Notizie Notizie Italia Monte dei Paschi di Siena? “Non c’è ragione per tenerlo in vita, l’Italia si svegli”

Monte dei Paschi di Siena? “Non c’è ragione per tenerlo in vita, l’Italia si svegli”

21 Agosto 2018 14:09

Monte dei Paschi di Siena? “Non c’è ragione per tenerlo in vita”. Parola di un articolo di Bloomberg, che invita il governo italiano a “svegliarsi”. Con tutti i problemi che ha, assediata dagli speculatori che attendono solo una sua mossa sbagliata per attaccarla, l’Italia dovrebbe almeno disfarsi di Mps, “la banca cronicamente malata, ripetutamente aiutata e ora posseduta dallo stato per quasi il 70%”. L’opinione di Bloomberg è firmata da Ashoka Mody, ex vice direttore della divisione europea di ricerca dell’FMI e autore del libro “EuroTragedy: A Drama in Nine Acts.”  (EuroTragedia: un dramma in nove atti).

Basta con il tentare di risollevare le sorti del Monte, insomma, scrive Mody. “L’Italia è pesantemente overbanked”: questo significa che le banche italiane sono troppe; e significa, come aveva detto anche “astutamente Danièle Nouy, responsabile della supervisione bancaria presso la Bce”, che alcune istituzioni finanziarie “devono morire in modo ordinato”.

“Tentare di fonderle con quelle più grandi non è sufficiente. E in Italia, questo è vero soprattutto per il Monte dei Paschi di Siena. Non esiste una ragione concepibile per mantenerlo in vita”.

“Le autorità italiane devono svegliarsi – prosegue l’articolo – Ridursi ad attaccare l’elite internazionale e gli speculatori finanziari non risolverà niente. L’economia e le finanze del paese sono pericolosamente vulnerabili, per colpa di decenni di faziosità politiche e di torpore politico”.Ora, “considerati i tanti obiettivi fiscali e sociali, il governo (M5S-Lega) potrebbe essere incline a fare una scommessa. Dopo tutto, rafforzare il tetto prima che arrivi la tempesta dà sempre qualche soddisfazione”. E, tuttavia, “costruire un rifugio una volta che la tempesta si sarà presentata, sarà impossibile“.

L’arrivo di questa tempesta, mentre i mercati mondiali attendono la legge di bilancio del 2019 e la reazione delle agenzie di rating (Moody’s ha deciso di posticipare il verdetto), viene dato quasi per scontato. Turbolenze finanziarie, d’altronde, non mancano e “sono proprio queste che dovrebbero inviare all’Italia un messaggio urgente: il governo acceleri nel mettere in sicurezza le “banche (italiane) fragili, al fine di prevenire costi ancora più elevati, andando in avanti”.

Viene citato anche il problema del doom loop, ovvero dell’abbraccio mortale che esiste tra le banche italiane e i BTP:

“Le banche italiane hanno investito in modo rilevante nei bond governativi, creando ‘un doom loop’ in cui le banche soffrono quando l’aumento dei tassi di interesse e le preoccupazioni sulle finanze del governo scatenano perdite sui bond, erodendo il capitale delle stesse banche. Peggio, un rallentamento economico lascia le banche anche con un carico maggiore (rispetto a quello attuale) di NPL , allontanando gli acquirenti dei crediti deteriorati. Con le banche deboli che diventano sempre più un peso per il governo, il doom loop si intensifica“.