partirà lunedì 17 gennaio per concludersi venerdì 11 febbraio. La nota diffusa dalla banca guidata da Pier Francesco Saviotti spiega che saranno complessivamente emesse 1.122.980.404 nuove azioni che verranno offerte in rapporto di 7 nuovi titoli ogni 5 azioni ordinarie (e/o obbligazioni convertibili) possedute. Il prezzo comporta "uno sconto del 29% rispetto a un Terp, pari a 2,492 euro, calcolato sulla base dei prezzi di chiusura di ieri (3,503 euro)". A Piazza Affari il titolo del Banco Popolare ha lasciato sul parterre l'1,50% a 3,45 euro con il mercato che deve ancora digerire il prezzo delle azioni di nuova emissione. Secondo Banca Akros "lo sconto è in linea con gli aumenti di capitale recentemente lanciati dalle altre banche europee". Peggio di tutti ha fatto Tenaris (-6,27% a 17,35 euro) affossata dalla speculazione per un possibile abbassamento delle stime relative al quarto trimestre 2010.

In rosso la galassia Agnelli. Fiat Industrial ha ceduto il 2,22% a 9,70 euro. In una nota uscita questa mattina Intermonte ha tagliato la raccomandazione su Industrial a neutral dal precedente outperform, alzando però il prezzo obiettivo a 10,50 euro da 10,10 euro. "Il titolo beneficia di attese positive sul fronte operativo (Cnh ai massimi grazie all'andamento dei prezzi delle commodities) che sono riflesse nel nostro target", ha spiegato il broker che vede anche un potenziale di upside da operazioni di M&A. Giù anche Fiat (-0,76% a 7,78 euro) e Exor (-2,16% a 24,92 euro). Stasera parte il referendum tra i lavoratori sull'accordo per Mirafiori, sottoscritto lo scorso 23 dicembre tra il Lingotto e tutti i sindacati, ad eccezione della Fiom. E mentre nello stabilimento torinese si preparano le urne, Oltreoceano l'Ad Sergio Marchionne ha dichiarato che il break even point operativo di Chrysler è sceso da 1,65 milioni di unità a 1,5 milioni. Secondo Equita, questa revisione " aumenta la visibilità del business plan di Chrsyler e riteniamo permetta di aumentarne la valutazione".