News Notizie Italia Piazza Affari: banche sotto pressione sul tema politico, acuto di STM

Piazza Affari: banche sotto pressione sul tema politico, acuto di STM

Pubblicato 20 Febbraio 2017 Aggiornato 19 Luglio 2022 15:47
Giornata borsistica senza verve oggi nel Vecchio Continente, con Wall Street chiusa per festività ed un calendario macroeconomico particolarmente scarno di indicazioni di rilievo. A dominare la scena ancora una volta il tema politico: da un lato le pressioni sui partiti di maggioranza di nazioni core come Francia e Italia, dall'altro il focus sulla riunione dell'Eurogruppo, con al centro lo scottante tema Grecia.

I creditori internazionali avrebbero richiesto al Paese guidato da Alexis Tsipras di adottare misure per assicurare il raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica e quindi il pagamento di quei debiti prossimi alla scadenza. Il governo Tsipras si è per ora rifiutato di accettare le impopolari richieste dei suoi creditori. Il Fondo chiede un debito greco sostenibile (oggi è pari a circa il 180% del Pil) per partecipare al programma di aiuti, ed è pronto a una ristrutturazione del passivo.

L'insieme di questi elementi hanno riacceso le speculazioni sui titoli di Stato greci. La parte a breve della curva (quella che comprende le scadenze inferiori ai 5 anni per intenderci, ndr) è tornata a salire. Questa mattina il rendimento della carta greca a due anni ha toccato il 9,50% (a ridosso del record a 7,65% toccato lo scorso 31 gennaio), un livello incredibilmente elevato se consideriamo che praticamente la totalità del debito sotto i due anni dei Paesi dell'Eurozona prezza un rendimento negativo.

In questo quadro il FTSE Mib ha chiuso in ribasso dello -0,14% a 18.978,65 punti. Risentono del particolare clima di incertezza i titoli bancari: ancora Banco Bpm worst performer del listino, in ribasso del -2,44% a 2,48 euro. Non va meglio a Ubi Banca, -0,7% a 3,04 euro, e UniCredit, -1,16% a 12,75 euro, nel primo giorno di contrattazioni senza diritti d'opzione, scaduti venerdì scorso.

Ha ceduto terreno Generali, -1,41% a 14,65 euro, nella giornata in cui il management ha annunciato di possedere il 4,492% del di Intesa Sanpaolo (-0,18% a 2,166 euro), di cui l'1,085% detenuto come prestito titoli.

Lato rialzi si illumina STMicroelectronics, +2,11% a 13,58 euro, ad un passo dai massimi dal 2007 dopo l'ufficializzazione dell'accordo con Sequans Communications, leader nel LTE per i chipset dell'Internet degli oggetti, per una collaborazione per facilitare la combinazione di HW e SW della piattaforma di microcontrollore STM32 della ST con Monarch LTE-M piattaforma chipset Sequans in un kit di progettazione per la connettività degli oggetti.

Denaro anche Eni, +0,9% a 14,25 euro e Terna, +0,96% a 4,41 euro, che nel primo pomeriggio ha alzato il velo sui conti 2016 e sul Nuovo Piano Industriale che prevede una politica di investimenti aggressiva, 4 miliardi in 5 anni (+30% rispetto al vecchio piano) ed un'accelerazione del 3% alla dividend policy entro il 2021.