Petrolio: Brent sotto quota 111 dollari dopo il cessate il fuoco
Il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza indebolisce le quotazioni del Brent. Segno meno per il future con consegna gennaio sul benchmark europeo che in questo momento scende a 110,55 dollari il barile, lo 0,3% in meno rispetto a ieri. Le tensioni in arrivo da Gaza lunedì avevano spinto i prezzi ai massimi da un mese a 112,2 dollari.
Nonostante la tregua, e alla luce delle indicazioni positive in arrivo dalla Cina (il Pmi manifatturiero dopo 13 mesi è tornato in territorio positivo), i prezzi restano soggetti a pressioni rialziste. È di questo avviso Tom Price, analista di Ubs Equities Research, che nel corso di un'intervista a Cnbc ha detto di attendersi una crescita dei prezzi del greggio del Mare del Nord a 115 dollari il barile. "Ritengo che nel quarto trimestre -ha stimato l'analista- le quotazioni si attesteranno in quota 115 dollari e rimarranno a questi livelli anche nella prima metà del 2013".
Nonostante la tregua, e alla luce delle indicazioni positive in arrivo dalla Cina (il Pmi manifatturiero dopo 13 mesi è tornato in territorio positivo), i prezzi restano soggetti a pressioni rialziste. È di questo avviso Tom Price, analista di Ubs Equities Research, che nel corso di un'intervista a Cnbc ha detto di attendersi una crescita dei prezzi del greggio del Mare del Nord a 115 dollari il barile. "Ritengo che nel quarto trimestre -ha stimato l'analista- le quotazioni si attesteranno in quota 115 dollari e rimarranno a questi livelli anche nella prima metà del 2013".