News Notizie Mondo Mutazioni giapponesi (Fondionline.it) -2-

Mutazioni giapponesi (Fondionline.it) -2-

Pubblicato 29 Ottobre 2007 Aggiornato 19 Luglio 2022 14:47
Fino a questo momento il neo primo ministro ha assicurato di voler portare avanti le riforme iniziate dall'ex primo ministro Junichiro Koizumi (2001-2006) e di puntare su una politica contraria all'incremento del debito pubblico. Stando così le cose, gli analisti si domandano quale sarà la formula utilizzata da Fukuda per equilibrare ingressi ed uscite. Gli ostacoli da superare sono sia di natura politica che di tipo economico. Sul fronte politico, i problemi sono legati alla perdita di consensi del suo partito e alla conseguente bocciatura parziale delle riforme iniziate dai suoi predecessori. Dal punto di vista economico, Fukuda deve affrontare una congiuntura economica che invia segnali confusi, con un superavit commerciale che in agosto ha registrato un valore quattro volte superiore a quello dello stesso mese del 2006, e un'economia domestica che ha subito una contrazione superiore alle attese durante il secondo trimestre. Il superavit commerciale è cresciuto del 287,6% in agosto rispetto allo stesso mese dello scorso anno. L'ammontare complessivo si è attestato a 4.500 milioni di euro, superando nettamente le aspettative degli analisti (1.480 milioni di euro). La crescita delle esportazioni dirette verso i mercati europei ed asiatici ha contribuito a compensare il calo dell'export assorbito dal mercato statunitense. Tuttavia, gli esperti locali non cantano vittoria, evidenziando che bisognerà verificare l'esatto impatto del rallentamento dell'economia Usa su quella giapponese. Nel secondo trimestre del 2007 (da aprile a giugno), il Pil ha sperimentato una riduzione dello 0,3%, in larga parte dovuta alla decelerazione degli investimenti realizzati dalle imprese operanti in alcuni settori chiave: immobiliare, costruzioni, trasporti. Questi ultimi dati hanno convinto numerosi operatori ad ipotizzare che la seconda economia del pianeta e la prima dell'Asia, dopo sei anni di crescita ininterrotta, potrebbe soffrire un rallentamento del ritmo di crescita.