Notizie Notizie Italia Mps torna a soffrire in Borsa dopo varo nuovo aumento di capitale da 2,5 mld

Mps torna a soffrire in Borsa dopo varo nuovo aumento di capitale da 2,5 mld

6 Novembre 2014 09:04
Nuova maxi-ricapitalizzazione in casa Montepaschi. A meno di cinque mesi di distanza dalla conclusione dell’aumento monstre da 5 miliardi di euro, la banca senese si ritrova costretta a una nuova iniezione di capitale che andrà in scena la prossima primavera per ovviare alle carenze patrimoniali emerse dagli stress test della Bce. 
Debole la reazione del titolo Mps che oggi è già stato sospeso per eccesso di ribasso e segna alle 09.55 un calo del 3,91% a quota 0,6655 euro. Negli ultimi sei mesi il titolo Mps ha visto più che dimezzarsi il proprio valore e dopo la pubblicazione dell’esito degli stress test (26 ottobre) sono stati bruciati oltre 1,5 mld di euro di capitalizzazione. 
Insieme all’aumento sono previste cessioni per 220 mln
Ieri sera il cda di Mps ha approvato il Capital Plan da proporre alle competenti Autorità per colmare il deficit patrimoniale di 2,1 miliardi di euro riveniente dal Comprehensive Assessment e riconducibile all’impatto dello scenario avverso dello Stress Test. Il Capital Plan approvato prevede un aumento di capitale da 2,5 mld di euro, 400 mld oltre il deficit patrimoniale emerso dagli stress test. L’intendo di Mps è togliere ogni dubbi sulla propria solidità patrimoniale. I 400 mln di capitale aggiuntivo saranno itilizzati anche per il rimbiorso anticipato dei Monti Bond (totale rimborso è pari a 1,07 mld). Previste anche ulteriori misure per circa 220 milioni di euro attraverso la cessione di asset finanziari “no core”.
L’aumento di capitale risulta già assistito da un accordo di pre-garanzia e sarà sottoposto all’approvazione di una assemblea straordinaria degli azionisti. 
Tra i soci della banca senese, i francesi di Axa hanno già rimarcato che parteciperanno pro-quota. Anche la Fondazione Mps e i pattisti Fintech e Btg Pactual dovrebbero fornire il loro appoggio al nuovo aumento. 
Offerta pervenuta da Nit Holding ritenuta “poco chiara” e non valutabile
Banca Mps ha fatto chiarezza anche in merito all’offerta da 10 mld di euro presentata da NIT Holding Limited che a giudizio della Banca, non è caratterizzata da sufficienti elementi di chiarezza che ne consentano alcuna valutazione da parte del Consiglio di Amministrazione. “Fatta eccezione per una imprecisata disponibilità di mezzi finanziari per 10 miliardi di euro, da destinare all’acquisizione di una partecipazione di controllo nel capitale sociale della Banca – rimarca una nota di Mps – non vengono aggiunte informazioni basilari e indispensabili, in operazioni di tal genere, per esprimere qualsiasi giudizio valutativo. Inoltre, il documento è caratterizzato da informazioni estremamente generiche e, sebbene indirizzato alla Banca, i contenuti sembrerebbero rivolti agli azionisti in quanto tale offerta prevedrebbe l’acquisizione, da parte di NIT Holding Limited, di una partecipazione di controllo in BMPS; tale circostanza, per quanto è dato intendere e ove effettivamente realizzata, potrebbe infatti imporre anche il lancio di un’offerta pubblica di acquisto totalitaria sulle azioni della Banca stessa”.