Notizie Notizie Italia Mutui: domanda “record” nel 2015 (+53,3%). Non si arresta calo importo richiesto

Mutui: domanda “record” nel 2015 (+53,3%). Non si arresta calo importo richiesto

14 Gennaio 2016 10:42
 
Crescita record della domanda di mutui nel 2015, accompagnata però da un costante calo dell’importo richiesto. Si caratterizza così il mercato italiano dei mutui nell’anno da poco concluso, secondo gli ultimi dati contenuti nel Barometro Crif
In particolare, il mese di dicembre è stato archiviato con un ulteriore aumento del numero di richieste di mutuo presentate dalle famiglie italiane agli istituti di credito: la crescita è stata pari al 33,3% rispetto al corrispondente mese del 2014 che, a sua volta, si era caratterizzato per un segno positivo. Complessivamente, nel 2015 la domanda di mutui ha così fatto segnare una crescita pari al 53,3%, sostenuta, secondo Crif, dalle condizioni decisamente appetibili offerte dagli istituti di credito e dal fenomeno delle surroghe, che continuano ad essere convenienti grazie ai bassi livelli dei tassi applicati ai nuovi mutui. Nel 2015 si è pertanto consolidato il trend di progressivo recupero della domanda di mutui ipotecari verso i volumi pre-crisi.
Non si arresta calo dell’importo richiesto
Dall’analisi condotta da Crif emerge che l’importo medio dei mutui richiesti nell’intero anno 2015 è ulteriormente calato, attestandosi a 122.176 euro contro i 124.343 euro dell’anno precedente, confermando così un trend in contrazione che caratterizza il mercato da diversi anni. Complessivamente, l’importo medio dei mutui richiesti nel corso del 2015 è calato del 11,3% rispetto ai valori del 2008
Quanto alla durata dei mutui richiesti, la classe compresa tra i 15 e i 20 anni è stata la più gettonata, con una quota pari al 24,0% del totale, in crescita di 1,5 punti percentuali rispetto al 2014.
“Nel corso del 2015 gli indicatori di rischiosità del credito alle famiglie hanno mostrato una ulteriore riduzione rispetto alle precedenti osservazioni, con  il tasso di default (ovvero l’indice di rischio di credito di tipo dinamico che misura le nuove sofferenze e i ritardi di 6 o più rate nell’ultimo anno di rilevazione) che per i mutui si è attestato a settembre 2015 all’1,7%, ovvero al livello tra i più bassi osservati negli ultimi anni – ha commentato Simone Capecchi, direttore sales & marketing di Crif -. Questo ha contribuito a rendere più fluida l’offerta da parte degli istituti di credito”. 
Per i prossimi mesi si prospetta un ulteriore consolidamento della domanda di mutui, sostenuta sia dai prezzi degli immobili ancora appetibili sia da un clima di fiducia ai massimi, che infonde una rinnovata voglia di acquisto dell’abitazione”, conclude Capecchi.