Notizie Notizie Italia Padoan: da Pil 2015 possibili sorprese al rialzo, nessun asse Italia-Francia contro Berlino

Padoan: da Pil 2015 possibili sorprese al rialzo, nessun asse Italia-Francia contro Berlino

21 Ottobre 2014 08:19

jcrop-previewLa previsione del governo di un Pil italiano in crescita dello 0,6% nel 2015 è “una misura di riferimento” e “potrebbero esserci sorprese al rialzo“. Così il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, in un’intervista rilasciata al Wall Street Journal. “Le riforme strutturali hanno un impatto immediato ma occorre un po’ di tempo per coglierne i frutti”. Padoan ha colto l’occasione per rigettare le critiche mosse verso l’Italia in base alle quali il Paese si starebbe muovendo troppo lentamente sul tema delle liberalizzazioni, spiegando che un mix di revisioni economiche e di misure di bilancio appena approvate potrebbe aiutare Roma a tornare a crescere entro il 2015. “Penso che la combinazione di tutte le misure” decise dall’esecutivo “ha il potenziale per rilanciare l’economia dell’Italia. In questo caso, i numeri potrebbero essere ancora più alti“, ha aggiunto il ministro.

Padoan si è poi detto fiducioso che il dialogo aperto con le controparti europee possa assicurare un’approvazione più “morbida” della Legge di Stabilità da parte della Commissione europea. Il ministro ha invece escluso un possibile asse anti-austerità e anti-Germania fra Roma e Parigi. “Francamente non vedo nessuna alleanza contro qualcuno. In Europa c’è un’alleanza contro la disoccupazione“, ha osservato. “Nessun piano B” inoltre per l’Italia o per altri in Europa, a parte l’insistere sull’agenda che punta a rimuovere gli ostacoli agli investimenti e aumentare la competitività. Ma Padoan precisa che la stessa ricetta deve essere applicata in tutta l’Eurozona, “e non solo in alcuni Paesi”.

Il responsabile di via XX Settembre ha poi ribadito il suo sostegno all’azione della Banca centrale europea. “La Bce sta già facendo molto“, e “ha ragione nel chiedere le riforme strutturali” perché solo queste “permetteranno alla politica monetaria di lavorare meglio”, conclude Padoan.