Notizie Notizie Mondo Outolook mensile: La ripresa è debole in Usa, Eurozona e Giappone. Rischio di ribassi per gli Emergenti

Outolook mensile: La ripresa è debole in Usa, Eurozona e Giappone. Rischio di ribassi per gli Emergenti

18 Maggio 2016 15:34

 
I timori di recessione si sono attenuati negli ultimi due mesi, ma l’attività economica globale rimane debole e i rischi al ribasso rimangono alti. Nel frattempo, nonostante i tassi bassi da record e la grande espansione dei bilanci, la maggior parte delle Banche centrali è ancora alla ricerca di una più alta inflazione. E’ questa la sintesi di un report elaborato da Hans Bievers, Capo Economista di Degroof Petercam che ha analizzato le economie di Stati Uniti, Eurozona, Giappone e Mercati emergenti. Il risultato? Debole l’espansione in Usa, Eurozona e Giappone, queste ultime alle prese con l’inflazione che non riparte. Quanto all’economia dei Mercati Emergenti c’è il rischio concreto di una frenata.

Stati Uniti
Nonostante i più importanti indicatori di fiducia siano migliorati dall’inizio dell’anno, l’economia americana si sta espandendo a un ritmo modesto. Soprattutto perché, nonostante il ritmo di crescita di nuovi posti di lavoro sia stato solido negli ultimi anni, c’è il fondato dubbio che il mercato del lavoro statunitense non stia funzionando a pieno regime. “La crescita dei salari e le pressioni sui prezzi sottostanti si stanno lentamente risollevando, ma rimangono su livelli piuttosto modesti“, spiega Bievers. Inoltre, la recente stabilizzazione dei prezzi delle materie prime, il deprezzamento dollaro e la diminuzione delle preoccupazioni sulla Cina potrebbero fornire una finestra di opportunità per alzare i tassi di interesse nel mese di giugno. “Si tratta in ogni caso di un’eventualità non esente da rischi – commenta lo strategist – E ancora più significativo è il fatto che la Fed presumibilmente procederà gradualmente e solo se la dinamica di crescita di fondo rimarrà abbastanza forte“.

Eurozona
Quanto all’economia dell’area euro si è espansa stabilmente all’inizio dell’anno e, così facendo, ha appena superato il suo livello di picco pre-crisi. “Un trend deludente fino a questo momento – è il commento di Bievers. Che aggiunge: “Guardando al futuro l’attività economica dovrebbe tenere grazie al contesto favorevole dei bassi prezzi dell’energia, dei bassi tassi di interesse e della debolezza dell’euro”. Data la persistenza del grande output gap negativo, ci si attende che le pressioni inflazionistiche rimangano molto deboli. “Tutto sommato, nonostante le ultime misure di allentamento adottate nel mese di marzo, la Bce sembra ancora affrontare grandi difficoltà nel tentativo di risollevare l’inflazione fino al suo obiettivo del 2% in tempi brevi“, è la sintesi di Bievers.

Giappone
Debole anche l’attività economica in Giappone, tra una tenue crescita dei salari, nonostante il restringimento del mercato del lavoro, e l’inflazione che rimane ben al di sotto dell’obiettivo del 2% della Banca del Giappone. In più, a causa dell’apprezzamento dello yen, i prezzi delle azioni giapponesi risultano molto appesantiti. “Tutto ciò implica che la BoJ mantiene saldamente il suo orientamento verso un ulteriore allentamento monetario”, dice Bievers.

Mercati emergenti
Per concludere, anche l’attività economica dei Mercati Emergenti appare fiacca, nonostante i primi segnali di stabilizzazione. Il deprezzamento valutario osservato in molti Paesi dell’area dal 2013 dovrebbe però tradursi in una maggiore competitività, se combinato con ulteriori riforme per il miglioramento della produttività. “Ma le condizioni economiche e finanziarie attuali, così come le questioni strutturali, faranno in modo che i Mercati Emergenti non sperimenteranno un rapido recupero”, è l’opinione di Bievers. Che conclude: “I rischi al ribasso prevalgono sullo sfondo del difficile processo di riequilibrio della Cina“.